A TRIESTE I PORTUALI DEL SINDACATO AUTONOMO TORNANO AL LAVORO: AL PRESIDIO ERANO RIMASTI IN 50 SU 200 ISCRITTI E SU 1500 PORTUALI
TANTO RUMORE PER NULLA, LA RIVOLUZIONE NO VAX E’ RINVIATA
Come recita lo slogan cantato a squarciagola dai No Pass “Trieste chiama e Milano risponde”, sono queste, oggi, le due città protagoniste.
Nel capoluogo lombardo il corteo, non autorizzato, ha sfilato lungo le vie del centro provando più volte a forzare i blocchi delle Forze dell’ordine e provocando traffico in tilt e momenti di tensione tra manifestanti e polizia.
A Trieste invece, dopo un’altra giornata di protesta, i portuali hanno annunciato lo stop allo sciopero
È l’epilogo di una settimana di battaglia davanti a uno dei più grandi scali d’Italia. Ma oggi i lavoratori in piazza erano pochi e di fronte al presidente del Porto Zeno D’Agostino, che ha minacciato di chiamare il Prefetto e di dimettersi, i manifestanti hanno battuto la ritirata.
Le attività del porto di Trieste per tutta la giornata sono andate a rilento, ma non si sono fermate. Qui i disagi sono stati contenuti anche grazie alla scarsa partecipazione dei manifestanti.
Tuttavia la situazione non era “più tollerabile” per il presidente del Porto Trieste, Zeno D’Agostino che ha minacciato di chiamare il Prefetto: “In questo momento – dice – stiamo tornando alla normalità, ho bisogno di un porto che funzioni e il varco 4 è il varco principale del porto, il più vicino alla grande viabilità e quindi adesso basta con il circo. Non si può tollerare nulla, neanche un’ora in più”.
Davanti al Varco 4 del porto di Trieste a stazionare c’erano un migliaio di manifestanti intorno all’ora di pranzo. Di questi però soltanto una cinquantina erano lavoratori portuali, tutti gli altri facevano parte di organizzazioni e associazioni, vaccinati e no vax, persone di diversa appartenenza politica e anche singoli cittadini arrivati al porto a dare sostegno alla protesta, ma non erano lavoratori.
Per questa ragione le attività portuali, seppur un po’ a rilento, sono andate avanti. Ma la viabilità, quindi il trasporto delle merci, ha subito rallentamenti. Davanti a numeri ridotti e ai toni forti del presidente del Porto D’Agostino i manifestanti hanno ceduto e da domani torneranno a lavoro.
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