VI RICORDATE L’IMPRENDITORE “COSTRETTO A CHIUDERE” UNA CATENA DI HOTEL IN PUGLIA PER IL CARO-BOLLETTA? ORA SI SCOPRE CHE HA RICEVUTO 820.000 DI EURO DI SUSSIDI PER I PANNELLI SOLARI
E NON INTENDE MOSTRARE LE PRESUNTE BOLLETTE RICEVUTE… IN COMPENSO HA TROVATO IL SISTEMA PER METTERE IN CASSA INTEGRAZIONE 250 DIPENDENTI
La storia dell’imprenditore pugliese Attilio Caputo è stata raccontata più volte dai quotidiani e dai programmi televisivi in cui viene chiamato in qualità di ospite.
Con la sua famiglia, Caputo guida 5 alberghi nel Salento, i Caroli Hotel. Un giorno, ha rivelato di aver ricevuto una bolletta della luce dall’importo di 500mila euro. Cifra che supererebbe di 5 volte i 100mila euro che era solito spendere nello stesso periodo per tutti i suoi alberghi. Per questo motivo, ha annunciato che li avrebbe chiusi.
Tuttavia, c’è qualcosa che non torna: quelle bollette esorbitanti Caputo non le ha mai mostrate. E quando un giornalista de Il Foglio gli ha chiesto se poteva vederle, lui ha rifiutato sostenendo che ciascuno è libero di credergli o meno.
Non solo, per i suoi dipendenti, che dice siano 250, Caputo ha annunciato che chiederà la cassa integrazione.
Gli investimenti eco dei Caroli Hotel
Ma le contraddizioni di Caputo non finiscono qui. Come rivelato da un articolo di Franco Bechis, pubblicato su Verità&Affari, negli ultimi tempi i Caroli Hotel avrebbero beneficiato di circa 820mila euro di contributi e sussidi pubblici, denaro proveniente dalla Regione Puglia, dal ministero del Turismo e dallo Stato italiano sotto forma di sostegni o sgravi di varia natura.
Ad esempio: l’hotel Joli avrebbe ricevuto 50.458,33 euro di sgravi fiscali per l’efficientamento energetico e la posa di pannelli solari che lo rendessero autosufficiente; il Terminal ne avrebbe ricevuti 52.963,07 euro per installare impianti fotovoltaici. Ecoresort Le Sirene, come dice il nome, sarebbe autosufficiente dal punto di vista energetico al punto da usarlo come bandiera Eco friendly.
Sul sito internet del gruppo Caroli Hotel, si parla di questo Ecoresort come di un albergo in grado di produrre «acqua calda sanitaria con pannelli solari», di utilizzare «energia elettrica derivata in parte da risorse rinnovabili», grazie ai pannelli fotovoltaici installati sul tetto almeno dal 2016 (come mostrano alcune foto su Instagram) ma anche «soffioni doccia a risparmio idrico, programma di riciclo dei rifiuti e lavaggio discrezionale della biancheria da letto e degli asciugamani».
Bollette incompatibili
Insomma, tutti alberghi che portano avanti pratiche lodevoli per quanto riguarda il risparmio energetico e l’impatto ambientale. Per questo motivo, sostiene Bechis, non può avere ricevuto una bolletta energetica da 500 mila euro e anche i 100mila euro precedenti risultano incompatibili con i dati a bilancio delle varie società.
Come se non bastasse, infatti, in quei bilanci sarebbe stato specificato che le strutture sono affidate a terzi ed è proprio chi ha la gestione dei singoli alberghi che deve provvedere al pagamento delle bollette, non la famiglia Caputo.
Intanto, però, solo nel 2021 la catena avrebbe ricevuto finanziamenti pubblici per il Fondo per la filiera della ristorazione, da 5mila euro, dal ministero del Turismo, altri 100mila euro e 64.290 euro di credito di imposta per il fondo perduto del dl 41/2021. Ma anche 213.193 euro di credito di imposta dal primo decreto Conte, 91.213 euro di bonus vacanze, 50.924 euro di credito per la legge sugli investimenti nel Mezzogiorno, 4.277 euro da un «credito di imposta speciale Rai», un «esonero contributivo previsto dal decreto sostegni bis per euro 34.904» e altri 150mila euro a fondo perduto grazie a Custodiamo il turismo in Puglia 2.0.
(da VeritàAffari)
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