LA FAMIGLIA ADDAMS DELLA POLITICA ITALIANA: SALVINI E MELONI, QUANDO LA COPPIA SCOPPIA
VOLEVANO RAPPRESENTARE LA DESTRA LEPENIANA IN ITALIA, NON RIESCONO A METTERSI D’ACCORDO NEANCHE PER LE REGIONALI: OGNUNO PENSA AI PROPRI INTERESSI DI BOTTEGA
Dovevano marciare uniti almeno al suono della Marsigliese, visto che Salvini conosce più le note dei “napoletani che puzzano come cani” che quelle dell’inno di Mameli che Giorgia ha cercato vanamente di fargli imparare.
Ma visto i pellegrinaggi di entrambi da Marine Le Pen e l’appiattimento delle tesi di Fdi su quelle leghiste, ci si aspettava che le elezioni regionali del 31 maggio avrebbero visto i due partiti coalizzati in nome del mito lepenista.
Invece alla prima prova di «convivenza» la coppia è scoppiata.
In vista delle Regionali l’asse FdI-Lega appare frantumato e i due sono felicemente insieme solo in Umbria e, dopo molte titubanze, in extremis anche in Liguria.
Discorso diverso in Veneto, dove il partito della Meloni ha scelto Zaia, ma sono in molti a preferire Tosi, ricordando anche la partecipazione di quest’ultimo a diverse edizioni di Atreju, la kermesse di FdI.
Nel resto d’Italia, la situazione è invece da «separati in casa».
In Puglia FdI appoggia Schittulli, apriti cielo, contro un membro del suo stesso partito (Adriana Poli Bortone», sostenuta da Lega e FI).
Fratelli d’Italia poi è pronta a correre da sola nelle Marche.
Situazione analoga in Toscana, dove FdI punta tutto sul suo Giovanni Donzelli. La Lega sostiene invece Claudio Borghi, lanciato da tempo.
E il saggio Carlo Fidanza di Fdi chiede provocamente a Salvini: “Se il problema (o il pretesto) è la presenza di esponenti di Ncd, allora perchè Maroni non li estromette dalla sua maggioranza in Regione Lombardia?”
Tempi duri per la famiglia Addams della pseudo-destra italiana.
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