ZAIA LASCIA SALVINI? I SONDAGGI CHE FANNO TREMARE LA LEGA: IN VENETO LA LISTA ZAIA AL 40% STRACCIA LA LEGA AL 10%
IL GOVERNATORE DEL VENETO DOPO LE REGIONALI POTREBBE SCALARE IL PARTITO LEGA NORD IN ASSE CON GIORGETTI
La Lega rischia una scissione al suo interno. Da oggi, infatti, non esiste più il vecchio Carroccio di Umberto Bossi, che non viene eliminato ma resta una scatola vuota, ma ora il partito ufficiale è “Lega per Salvini Premier” e questo porta con sè delle conseguenze.
La diffidenza è una caratteristica storica dei leghisti. veneti e lombardi sono da sempre avversari interni. Quel dualismo si sta replicando. In questo caso, però, non si tratta solo rivalità . C’è dell’altro. Qualcosa di più profondo. E per Salvini di molto più pericoloso.
Il presidente della Regione Veneto nelle ultime settimane ha fatto testare in alcuni sondaggi il potenziale di una sua eventuale lista personale, la Lista Zaia.
Risultato: nella sua regione conquisterebbe quasi il 40 per cento. E la Lega scenderebbe al 10. Una prospettiva che fa letteralmente impazzire l’ex ministro dell’Interno (con Fdi che potrebbe operare il sorpasso)
Sarebbe uno smacco e una sfida. Il prossimo anno, sarà davvero la cartina tornasole per capire se Salvini rimarrà al comando o meno del partito.
Non è un mistero che la svolta voluta da Matteo Salvini non è piaciuta a tutti. Al Nord infatti la Lega per Salvini Premier avrebbe fatto registrare un 30% di tessere in meno rispetto allo scorso anno
Tra i big del partito, capofila degli scontenti sarebbe Luca Zaia che, poco avrebbe apprezzato questo cambiamento nella Lega.
La distanza tra i due di recente si è palesata anche sul tema delle mascherine. Mentre Salvini si rifiutava di indossarla in Senato, Zaia a stretto giro invece ribadiva l’importanza di questo sistema di protezione al Covid.
Sono così tornate a circolare le voci che parlano di una possibile scissione nella Lega, con i salviniani nel nuovo partito voluto dal Capitano e i veneti invece a raccogliere l’eredità del Carroccio delle origini.
In vista delle elezioni regionali del 20 e 21 settembre, per il governatore poi si preannuncia un vero e proprio plebiscito.
L’appuntamento fondamentale sarà di conseguenza quello delle regionali: se Zaia in Veneto dovesse vincere con percentuali bulgare e se Salvini dovesse uscire ridimensionato nelle altre Regioni, a quel punto sarebbe inevitabile una sorta di resa dei conti all’interno della Lega dagli esiti imprevedibili.
(da agenzie)
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