47 MILIONI DI ITALIANI SCELGONO IL NUOVO PARLAMENTO
OGGI E DOMANI SI VOTA PER IL RINNOVO DI CAMERA, SENATO E TRE CONSIGLI REGIONALI… HANNO GIà€ ESPRESSO IL LORO CONSENSO 3,43 MILIONI DI CITTADINI ITALIANI RESIDENTI ALL’ESTERO
Oggi dalle 8 alle 22 e domani dalle 7 alle 15 si vota (per chi è interessato, servono un documento di identità e la tessera elettorale). Ecco un breve riassunto di numeri e regole che decideranno il prossimo governo.
VOTANTI
Sono poco meno di 50 milioni gli italiani attesi nei 61.445 seggi sparsi per la Penisola: per la precisione 47 milioni sono gli aventi diritto per la Camera (dove si vota dai 18 anni in su) e 43 milioni la platea che eleggerà il prossimo Senato (bisogna avere almeno 25 anni).
A questi vanno aggiunti i 3,43 milioni di cittadini italiani residenti all’estero che hanno già votato nelle scorse settimane in quattro grandi circoscrizioni: America del Nord, America del Sud, Europa, Asia-Oceania-Africa).
Oltre alle politiche, poi, tre regioni rinnovano consigli e giunte regionali: sono interessati i 9,6 milioni di elettori della Lombardia, i 5,5 del Lazio e i 313 mila del Molise.
RISULTATI
Gli instant poll dovrebbero uscire pochi minuti dopo la chiusura delle urne: c’è il problema che sarà assai difficile siano corretti visto che stavolta la corsa è aperta e i contendenti troppi.
Lo scrutinio partirà con il Senato, motivo per cui anche le prime proiezioni andranno prese con le molle: la platea elettorale è diversa da quella della Camera e i voti si contano su base regionale e non nazionale (ci torneremo).
Per avere numeri certi, anche se non definitivi, bisognerà aspettare la notte di lunedì.
ELETTI
Saranno 630 deputati e 315 senatori, rispettivamente 12 e 6 dei quali appannaggio dei residenti all’estero: a parte Val d’Aosta e Trentino Alto Adige, le liste sono bloccate (niente preferenze).
SEGGI
La loro suddivisione è decisa dalla legge elettorale, il famoso Porcellum.
Alla Camera vengono divisi su base nazionale: chi prende un voto più degli altri si accaparra il premio di maggioranza, vale a dire 340 deputati (il 55% degli eletti in Italia).
In Senato, invece, il premio si calcola su base regionale, eccetto che per i soliti Val d’Aosta e Trentino Alto Adige: le regioni più rilevanti sono, ovviamente, quelle più popolose (Lombardia, Campania e Lazio le prime tre). La maggioranza siraggiunge a 158 senatori — esclusi quelli a vita — e gran parte della partita, come ripetuto da tutti, si gioca proprio in Lombardia, che assegna 27 senatori al partito/coalizione vincente ed è da sempre una roccaforte del centrodestra.
SOGLIE
Per entrare in Parlamento le liste devono superare una percentuale di voti minima.
Gli sbarramenti per le coalizioni sono al 10% nazionale alla Camera e al 20% su base regionale al Senato (le liste collegate devono raggiungere rispettivamente il 2 e il 4%, ma entra anche la “migliore tra le peggiori” sotto la soglia).
Per chi si presenta da solo, invece, siparte dal 4% e dall’8%.
A stare ai sondaggi, sono cinque le liste o coalizioni che potrebbero essere rappresentate nel prossimo Parlamento: oltre a Pd-Sel e Pdl-Lega-altri, infatti, è assai probabile che anche Movimento 5 Stelle, la coalizione di Ma-rio Monti e, forse, Rivoluzione Civile riescano a entrare in entrambe o in una delle due Camere (la formazione centrista rischia di rimanere fuori da Montecitorio, il movimento di Ingroia invece difficilmente eleggerà anche solo un senatore e lotta sul filo per la soglia del 4% nazionale alla Camera).
REGIONI
Nelle elezioni regionali vince il candidato presidente che prende un voto più degli altri (niente ballottaggio) aggiudicandosi il premio di governabilità collegato agli eletti del suo listino.
(da “Il Fatto Quotidiano“)
Leave a Reply