Agosto 4th, 2018 Riccardo Fucile
SULMONA, ACCOLTERRANO UN GIOVANE PROFUGO DOPO AVER FATTO IRRUZIONE IN UN CENTRO DI ACCOGLIENZA… NESSUN POST DI CONDANNA DA PARTE DI SALVINI
“Mo questi qua li uccido uno a uno”. Questa una delle frasi pronunciate da uno dei due aggressori che il 12 giugno scorso fecero irruzione in un centro di accoglienza a Sulmona, in provincia dell’Aquila, e che sono stati arrestati con l’aggravante razzista. In un video si vede la pistola scacciacani utilizzata dai due per minacciare i migranti ed anche il coltello usato per colpire uno dei ragazzi.
Aggredirono un profugo accoltellandolo dopo aver fatto irruzione nel centro di accoglienza degli immigrati in corso Ovidio a Sulmona.
Serafino Di Lorenzo, 39 sulmonese e Nicola Spagnoletti, 46 anni, originario della Toscana, sono stati arrestati su ordine di custodia cautelare in carcere con l’accusa di tentato omicidio con l’aggravante della discriminazione razziale.
Il provvedimento è stato firmato dal Gip, Marco Billi, su richiesta del Pm, Stefano Lafolla.
(da “Huffingtonpost”)
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Agosto 4th, 2018 Riccardo Fucile
TRA QUESTI UN PALAZZO DA 1 MILIARDO DI DOLLARI, QUATTRO YACHT, SOCIETA’, OROLOGI DI VALORE…SECONDO NEWSWEEK E’ DIFFICILE STIMARE ESATTAMENTE IL SUO PATRIMONIO NETTO PERCHE’ LE SUE ATTIVITA’ FINANZIARE SONO SCHERMATE … E CHI LO CRITICA FINISCE ASSASSINATO
Secondo Newsweek Forbes non è in grado di stimare il suo patrimonio netto, perchè non può
verificare tutte le sue attività finanziarie. Il presidente russo si concede comunque alcune manifestazioni di immensa ricchezza.
Pare che Putin possieda orologi di lusso, una flotta di yacht e molte proprietà costose, tra cui un palazzo da 1 miliardo di dollari.
Secondo quanto riportato dall’Atlantic, il finanziere americano Bill Browder ha stimato che Putin ha “accumulato 200 miliardi di dollari di guadagni illeciti”.
Vladimir Putin potrebbe tranquillamente essere l’uomo più ricco del mondo.
Ma è impossibile dirlo con certezza. Secondo il Cremlino, il presidente russo guadagna circa 133.000 dollari (circa 115 mila euro) all’anno e vive in un piccolo appartamento.
Questa descrizione non combacia con la maggior parte dei resoconti sullo stile di vita di Putin. L’ex consigliere del governo russo Stanislav Belkovsky ha stimato che la sua fortuna vale 70 miliardi di dollari (60,2 miliardi di euro).
Il gestore di fondi speculativi Bill Browder, un noto critico di Putin, ha affermato che la sua ricchezza sarebbe più vicina ai 200 miliardi di dollari (172 miliardi di euro). Una fortuna enorme che lo spingerebbe addirittura al di sopra di Jeff Bezos, fondatore di Amazon e uomo più ricco del mondo, che secondo le stime di Forbes possiede un patrimonio di 150,2 miliardi di dollari (129,2 miliardi).
Dunque perchè non possiamo definire con certezza il patrimonio netto di Putin? I Panama Papers del 2015 hanno rivelato che Putin potrebbe oscurare e rafforzare la sua fortuna attraverso le deleghe concesse a persone di sua fiducia.
Abbiamo messo insieme un elenco di tutti gli indizi che mostrano come probabilmente Putin sia una delle persone più ricche del mondo
Come presidente della Russia, la residenza ufficiale di Putin è il Cremlino, a Mosca. Tuttavia egli trascorre la maggior parte del suo tempo in una residenza governativa periferica che si trova al di fuori della città di Novo-Ogaryovo.
Secondo quanto riferito da lui stesso, ha accesso a 20 diversi palazzi e ville.
I registri ufficiali pubblicati nel 2016 dal Cremlino vorrebbero farci credere che Putin abbia un portafoglio immobiliare molto modesto. Il rapporto diceva che possedeva solo un piccolo appezzamento di terra e un appartamento con un garage.
Ma nel corso degli anni Putin è stato collegato ad altre proprietà . La più controversa delle quali è il cosiddetto “palazzo segreto”. Secondo quanto riferito, è stato costruito per Putin utilizzando dei fondi statali illegali.
Secondo quanto riferito, per costruire questa fantastica villa è stato speso 1 miliardo di dollari (860 milioni di euro). Ha un teatro privato e una pista di atterraggio con lo spazio per tre elicotteri.
Il leader dell’opposizione e critico di Putin Boris Nemtsov produsse un dossier sostenendo che Putin possedeva diversi jet privati, elicotteri e yacht.
Nemtsov affermò che, su 20 residenze statali a cui Putin aveva accesso, nove erano state costruite durante il suo mandato come presidente.
Il presidente è stato anche accusato di possedere 58 diversi tipi di velivoli, tra cui un Dassault Falcon, che ha 19 posti.
Si dice che uno dei suoi aerei abbia una cabina da 11 milioni di dollari (9,5 milioni di euro) allestita dai gioiellieri e una toilette che è costata circa 100.000 dollari (86.000 euro). Questo aereo può ospitare fino a un massimo di 186 passeggeri. Putin è accusato di possederne cinque.
Il dossier ha affermato che Putin ha una collezione di quattro yacht, per mantenere ognuno dei quali ci vogliono migliaia di dollari.
Rossiya, uno dei suoi yacht, è stato potenziato nel 2005. Secondo quanto riferito, il costo totale è di 1,2 miliardi di dollari. “The Graceful”, un altro dei suoi yacht, (mostrato sotto) a quanto pare ha 14 posti letto e 6 stanze da letto.
Poi c’è Olympia. Secondo quanto riferito, questo yacht di lusso di 57 metri, del valore di 35 milioni di dollari (30,1 milioni di euro), è stato donato dal proprietario del Chelsea Football Club l’oligarca Roman Abramovich. Secondo un ex capo della compagnia di navigazione statale russa, Putin mantiene lo yacht usando soldi pubblici.
A Putin piace anche curare molto il suo aspetto. Il dossier del 2012 ha affermato che Putin ha 11 orologi per un valore stimato di 687.000 dollari (591.000 euro).
Secondo il documento di proprietà del governo russo “La Russia oltre i titoli”, Putin possiede un Tourbograph di A. Lange & Sà¶hne Perpetual “Pour Le Mèrite”, che costa mezzo milione di dollari.
Un Patek Phillippe da 1 milione di dollari (860.000 euro) che è andato all’asta nel luglio 2017 sarebbe stato anch’esso di proprietà di Putin. La documentazione di accompagnamento affermava che ne era stato il proprietario. Il Cremlino ha negato queste affermazioni.
In passato Putin ha persino regalato i suoi orologi. Il presidente, a quanto si dice, possedeva ben cinque orologi Blancpain ma ne ha regalato uno a un ragazzo siberiano mentre era in vacanza e un altro a un operaio che gli aveva chiesto un suo ricordo personale. Gli orologi secondo quanto riportato valevano 10.500 dollari (9.000 euro) l’uno.
Poi ci sono i suoi vestiti. Ben Judah di Newsweek ha trascorso tre anni facendo ricerche su Putin per il suo libro e ha affermato che Putin preferisce sopra ogni cosa abiti su misura e cravatte “scure” di Valentino.
Il giornale di proprietà del governo russo “Russia Beyond the Headlines” ha confermato i gusti costosi di Putin per gli abiti su misura.
Nel 2015 ha pubblicato un articolo in cui affermava che i marchi preferiti del presidente erano Kiton e Brioni, “Abiti del genere sono fatti da zero da un sarto, richiedono dozzine di ore per essere completati e hanno un prezzo di partenza di 5.500 dollari (4.731 euro)” diceva l’articolo.
Secondo quanto riportato da “Russia Beyond the Headlines”, Putin ha anche uno stilista che lo ha vestito per oltre 10 anni. “Lo stilista strappa via tutte le etichette dai suoi vestiti, in modo che non catturino accidentalmente la curiosità dei giornalisti”.
Nel 2015, Putin è stato fotografato mentre si allenava con il primo ministro russo Dimitri Medvedev. Quartz ha riferito che i suoi pantaloni di tuta in seta e cashmere di Loro Piana costavano 1,425 dollari (1,225 euro) e Putin li ha abbinati con un top corrispondente, facendo salire la cifra totale del suo outfit a 3,200 dollari (2,800 euro circa).
Nel 2007 l’ex funzionario del Cremlino Stanislav Belkovsky ha affermato che Putin aveva una fortuna di 40 miliardi di dollari (34,4 miliardi di euro) nascosta in Svizzera e Liechtenstein. All’epoca questo lo avrebbe reso la quarta persona più ricca del mondo, tra il magnate d’affari Carlos Slim e il defunto fondatore di Ikea Ingvar Kamprad.
All’epoca Belkovsy ha detto che Putin controllava segretamente il 37% delle azioni di Surgutneftegaz e il 4,5% di Gazprom, due gigantesche compagnie petrolifere russe. Ha detto anche che controllava “almeno il 75%” della compagnia petrolifera svizzera Gunvor, secondo il Guardian aggiungendo poi” Sospetto che ci siano anche altri business di cui io non so nulla”.
Tuttavia Gunvor ha respinto queste affermazioni. “Il Presidente Putin non detiene e non ha mai detenuto la proprietà di Gunvor” ha detto un portavoce di Gunvor in una dichiarazione a Business Insider. “Non è un beneficiario di Gunvor o delle sue attività ”.
Le stime del patrimonio netto di Putin sono sempre aumentate nel corso del tempo. Browder, amministratore delegato di Hermitage Capital Management, ritiene che Putin abbia accesso a una fortuna segreta di 200 miliardi di dollari (172 miliardi di euro). Browder aveva investito in Russia negli anni ’90 ma alla fine era entrato in conflitto con Putin.
Dopo che l’avvocato di Browder, Sergei Magnitsky fu imprigionato e brutalmente ucciso mentre le indagini venivano insabbiate, Browder nel 2012 sostenne l’approvazione del “Magnitsky Act”, un atto che portò all’applicazione di sanzioni degli Usa contro gli oligarchi russi.
La cerchia ristretta di Putin è in realtà la ragione per cui nessuno può definire con precisione l’esatto patrimonio di Putin.
Il The Guardian ha riferito che nel 2010 “dei documenti riservati della diplomazia statunitense hanno suggerito che Putin detenesse le sue ricchezze tramite alcuni prestanome”, incluso il suo migliore amico Sergei Roldugin e il banchiere Yuri Kovalchuk.
Alcune di quelle connessioni sono state rese pubbliche nei Panama Papers del 2015. La massiccia fuga di notizie non includeva nessun documento che rimandava direttamente a Putin ma ha rivelato che “i suoi amici hanno guadagnato milioni da contratti che apparentemente non potevano essere garantiti senza il suo appoggio” ha scritto il Guardian.
I giornalisti russi Andrei Soldatov e Irina Borogan hanno detto che, di conseguenza, la fuga di notizie dei Panama Papers è stata “vista come un attacco agli amici personali di Putin, alla sua cerchia più intima”. Ma Putin e il Cremlino hanno smentito le accuse secondo cui il presidente russo avrebbe usato il suo ruolo per arricchirsi e far arricchire i suoi amici.
Myers ha scritto che il leader russo ha detto: “Io sono l’uomo più ricco, non solo in Europa ma nel mondo intero: raccolgo emozioni. Sono ricco in quanto il popolo della Russia mi ha affidato due volte il comando di una grande nazione come la Russia. Credo che sia la mia ricchezza più grande”.“
Le ripetute smentite non hanno dissipato l’esame continuo delle presunte ricchezze di Putin. “In un paese in cui 20 milioni di persone riescono a malapena a far quadrare i conti, la vita lussuosa del presidente è un affronto spudorato e cinico per la società da parte di un potentato arrogante” ha scritto Nemstov su un libro bianco del 2012.
Il politico, un critico di Putin di lunga data e che si faceva sentire, è stato assassinato nel 2015.
(da “Business Insider”)
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Agosto 4th, 2018 Riccardo Fucile
SI TRATTA DELLA FONDAZIONE DEL MOVEMENT FOR A EUROPE OF NATION AND FREEDOM CHE VEDE ANCHE LA PARTECIPAZIONE DEL PARTITO DELLA LE PEN, DELLA AFD TEDESCA E DEL PVV OLANDESE DI WILDERS
“Abbiamo scoperto che il ministro Lorenzo Fontana è il tesoriere di un’associazione delle organizzazioni di estrema destra di tutta Europa, e abbiamo capito benissimo che il suo piano non è a favore dell’Italia e non è a favore dei valori e della cultura che sono alla base della nostra Costituzione”.
Lo ha dichiarato in aula alla Camera il deputato del Pd, Gennaro Migliore, in un passaggio del suo intervento nel corso della discussione generale sul ddl di riordino di alcuni ministeri.
“Salvini — ha aggiunto l’ex vice ministro della Giustizia del governo Gentiloni — ha detto che ha ragione Fontana. Per fortuna di Maio ha detto che non è d’accordo ad abolire la legge Mancino. Spero che rimanga su questa posizione. Proprio per questo — ha concluso — avremmo preferito che il presidente consiglio fosse venuto a dirlo in Parlamento e non apprenderlo da questo brain storming di tweet da cui veniamo bombardati a una certa ora della giornata”.
L’associazione a cui si riferisce Migliore è la Foundation for a Europe of Nations and Freedom, di cui Fontana risulta effettivamente essere tesoriere: è la fondazione del Movement for a Europe of Nations and Freedom, che è stato riconosciuto dal parlamento europeo nel 2015 e raggruppa al suo interno il partito di Marine Le Pen, il Partito delle Libertà austriaco, AFD e il Dutch Party for Freedom (PVV).
(da agenzie)
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Agosto 4th, 2018 Riccardo Fucile
L’EX MINISTRO: “BISOGNAVA REAGIRE AI RIGURGITI RAZZISTI E ANTISEMITI”
“Alla luce dei 25 anni di applicazione, bisogna onestamente riconoscere che quella legge ha
funzionato”.
Lo ha detto l’ex ministro dell’Interno, Nicola Mancino, a proposito della legge che porta il suo nome.
“Comprendemmo subito – ricorda Mancino sulla stesura del testo – che davanti al risorgere di fenomeni razzisti e antisemiti occorreva agire tempestivamente. Grazie al lavoro di raccordo di alcuni parlamentari, ricordo Libero Gualtieri ed Enrico Modigliani, realizzammo una vasta convergenza che comprese il centro e la sinistra. Sin da allora la Lega si dimostrò contraria, ha continuato ad esserlo per anni e lo ha confermato anche in queste ore”.
“Allora ma anche dopo – rievoca Mancino – qualcuno parlò di legge liberticida. Un’accusa assurda. Bisogna rispettare idee e ideologie, non penalizzare mai le opinioni ma le norme approvate allora furono pensate per colpire chi propaganda, chi istiga idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale chi commette violenze, atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. È una legge che impone di verificare di volta in volta la natura del reato. Nel corso degli anni ci sono stati diversi tentativi di modificare le norme, ma la sostanza è rimasta intatta perchè la legge ha dimostrato di essere giusta ed efficace”.
(da Globalist)
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Agosto 4th, 2018 Riccardo Fucile
L’ACCADEMICO: “PROPOSTA SCELLERATA, IMPATTO NEGATIVO SUI CONTI PUBBLICI E UN REGALO AI RICCHI”
Andrea Roventini, ministro dell’Economia del governo annunciato dal MoVimento 5 Stelle prima delle elezioni successivamente giubilato nel nome dell’accordo con la Lega, in un’intervista rilasciata oggi a Repubblica chiede a Di Maio di mollare la flat tax del Carroccio che è solo un regalo per i più ricchi:
«La flat tax è una riforma completamente scellerata, avrebbe un impatto negativo sui conti pubblici e sarebbe un regalo ai ricchi. Numerosi studi dimostrano che la flat tax comporta sempre un aumento del deficit pubblico, non è vero che si ripaga da sola. Chi lo afferma dice delle bufale: siamo in area no vax, per intenderci. Bisognerebbe aumentare la progressività fiscale non ridurla».
I fautori della tassa piatta sostengono che abbia il cosiddetto effetto “trickle down”: i benefici economici concessi ai più ricchi finiscono per favorire la crescita e dunque tutta la società .
«Il “trickle down” è un’altra delle panzane che sono circolate in economia per diversi anni, alla base del taglio delle tasse fatto negli Stati Uniti da Bush e ora da Trump: l’evidenza empirica dimostra invece che non esiste questo effetto. Semplicemente i ricchi diventano più ricchi e i salari delle classi più basse restano stagnanti. Con effetti negativi anche sulla mobilità sociale che resta bloccata».
Di Maio sbaglia ad appoggiare la politica economica di Salvini?
«Non sta a me dare giudizi politici. Da accademico posso dire che dal punto di vista tecnico la flat tax aumenta la diseguaglianza non solo dei redditi, ma anche intergenerazionale perchè è più probabile che i percettori di redditi più elevati siano persone di età più avanzata. Porterà anche a maggiori differenze territoriali: ci guadagneranno le imprese del Nord non certo chi vive al Sud».
(da “NextQuotidiano”)
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Agosto 4th, 2018 Riccardo Fucile
E’ OCCUPATO SENZA TITOLO DAL 2003 SENZA ALCUN TENTATIVO DI SGOMBERO… 60 VANI, 20 APPARTAMENTI DOVE RISIEDONO I VERTICI DEL MOVIMENTO… “LA LEGALITA’ VALE PER TUTTI, SALVINI LA FACCIA RISPETTARE”
Una lettera al ministro dell’Interno Matteo Salvini, così attento alla legalità , per richiedere lo
sgombero di un immobile di proprietà del Demanio occupato abusivamente a Roma dai neofascisti di Casapound.
A scriverla è Alessio Pascucci, sindaco di Cerveteri, coordinatore del movimento di sindaci antifascisti “L’italia in Comune”, nonchè membro del Consiglio della Città metropolitana della Capitale.
Ed è proprio nelle vesti di consigliere metropolitano che Pascucci invia la sua missiva a Salvini e in copia al prefetto di Roma Paola Basilone e alla sindaca Virginia Raggi. Con la richiesta di sgomberare l’immobile al numero 8 di via Napoleone III, a due passi dal Viminale, “occupato dal 2003 dal movimento politico Casapound – si legge nella lettera – che ha trasformato tale immobile pubblico nella sede ufficiale del partito”.
Come documenta anche una recente inchiesta dell’Epresso, nonostante il palazzo sia stato inserito nel 2016 dall’allora commissario straordinario di Roma Paolo Tronca in una lista di 74 immobili occupati senza titolo, in più di quattordici anni non c’è stato nemmeno un tentativo di sgombero.
E non si tratta di un modesto appartamento di periferia, bensì di uno stabile di sessanta vani, circa una ventina di appartamenti in pieno centro, dove i prezzi di mercato sono tra i più alti di Roma: la sede di sicuro più grande fra tutti i partiti italiani.
All’Espresso risulta anche che nel palazzo occupato siano residenti i vertici nazionali dell’organizzazione di estrema destra. A partire dal leader Simone Di Stefano, che al momento della presentazione delle liste per le politiche del 2013 ha dichiarato come residenza anagrafica proprio via Napoleone III, civico 8. C’è poi la moglie del presidente Gianluca Iannone, Maria Bambina Crognale, imprenditrice della ristorazione che alla Camera di Commercio nel 2014 aveva dichiarato quello stesso domicilio.
E tanti altri volti noti dell’estremismo di destra romano, infilati nelle liste elettorali durante le ultime elezioni comunali del 2016.
“Come sindaco io voglio essere tranquillo che il ministro dell’Interno intenda far rispettare la legge ovunque questa venga infranta – afferma Pascucci – senza andare a colpire qua e là . Per questo motivo ho inviato questa lettera e mi aspetto una risposta forte e decisa come quelle date finora sui migranti o sui campi rom. Sono certo che Salvini farà rispettare la legge anche ai neofascisti di Casapound”.
“L’illegalità non ha colore di pelle o nazionalità -aggiunge il sindaco di Cerveteri- esattamente come i bisogni delle persone. Se uno stabile è occupato illegalmente occorre verificare le condizioni di quelle persone, censirle e, laddove ne abbiano diritto, offrire loro delle soluzioni alloggiative alternative. Ci risulta però che in quell’immobile vivano anche amici e parenti dei leader di partito. Una cosa inaccettabile”.
E conclude: “Sarebbe un bel segnale di legalità se il ministro Salvini venisse a via Napoleone III, magari indossando le felpe con gli slogan di Casapound, e spiegasse a queste persone che quel palazzo è del Demanio dello Stato e non può essere occupato e trasformato in sede politica. Lo farà o proseguirà ad inseguire gli immigrati che arrivano sui barconi?”.
(da agenzie)
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Agosto 4th, 2018 Riccardo Fucile
GENOVA, BOCCIATA LA DELIBERA: “NON PUO’ ESSERCI FURTO SE L’OGGETTO ABBANDONATO NON HA VALORE”… MA FIGURIAMOCI SE AVRA’ MAI LA DIGNITA’ DI DIMETTERSI
Sarà capitato anche a voi vedere qualcuno che rovista nei cassonetti di immondizia, cercando qualcosa di utile.
Ma a nessuno è mai passato lontanamente per la testa che quel gesto potesse essere un furto.
Eppure, alla Procura di Genova è giunta una dozzina di denunce, inoltrate dai vigili urbani. Così, sono state messe in un unico fascicolo – con l’ipotesi di reato di furto prevista dall’articolo 624 affidato al pm Alberto Landolfi.
Che però non ritiene il prelievo di qualsiasi rifiuto solido urbano dai bidoni reato, “mancando il valore dell’oggetto”. Tanto che ha chiesto l’archiviazione dei diversi casi.
Succede nella città dell’assessore “sceriffo”: Stefano Garassino, che ha fatto approvare la delibera e firmare dal sindaco l’ordinanza che prevede multe fino a 200 euro a chi rovista nei cassonetti (ma solo se non lo fa per cercare da mangiare).
Un provvedimento che modifica il regolamento di polizia urbana, con la giustificazione di contrastare fenomeni di degrado nelle aree del centro storico, del porto antico e della “city”. Potrebbe essere stata questa ordinanza a “spingere” la polizia municipale ad inoltrare le denunce di furto.
Stessa ordinanza a Sanremo: il nuovo regolamento per la gestione dei rifiuti solidi urbani, infatti, contempla una multa da 25 a 300 euro per “cernita, rovistamento e/o asporto dei rifiuti conferiti al servizio pubblico di raccolta”.
Anche se il provvedimento è stato contestato dal gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle: “Chi rovista nei cassonetti, solitamente, è un anziano disperato alla ricerca di cibo, che spera di trovare nei rifiuti qualcosa per il pranzo”
A Genova, nei giorni successivi all’entrata in vigore dell’ordinanza del sindaco Bucci, ha risposto il “Gruppo spontaneo di cittadinanza attiva” (insegnanti, studenti medi, abitanti del centro storico), lanciando un flashmob contro quella che definiscono “l’ordinanza contro la povertà “.
Quella che può sembrare una strampalata vicenda – tra i vigili che denunciano e la magistratura che “assolve” – ha dei precedenti
Sopratutto nelle grandi città e con l’acutizzarsi della crisi e della povertà , dove la “caccia alla spazzatura” è sempre più frequente da parte di senzatetto, vagabondi e indigenti.
E però per il nostro ordinamento si tratta di attività illecita. I vigili urbani genovesi in proposito avrebbero interpretato una sentenza della Cassazione: “i rifiuti collocati nei bidoni, hanno comunque un valore sociale, potendo essere riciclati o essendo necessaria la loro eliminazione dalla circolazione per motivi di salute (si pensi al cibo). Soprattutto essi divengono immediatamente di proprietà del Comune”.
Non è così per il pm Landolfi, che ha scavato nel codice penale. Uno degli articoli recita che “la punibilità del reato non sussiste se l’oggetto dell’appropriazione non ha alcun valore economico”.
D’altra parte lo aveva stabilito la Corte d’Appello di Trento con la sentenza 12 dicembre 2003, riformando la sentenza di condanna da parte del giudice di primo grado.
(da agenzie)
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Agosto 4th, 2018 Riccardo Fucile
AVREBBE DOVUTO RIVALEGGIARE CON I LIDI CITTADINI DI BERLINO E PARIGI… ANCHE LA RAGGI EVITA LA SPIAGGIA VERSIONE ESTIVA DI SPELACCHIO
Il maltempo corre in soccorso di Virginia Raggi e le consente di cancellare l’inaugurazione di
Tiberis, l’attesissima spiaggia sul Tevere di Ponte Marconi, evitando l’imbarazzo di farsi fotografare in un catino ardente, ricoperto a metà di teli neri per nascondere il canneto che sta prepotentemente ricrescendo, versione estiva dell’esibizione natalizia di Spelacchio, l’albero di Natale semisecco che fece ridere tutta la città sei mesi fa. Non si è inaugurata ieri e non si inaugurerà oggi. La spiaggia aprirà (stasera) e basta, senza cerimonie.
La spianata
Neanche l’assessore all’Ambiente Pinuccia Montanari vuole farsi inchiodare all’immagine della golena sommariamente spianata dalle ruspe, e hai voglia a dire «abbiamo portato via 60 camion di rifiuti», hai voglia a magnificare le «sabbie granulometriche» che garantiscono morbidezza ai due campi di beach volley: senza un filo d’ombra, un albero, una possibile passeggiata, una doccia all’aperto, e nemmeno un chiosco per prendersi un gelato, chi può aver voglia di fermarsi qui quando a km. 24 c’è Ostia e il mare vero?
Il progetto in teoria era suggestivo. Roma come Parigi e Berlino (anche se solo dirlo suona male ai romani, sempre convinti di non aver niente da invidiare a nessuno). La riqualificazione di un pezzo di fiume. Erba, sabbia, ombrelloni, famiglie che si godono un’oasi di relax fra il cemento.
Doveva aprire in giugno, quando il clima è ancora tollerabile e la città in cerca della prima tintarella. Si è scontrato con la strategia delle nozze coi fichi secchi che domina nell’amministrazione, con quelli che a Roma si chiamano “i risparmi di Maria Carzetta” per indicare la taccagneria che conduce al disastro.
E allora, dopo il primo annuncio nel dicembre scorso si decide di non fare un bando: niente privati. Il Comune gestirà in prima persona, attraverso l’Ufficio Tevere appena istituito.
E chissà chi decide in questo Ufficio Tevere, ma di sicuro è uno che non è mai stato a Parigi e Berlino, e forse non conosce bene neanche Roma.
Per capirlo basta guardare — oltre al ritardo di due mesi nei lavori — le stuoie incannucciate sbilenche del Tiberis e soprattutto il malinconico distributore di acqua, caffè e crostatine installato sotto l’unico gazebo, inconcepibile in una città dove persino i ministeri e gli ospedali devono avere un bar coi tramezzini freschi per funzionare.
È l’ideologia poveraccia che si è vista agire in città fin dall’inizio del governo M5S. Ha funzionato per un po’, in una Roma arrabbiata nera per gli sprechi delle ere precedenti, degli assessori che si facevano la jeep coi soldi della Regione perchè aveva nevicato o dell’Atac che comprava pennelli a duecento euro l’uno.
Non è stata prerogativa solo del M5S: appartenevano alla stessa categoria gli strilli del Pd contro le auto blu (e come dovrebbe muoversi un assessore, in bici?) o la campagna delle destre sui pranzi gratis dell’ex sindaco Marino.
E tuttavia Roma chiedeva un po’ più di trasparenza e di onestà , non certo di passare dall’insensato faraonismo allo stile clochard che oggettivamente domina nella spianata sotto Ponte Marconi.
“Spiaggia di Roma”, dicono pomposamente i cartelloni. 22 ombrelloni e 48 lettini. Una fontanella. Bagni chimici. 8 spogliatoi e 8 docce in lamiera. Chiusura alle 20. No Wi-Fi. Ingresso gratuito.
Meglio di niente, dirà qualcuno, e magari è pure vero. Ma che tristezza..
Flavia Perina
(da “La Stampa”)
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Agosto 4th, 2018 Riccardo Fucile
LA VOTAZIONE ON LINE PER SCEGLIERE LE MIGLIORI DA RECAPITARE AL VIMINALE
Per il Ministro degli Interni Matteo Salvini sono in arrivo 10.000 Saluti e Abbracci dalle località di mare italiane.
Solo in cartolina è la campagna di denuncia contro le morti in mare lanciata da un gruppo di giovani creativi italiani per raccontare ciò che succede al largo delle nostre coste e sostenere chi ogni giorno salva le vite dei migranti.
Dal lancio della call for creative fighters sono circa 300 le cartoline, di ogni genere e tipo, arrivate nella cassetta di posta di Solo in cartolina: fotografiche, illustrate, anni ’90, a largo o a riva, con baci e abbracci, saluti e auguri di buone vacanze.
La tradizionale corrispondenza estiva diventa uno strumento di denuncia: una spiaggia, ombrelloni pastello e una distesa di mare cristallino ma nello sfondo un gommone sgonfiato e 60 persone in mare che ci impediscono di salvare. Manchi solo tu! In una cornicetta a forma di cuore.
I sostenitori della sommossa epistolare sono più numerosi: non solo da creative fighters come illustratori, designer, artisti e fumettisti, ma anche semplici cittadini che hanno voluto esprimere il loro sostegno alle ong che prestano soccorso in mare, hanno partecipato realizzando e condividendo cartoline.
Tra i creativi che hanno aderito alla campagna si segnalano — tra gli altri — Paolo Iabichino, Chief Creative Officer di Ogilvy & Mather, Sergio Gerasi, fumettista e musicista con “Saluti da Salvinia!”, e il cantautore Colapesce inviando una storie inedita in cartolina.
“Lunedì partirà il Contest Vista Mare, aperto fino al 15 agosto, per selezionare le 10 cartoline che verranno poi stampate in 1.000 copie ciascuna, per un totale di 10.000 missive da recapitare in Piazza del Viminale 1 Roma con destinatario unico il Ministro dell’Interno.
Chiunque può partecipare, la votazione è libera e senza registrazione, sul sito internet www.soloincartolina.it”, ricorda Nicole Romanelli, ideatrice insieme a Michela Locati, Pietro Gregorini e Verdiana Festa della campagna.
(da agenzie)
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