A BRUXELLES SPUNTA LETTA, MOGHERINI NON PASSA, IL BAMBOCCIONE IN CRISI ISTERICA
PROBABILE RINVIO DI OGNI DECISIONE A FINE AGOSTO: COSI’ LA MOGHERINI AVRA’ UN MESE DI ESPERIENZA IN PIU’?… I POPOLARI TEDESCHI: “SOLO IL MINISTRO DEGLI ESTERI UNGHERESE HA MENO COMPETENZE DELLA MOGHERINI”
Ogni volta è una sorpresa. Trovarsi sulla stampa o sui dispacci delle agenzie il nome di Enrico Letta candidato ad un incarico europeo manda Matteo Renzi in tilt.
Stavolta poi, addirittura a vertice europeo iniziato, il presidente del consiglio italiano apprende di una candidatura dell’ex premier alla presidenza del consiglio europeo da parte dell’attuale presidente del consiglio Ue Herman Van Rompuy.
Sono fonti del Ppe che mettono in giro la voce con i cronisti.
Ma il punto è che, parlando con Renzi prima del summit Ue, Van Rompuy non avrebbe ufficialmente fatto il nome di Letta e la sorpresa lascia spazio anche all’irritazione
Perchè di tanto in tanto spunta fuori il nome dell’ex premier, che Renzi fin dall’inizio non ha preso in considerazione per un incarico di vertice in Ue?
A Bruxelles girano diverse voci che parlano di pressioni internazionali, anche non europee, sul nome di Enrico, dall’America a Israele, paese che Mogherini ha visitato proprio oggi intrattenendosi a colloquio con Benjamin Netanyahu sulla situazione di crisi nella striscia di Gaza.
Ma stando ai fatti, per il ruolo di ‘Mr/Mrs Pesc’ sul tavolo per ora c’è solo la candidatura ufficiale del ministro degli Esteri italiano Federica Mogherini.
Solo che l’accordo è di là da venire ed è molto probabile che si decida per un rinvio ad un nuovo vertice alla fine di agosto.
Intorno al nome di Mogherini si è coagulato tutto il gruppo del Pse.
Massimo D’Alema? Certo, il nome suona caro alla famiglia socialista europea, ma Renzi non la considera un’opzione, resta fermo sulla Mogherini come i bambini viziati.
Il problema è che sul nome di Mogherini resta il blocco dei paesi dell’est, i quali accusano la titolare della Farnesina di avere posizioni troppo vicine alla Russia di Putin.
Fatto sta che a Bruxelles l’ipotesi del rinvio si fa strada da subito. Già in mattinata il vertice Ue è slittato di due ore nel tentativo di lasciare maggior tempo alle trattative. Ma al loro arrivo a Palazzo Justus Lipsius, molti leader si sono detti inclini ad una soluzione che contemplasse tutto il pacchetto delle nomine e non solo quella dell’Alto Rappresentante per la politica estera.
Tra questi, la stessa Merkel, che ha parlato chiaramente del rischio rinvio, e anche il premier svedese Friedrik Reinfeldt, nonchè la presidente della Lituania Dalia GrybauskaitÄ—. Tutti e tre hanno anche chiesto maggiori sanzioni contro la Russia per via della crisi con l’Ucraina.
Da notare che sia Reinfeldt (Ppe) che GrybauskaitÄ— (indipendente ma vicina al Ppe) sono in lizza per la presidenza del consiglio europeo.
E se il primo è freddo verso l’ipotesi Mogherini, la seconda invece è proprio la più esplicitamente contraria alla candidatura del ministro italiano.
Di fatto, la lituana GrybauskaitÄ—, soprannominata ‘Lady di ferro’ non solo per il temperamento ma anche perchè è cintura nera di karate, guida il fronte dei paesi dell’est sul no a Mogherini.
Ma contro la Mogherini, dopo l’opposizione di vari paesi orientali, si è schierata anche la Germania: “Sinceramente – ha detto il tedesco Elmar Brok (popolari), presidente della commissione Affari esteri del Parlamento europeo e tra i consiglieri di politica estera del cancelliere tedesco Angela Merkel – ritengo che ci sia bisogno di qualcuno che abbia buona competenza e buona conoscenza in politica estera”.
Non solo. A chi gli chiede nomi alternativi alla candidata italiana, Brok fa i nomi di Elisabeth Guigou (Francia), Kristalina Georgieva (Bulgaria) e Ratoslaw Sikorski (Polonia).
Brok poi aggiunge che, rispetto alla Mogherini, “solo il ministro degli Esteri dell’Ungheria ha meno competenze” per fare l’Alto Rappresentante.
La mazzata finale.
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