AGGRESSIONE RAZZISTA A RIMINI, QUEL VOMITEVOLE SILENZIO DEI PARTITI DI CENTRODESTRA
IL SINDACO: “OGNI VIOLENZA E’ UNA FERITA PER LA COMUNITA’ CHE LA SUBISCE”… TANTE DICHIARAZIONI DI SOLIDARIETA’, MA NESSUNO A DESTRA CONDANNA UN TENTATO OMICIDIO: DALLA DESTRA DELLA LEGALITA’ A FECCIA DELL’UMANITA’
La dichiarazione del sindaco Andrea Gnassi sul ferimento del ragazzo nigeriano:
“Ogni violenza va combattuta, condannata, ed è una ferita per la comunità che la subisce. Nel caso dell’aggressione al giovane nigeriano, di cui seguiamo costantemente l’evolversi delle condizioni di salute, la violenza è resa ancora più grave per le implicazioni razziste che questa porta con sè.
Un’evidenza davanti alla quale la nostra società non può e non deve voltare la testa dall’altra parte e che al contrario deve denunciare. Non si possono minimizzare, sminuire, le cause scatenanti di un gesto che oltretutto testimonia come ormai sia facile ricorrere alla violenza per imporsi sul prossimo.
Dobbiamo quindi essere netti nel prendere posizione, ribadendo ancora una volta che a Rimini non accetta e mai accetterà episodi di violenza e discriminazione.
Eppure, questo è un Paese fregato dalle congiunzioni. Accade un fatto di palese gravità e ormai non si aspetta neanche che si diradi il coro dell’indignazione che si insinuano i ‘però’ e i ‘ma’. “Grave però…”, “Non deve succedere, ma…”.
Siamo tutti grandi e vaccinati per sapere che le congiunzioni in realtà sono le mosche cocchiere delle giustificazioni di ogni fatto enorme. E qui dobbiamo fare autocritica e assumerci tutti delle responsabilità .
Se si arriva a questo punto significa che la politica è diventata così debole da non essere più capace di distinguere tra il suo ruolo e la pancia del Paese. Assecondare la seconda è la strada più facile per il consenso, ma non porta a destinazione.
Basterebbe quindi che almeno per una volta si lasciassero da parte le congiunzioni per migliorare un Paese oltre l’orlo di una crisi di nervi. Rimini non è razzista allo stesso modo in cui non lo è l’Italia. A Rimini sono nati esempi mondiali di accoglienza e solidarietà , casi virtuosi che appunto nascono dal basso. Quello che serve però è una presa di responsabilità collettiva.
La nostra comunità respinge da sempre il razzismo, la prevaricazione, gli estremismi pericolosi, da qualsiasi parte essi provengano. Senza ‘se’, senza ‘ma’, senza ‘però’.
Lo hanno dimostrato anche tutti quei cittadini che ieri, testimoni dell’aggressione, hanno collaborato con gli investigatori per ricostruire l’accaduto.
Infine, accogliamo con favore l’iniziativa del questore Maurizio Improta, che sta valutando il rilascio di un permesso di soggiorno al giovane per motivi umanitari. Con la speranza che le condizioni del giovane migliorino, il provvedimento di iniziativa del questore consentirebbe di attivare tutta la rete di servizi sociali e di assistenza, consentendogli di avere un recupero meno difficoltoso. L’Amministrazione comunale non lo lascerà solo”.
(da “Riminitoday“)
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