Novembre 17th, 2015 Riccardo Fucile
LA NUOVA SINISTRA E’ DATA AL 5,5%… CENTRODESTRA IN CRISI SOLO TERZA FORZA E SALVINI NON LO RAPPRESENTA
«Vorrei ma non posso». Ecco, se l’elettorato di sinistra dovesse trovare uno slogan all’indomani della nascita del nuovo soggetto politico, forse sceglierebbe proprio questo.
Perchè in quest’area politica la domanda è molto alta. Il problema è che l’offerta non è all’altezza.
Questo almeno ci dice il sondaggio realizzato dall’Istituto Piepoli per La Stampa, che mette a confronto le intenzioni di voto con il bacino potenziale di voti di ogni singola formazione politica.
E così si scopre che il 21% degli elettori sarebbe propenso a votare una formazione marcatamente di sinistra, una Syriza italiana.
Ma oggi solo il 5,5% si è detto pronto a votare Sinistra Italiana, il partito di Fassina e D’Attorre (più quel che resta di Sel, con Vendola che avrà un ruolo di secondo piano) nato al Teatro Quirino di Roma.
La bandiera che manca
Ma perchè l’ennesimo esperimento di creare una Cosa alla sinistra del Pd (dopo Sel, Rivoluzione Civile e Lista Tsipras, per restare agli ultimi anni) riesce a intercettare solo un quarto dei suoi potenziali elettori?
Ci sono almeno tre-quattro ragioni. «Innanzitutto manca una leadership forte, carismatica – spiega Nicola Piepoli, che ha curato l’indagine -. L’elettorato di sinistra è alla perenne ricerca di una bandiera, uno Tsipras italiano. Che evidentemente non può essere Fassina».
L’ex viceministro non va oltre il 18% nell’indice di fiducia.
«L’altra differenza con la Grecia – aggiunge Piepoli – è che lì c’è anche un centrosinistra debole».
E qui arriviamo alla questione della legge elettorale. Con l’Italicum non sono previste le coalizioni e dunque a frenare la corsa solitaria di Sinistra Italiana c’è il solito discorso che da anni tormenta l’elettorato di sinistra: il voto utile.
Ma se la legge dovesse cambiare, con il ritorno delle coalizioni, allora a quel punto la percentuale potrebbe salire, a danno del Pd.
A patto però che si trovi una leadership e che il partito riesca a darsi una vera struttura, coinvolgendo la base: Sinistra Italiana nasce infatti dall’alto, dai gruppi parlamentari. Come del resto Ncd, i Conservatori-Riformisti di Fitto e Ala di Verdini. Partiti nati nei palazzi.
Fuga dal ballottaggio
Per Renzi, dunque, il competitor interno non desta particolari preoccupazioni.
Sinistra Italiana ha rosicchiato qualche consenso al Pd, che però si assesta al 32% e potenzialmente potrebbe arrivare al 43%.
Un risultato che consegnerebbe al partito di Renzi la vittoria al primo turno, senza correre il rischio di sorprese al ballottaggio.
A oggi, al secondo turno sfiderebbe il Movimento Cinque Stelle, che supera di mezzo punto (27,5% contro 27%) il centrodestra (senza Ncd, che vale il 2%).
E per il M5S il bacino potenziale è del 40%.
Il grillino con migliori chance di insidiare il premier è Luigi Di Maio: il suo indice di fiducia è altissimo, 38%, esattamente come Renzi (Grillo non va oltre il 24%).
Nessun altro politico ha un gradimento simile: lo stesso Salvini fatica a convincere persino il suo elettorato.
Il listone Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia è dato al 27% (con un bacino potenziale del 38%), ma il gradimento di Salvini non supera il 26%.
Con questi numeri sarebbe difficile giocarsela con Renzi al ballottaggio.
Il problema, per il centrodestra, è che non ci sono altri nomi all’orizzonte.
La caccia ai voti
Torniamo dunque all’ipotesi ballottaggio Pd-M5S. Per vincere, i Cinque Stelle dovrebbero pescare voti nell’elettorato di centrodestra.
Nei precedenti alle Comunali ci sono riusciti: su 26 ballottaggi, i grillini ne hanno vinti 14, sempre contro candidati di centrosinistra.
E nonostante il calo dell’affluenza, hanno sempre aumentato il numero di voti assoluti.
Marco Bresolin
(da “La Stampa”)
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Novembre 17th, 2015 Riccardo Fucile
“ABBIAMO IDENTIFICATO E DENUNCIATO 39.000 PROFILI DI SEGUACI DELL’ISIS”
Anonymous ha colpito. Dopo gli attacchi terroristici di Parigi, aveva rilanciato la sua battaglia
informatica allo Stato Islamico, una sorta di “guerra totale” sulla rete.
Oggi ha fatto sapere di aver violato e oscurato 5.500 account dell’Is su Twitter nell’ambito delle operazioni #opISIS and #opPARIS.
Ne dà notizia sui social network la stessa organizzazione, aggiungendo di aver consegnato i dati personali di alcuni sostenitori dell’Is all’Esercito libero siriano.
Anonymous, comunità virtuale di hacker, ha già colpito in passato lo Stato Islamico e le sue diramazioni informatiche: ma, dopo le stragi a Parigi di tre giorni fa, ha adesso deciso di passare a una vera e propria “guerra” contro gli uomini del califfato che li hanno rivendicati.
Nei giorni scorsi, in un video postato su YouTube ha definito gli jihadisti come “parassiti”, avvertendo che d’ora in poi il gruppo darà loro la caccia senza tregua.
“Quegli attentati non possono restare impuniti”, sottolineava in lingua francese l’autore, indossando la caratteristica maschera con le fattezze di Guy Fawkes, il cospiratore inglese del XVII secolo divenuto simbolo universale di ribellione.
“Contro di voi lanceremo la nostra più vasta operazione di sempre. Aspettatevi molti cyber-attacchi. Vi abbiamo dichiarato guerra. State pronti”, ha incalzato.
“Noi non perdoneremo, e non dimenticheremo”. In pochissimo tempo il messaggio ha superato 1,1 milioni di visualizzazioni.
Anonymous afferma di aver identificato e denunciato sui social network più di 39.000 profili di seguaci dell’Isis, oltre 25.000 dei quali sospesi.
(da “la Repubblica”)
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Novembre 17th, 2015 Riccardo Fucile
CHI FA MERCATO SULLA PELLE DEGLI IMMIGRATI, CHI VENDE ARMI AGLI “SCIACALLI”: INCAPACE DI ESSERE VERA E PRIVA DI TENSIONE MORALE
L’ ‪Europa‬, al netto della “burocrazia”, non esiste. Non esiste nemmeno un minimo di “comune sentire”.
La “comunità internazionale”, poi, è ridotta a mero elemento di speculazione concettuale ancora di più.
Lo dimostrano l’emergenza “immigrazione”, quella terroristica, la stessa insensibilità verso la costruzione di istituzioni “comuni”, e quella stessa mancanza di audace e reale tensione verso valori generalmente dati.
Lo stesso pseudo-spirito occidentale s’appalesa sbiadito, inconsistente, ripiegato su se’ stesso ed in continua contrapposizione tra dimensione laica e religiosa.
Dimensione fredda, comunque, perchè la questione non ha nulla a che vedere con la “fede”: l’umanesimo ne prescinde e ne dovrebbe prescindere, sempre.
Un coacervo inorganico e “sgrammaticato” di entità nazionali: lo scenario mi sembra questo, con Nazioni che fanno “mercato” sulla pelle degli immigrati e vendendo armi agli “sciacalli”, e Stati che si attestano sulla sponda opposta.
Più che “in guerra con l’esterno” (sia esso l’ISIS o meno) la pseudo-comunita’ europea e’ in guerra con se’ stessa, incapace di essere vera; incapace di vivere la storia; incapace di proiettarsi verso il futuro.
Nelle more, continueremo a “piangere le vittime”, quelle “fisiche” e quelle “di concetto” perchè “vittime del nulla”, dell’egoismo”, della carenza di visioni e delle stesse “trazioni imbelli”, lo siamo anche noi.
Anzi, forse, senza saperlo, ne siamo addirittura gli artefici.
Salvatore Castello
Right BLU – La Destra liberale
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Novembre 17th, 2015 Riccardo Fucile
IL LEADER ANNUNCIA CHE NON PARTECIPERA’ ALLA CAMPAGNA ELETTORALE PER LE AMMINISTRATIVE: INTERPRETAZIONI DIVERSE TRA GLI ADDETTI AI LAVORI
Via il nome del leader dal logo e niente piazze in vista delle amministrative. Beppe Grillo da
febbraio sarà in tour. Ma non elettorale. Il numero uno dei pentastellati andrà in giro per i teatri di tutta Italia con il suo nuovo spettacolo e si dedicherà molto poco al Movimento che ha creato e che da oggi non avrà più il suo nome nel simbolo, ma solo la scritta ‘www.movimento5stelle.it’.
“Hanno partecipato alla votazione 40.995 iscritti certificati. Hanno votato — si legge sul blog – per il simbolo con l’http://www.movimento5stelle.it 31.343 iscritti, per il simbolo senza http 9.652 iscritti”.
Di fatto gli iscritti non hanno scelto se mantenere o meno il nome di Grillo nel logo, ma semplicemente se utilizzare la scritta “www.movimento5stelle.it”.
E c’è chi fa notare: “Caz.. la scelta l’hai già fatta… Hai tolto il nome . Avevo capito si potesse scegliere fra sì e no — scrive Claudio – mentre dovrei scegliere se metterne un altro oppure lasciarlo in bianco? E cosa me ne frega?”.
La grande svolta di togliere il nome avviene a pochi mesi dall’appuntamento più importante, quello delle comunali di primavera.
Basti pensare che si vota a Roma, Napoli, Milano, Torino e Bologna.
Secondo qualche ‘maligno’, che non apprezza l’atteggiamento defilato di Grillo e che non ha gradito l’arrivo del Direttorio, la decisione dimostra che i vertici del Movimento hanno scelto di non giocare la partita delle amministrative e che preferisco perdere per non “sporcarsi le mani” prima delle elezioni politiche.
Invece, per Roberto Fico, “questo gesto per me è l’ennesimo atto di una persona eccezionale con lo sguardo rivolto sempre al bene generale e all’interesse collettivo”.
I cinque del Direttorio, comunque sia, dovranno camminare sulle loro gambe insieme ai candidati, mentre il leader farà solo qualche apparizione spot al loro fianco.
Ma niente camper e niente show. Gli assetti del Movimento dovrebbero però restare gli stessi. “Sono e resterò sempre il primo degli attivisti”, ha detto Grillo a chi lo ha sentito in queste ore, secondo quanto riporta l’Adnkronos.
“Il Movimento cammina sempre più sulle sue gambe. Se continuate così – aveva scherzato più volte Grillo con chi gli aveva parlato nei giorni scorsi -mi zittiranno nelle piazze: ‘ssssh, fai parlare Di Maio e gli altri. Ma ricordate: io resto l”elevato’”.
L’incertezza tuttavia per una decisione che in molti giudicano troppo affrettata è tanta. In Rete piovono le domande: “Perchè tutto così alla svelta?”.
“Il cambiamento del simbolo non avverrà immediatamente per questioni burocratiche”, spiegherà poi Grillo sul blog.
“Nei prossimi tre mesi — aggiunge – le persone con titolarità di utilizzo del logo del MoVimento 5 Stelle riceveranno istruzioni su come comportarsi. Fino ad allora potranno continuare a utilizzare il simbolo del MoVimento 5 Stelle attuale”.
Di certo, per le elezioni amministrative il nome di Grillo sparirà . E il Movimento è diviso. Molti pensano che sia la scelta giusta, ma altrettanti credono che “senza Grillo si va a sbattere”.
“Quando lo avevamo proposto noi, siamo stati presi a pesci in faccia e tacciati di voler fare fuori Beppe Grillo dal Movimento”. Così l’ex grillino Marco Baldassarre, oggi al Gruppo misto con Alternativa libera, interviene sulla votazione online per togliere il nome del comico genovese dal simbolo M5S.
Più duro un altro ex, Massimo Artini il quale sottolinea che nome o non nome il simbolo rimane nelle mani del leader: “Non cambia niente finchè la proprietà non verrà data a un’associazione diffusa dove regole e decisioni siano collegiali”
(da “Huffingtonpost”)
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Novembre 17th, 2015 Riccardo Fucile
IL RESPONSABILE DELLA COMUNICAZIONE DI MPS ERA DECEDUTO NEL 2013 DOPO LA CADUTA DALLA FINESTRA DEL SUO UFFICIO: COSA SI NASCONDE DIETRO LA SUA MORTE?
Il procuratore della Repubblica di Siena, Salvatore Vitello, in accordo con il sostituto Andrea Boni, ha deciso di riaprire le indagini sulla morte di David Rossi, il responsabile della comunicazione di Banca Mps deceduto il 6 marzo 2013 dopo essere caduto dalla finestra del suo ufficio a Rocca Salimbeni.
In una breve nota Vitello conferma che il 6 novembre scorso è stata depositata richiesta di riapertura delle indagini presentata, a mezzo del proprio difensore, da Tognazzi Antonella, la vedova di Rossi.
Secondo quanto spiegato nella nota della procura senese, a spingere verso nuove indagini sono “gli aspetti segnalati nell’istanza di riapertura, corredata da consulenze di parte sui punti per i quali viene proposta la necessità di approfondimento”.
Aspetti, spiega la nota della procura, che “sono stati oggetto di valutazione”, e che hanno portato alla “decisione di procedere alla riapertura dell’indagine sui temi di prova evidenziati”.
L’ex responsabile della comunicazione di Mps sarebbe stato ucciso da “almeno due persone” e non si tratterebbe di suicidio.
Lo sostiene Luca Goracci, legale della vedova di Rossi. Sulla base di questa tesi sostenuta da tre nuove perizie il legale ha presentato il 6 novembre scorso in tribunale a Siena la richiesta di riapertura del caso, inizialmente archiviato come suicidio, ed accolta dal procuratore Salvatore Vitello.
“Dalle perizie, grafologica, medico legale e dinamico fisica sulla caduta, emerge che David Rossi sarebbe stato prima colpito alla testa e poi buttato dalla finestra almeno da due persone” sostiene l’Avvocato Goracci.
Le perizie che saranno presentate domani alla stampa in una conferenza a Roma dimostrerebbero che Rossi avrebbe scritto i biglietti di addio alla moglie, poi ritrovati nel cestino, “sotto coercizione fisica o psichica”.
I segni evidenti sarebbero le ecchimosi sulle braccia riscontrate nell’esame autoptico “chiaro segno di afferramento”.
(da agenzie)
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Novembre 17th, 2015 Riccardo Fucile
AVREBBE DOVUTO PRESENZIARE ANCHE LA MERKEL… SI PARLA DI PACCO SOSPETTO MA FINORA NON CI SONO STATI RISCONTRI
C’era addirittura un ordigno pronto a esplodere. 
Per questo, dopo Belgio-Spagna di lunedì, anche la partita amichevole di calcio tra Germania e Olanda, in programma questa sera è stata annullata per ragioni di sicurezza.
Oltre a un vero e proprio avvertimento, una specie di «soffiata» giunta alle forze dell’ordine da servizi di sicurezza non tedeschi, sarebbe stato ritrovato un pacco sospetto, probabilmente una valigia.
«Abbiamo avuto un’indicazione concreta che qualcuno volesse innescare dell’esplosivo nello stadio» ha detto il portavoce della polizia. Poi il capo della polizia twitta esplicitamente: «C’era un ordigno destinato ad esplodere all’interno dello stadio».
La Bild, sia pure con un punto interrogativo, afferma che sia stata trovata un’ambulanza con dell’esplosivo.
Mentre gli artificieri stanno controllando l’impianto, strade limitrofe e auto parcheggiate, ancora l’online del quotidiano tedesco afferma che perquisizioni sono in corso sull’auto di un medico e sul mezzo di soccorso.
Era prevista allo stadio anche la presenza della cancelliera Angela Merkel.
Poco prima del fischio d’inizio, infatti, le forze dell’ordine hanno individuato un pacco sospetto nella «Robert Enke Strasse» e, secondo la stampa tedesca, anche persone sospette sempre nei pressi dello stadio.
Chiuse le stazioni centrali del metrò e massima allerta in tutta la città .
Le autorità tedesche hanno deciso successivamente di evacuare anche la vicina TUI-Arena dove era in programma un concerto. «Se c’è una situazione di minaccia, giusto prendere tali misure. Mi fido della polizia», ha detto alla Bild il sindaco di Hannover Stefan Schostok.
“Finora non sono stati compiuti arresti, nè è stato ritrovato esplosivo in relazione alla decisione di annullare la partita ad Hannover”. Lo ha detto il ministro dell’Interno della Bassa Sassonia.
Anche le voci su esplosivo in un’ambulanza non hanno finora trovato riscontro.
(da agenzie)
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Novembre 17th, 2015 Riccardo Fucile
LA PROCURA DI ROMA CHIUDE LE INDAGINI: SPESI 38.000 EURO PER VOLI, ALBERGHI, ABBONAMENTI SKY E GIOIELLERIA
Ci sono i voli, gli abbonamenti a Sky e i regali in un negozio di bigiotteria fatti dal gruppo parlamentare che un tempo era Alleanza Nazionale.
Sono le spese che la Procura di Roma contesta all’onorevole di Fratelli D’Italia Ignazio La Russa, all’epoca capogruppo di An, che adesso rischia il processo per peculato.
Il pm capitolino Attilio Pisani infatti ha chiuso l’inchiesta —che è uno stralcio di una indagine di Potenza — con La Russa indagato, atto che di norma prelude ad una richiesta di rinvio a giudizio.
Anche se l’onorevole spera, carte alla mano, che invece venga chiesta l’archiviazione perchè, come dice contattato dal Fatto, “sono 40 anni che faccio politica e sono considerato un maniaco della trasparenza”.
Intanto la Procura lo accusa di essersi appropriato di 38 mila euro in sette anni dalle casse di Alleanza Nazionale, dal 2004 al 2010.
Dagli accertamenti eseguiti dalla Guardia di Finanza sul patrimonio di An, sarebbe emerso che La Russa avrebbe utilizzato, tramite una carta di credito, fondi scaturiti da rimborsi elettorali affluiti su un conto corrente aperto al Banco di Napoli.
Secondo l’accusa, il deputato FdI avrebbe usato quel denaro per acquisti a titolo personale. Circostanza che La Russa smentisce.
Nei dettagli delle spese, si scopre come quel denaro sia stato utilizzato per voli (soprattutto Roma-Milano e Catania-Roma), ma anche per abbonamenti a Sky e acquisti nelle gioiellerie e bigiotterie del centro di Roma, in particolare in un negozio vicino al Parlamento.
Il Fatto ha chiesto a La Russa se si tratta o meno di spese che lui ha fatto personalmente. Il deputato ha spiegato che “quella carta di credito era utilizzata dall’intero gruppo parlamentare. Non è una carta che avevo nel mio portafoglio. Non che io voglia voglia scaricare assolutamente la responsabilità sui colleghi, ma spiegherò tutto alla procura. È una carta che chi ha usato, l’ha usata in base a direttive del gruppo preesistenti a me, o che ho dato io. Me ne prendo comunque la responsabilità politica, ma io non l’ho mai strisciata”.
Le contestano anche il pagamento di abbonamenti a Sky. “In questo caso ad esempio si tratta di contratti fatti per le televisioni che c’erano negli uffici del gruppo An in via degli Uffici del Vicario 21. Ce n’erano almeno due di abbonamenti”, spiega la Russa.
Ma nella lista delle spese, ci sarebbero anche alcune che riguardano acquisti in un negozio di alta bigiotteria in pieno centro romano: “Saranno sicuramente riferite ai regali per qualche matrimonio dei parlamentari. Anche quando mi sono sposato, nel 1997, il gruppo mi ha fatto un regalo. So che ci sono un paio di negozi, storicamente sempre gli stessi ai quali si ci rivolgeva. Io non ci sono mai andato”.
Ancora: il pm Attilio Pisani contesta anche un pernottamento in un hotel tra il 3 e il 4 febbraio 2006.
“È passato tanto tempo – dice La Russa — ma sicuramente ramente ci sarà stato qualche convegno e magari ci è andato qualcuno del gruppo”. Poi aggiunge: “È strano ma nel capo di imputazione che mi contestano parlano anche di persone definendole come esterne al gruppo, ma invece si tratta di collaboratori”.
E conclude: “Comunque basterà verificare che nessuna operazione nei sette anni di vita della carta (per un totale di 38mila euro, che mediamente significa circa cinquemila euro annui) è riferita alla mia persona. Ad esempio, nessun ristorante o spese personali di alcun genere ”.
Ad oggi l’onorevole La Russa non ha fatto richiesta di interrogatorio, lo farà dopo aver letto tutti gli atti depositati dalla Procura.
A questo punto sarà il pm a decidere se mandarlo a processo o meno.
Valeria Pacelli
(da “il Fatto Quotidiano”)
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Novembre 17th, 2015 Riccardo Fucile
IL DOCUMENTO TROVATO A PARIGI ACCANTO AL KAMIKAZE DELLO STADIO ERA FALSIFICATO: APPARTENEVA A UN SOLDATO DI ASSAD UCCISO MESI FA…I FOREIGN FIGHTER LI USANO PER POTER RIENTRARE IN PATRIA…WASHINGTON POST: “LI LASCIANO IN GIRO APPOSTA PER FAR ODIARE I PROFUGHI”: XENOFOBI ALLEATI DELL’ISIS
Non è Ahmad Almohammad il nome del kamikaze dello Stade de France. E non è certo nato il 10
settembre del 1990 in Siria.
Anzi, probabilmente non è neppure siriano, ma al pari dei suoi compagni – quelli dello ‘squadrone della morte’ che è entrato in azione a Parigi venerdì sera – si tratta di un foreign fighter.
Che il documento trovato allo stadio fosse falso lo avevano anticipato domenica gli 007 statunitensi, precisando che i dati non erano coincidenti con quelli rilasciati dalle autorità di Damasco e la foto non coincideva con il nome.
A quanto pare, l’identità che figura su quel passaporto potrebbe appartenere a un soldato di Bashar al Assad ucciso alcuni mesi fa in Siria.
Secondo una fonte vicina all’inchiesta, il passaporto reca proprio il nome di Ahmad Almohammad, nato il 10 settembre 1990 a Idleb, nel nord-ovest della Siria.
E tutti gli elementi che figurano sul documento corrispondono a un soldato delle truppe filogovernative siriane.
Due le ipotesi, secondo la fonte citata da Afp: o il passaporto è stato rubato oppure è stato falsificato partendo dalla vera identità di un’altra persona.
Il punto è che un’identità siriana può rappresentare un enorme vantaggio.
I siriani non hanno bisogno di comprarli, mentre eventuali infiltrati dell’Is possono trovarne in grande quantità – e non falsificati – nella ‘capitale’ siriana di Raqqa.
Un’inchiesta recente del Mailonline, sito di informazione britannico del Daily Mail, ha svelato come sia facile procurarseli.
Il reporter del quotidiano, Nick Fagge, è riuscito ad acquistare il passaporto, la patente e la carta d’identità intestate ad Abdullah Fraam, un cittadino siriano realmente esistito che sarebbe morto ad Aleppo durante la guerra.
A vendergli il pacchetto sarebbe stato un trafficante di confine il quale ha dichiarato che il documento in bianco è originale visto che è stato rubato in una delle città conquistate dal Daesh.
L’identità , viceversa, proviene da una lista di cittadini siriani morti durante gli scontri. Secondo siti e organizzazioni internazionali la vendita di identità siriane sarebbe diventata un vero e proprio business, utilizzati da molti foreign fighters che, arruolatisi nelle fila di Is in Siria o Iraq, non possono rientrare nei loro Paesi di origine. Può anche darsi che molti di loro li abbiano recuperati direttamente negli uffici pubblici di Raqqa.
Nel merito, il Washington Post si interroga su ulteriori misteri – del tipo: gli altri kamikaze non hanno lasciato passaporti in giro, o come è possibile che un documento rimanga intatto dopo un’esplosione -, e chiosa: “The Islamic State wants you to hate refugees”.
Tradotto: lo Stato islamico vi vuol fare odiare i rifugiati.
(da “La Repubblica”)
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Novembre 17th, 2015 Riccardo Fucile
“ARMI, PETROLIO, DENARO E POTERE: HANNO GENERATO LORO QUESTA SITUAZIONE”… “E RENZI VA A STRINGERE LE MANI DEI SAUDITI CHE FINANZIANO GLI ASSASSINI DELL’ISIS”
Un post polemico quello pubblicato da Fiorella Mannoia, in cui critica le misure adottate dai “potenti” in risposta agli attacchi di Parigi di venerdì scorso.
“Siamo in guerra, ora devono trovare una soluzione, e mi pare che l’unica soluzione che sanno trovare è, come al solito, bombardare a casaccio altri innocenti in una spirale senza fine. Li detesto, detesto i potenti con tutto il cuore, li li detesto profondamente perchè Stati Uniti, Francia, Inghilterra e l’Europa tutta, sono responsabili di questo casino in cui ci troviamo. Armi, petrolio, denaro, potere….mi fanno schifo tanto quanto questi terroristi assassini, non c’è nessuna differenza!!! Piangiamo giustamente questi morti innocenti perchè somigliano a noi, perchè potremmo essere noi domani. Ma non abbiamo mai avuto un gesto di indignazione per le migliaia di morti innocenti dovuti ai bombardamenti di questi assassini, erano, e sono, esseri umani anche quelli!!! Vedere Renzi ( ma non solo lui) con quel sorriso ebete stringere la mano ai Sauditi, ben sapendo che l’Arabia Saudita è una feroce dittatura che in tutto somiglia a quella talebana dell’Afghanistan, che simpatizza e fiancheggia e probabilmente finanzia questi assassini che hanno le nostre armi nelle mani, mi fa venire la nausea ma già , con loro si fanno affari anche se quel denaro è intriso di sangue.
(da agenzie)
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