ALTA TENSIONE AL SENATO, SFIORATA RISSA PD-M5S: ALLE 15 RICOMINCIA LA BATTAGLIA CONTRO LA LEGGE TRUFFA
NELLA NOTTE SENATORI PD E GRILLINI SEPARATI A FATICA DAI COMMESSI… GRASSO SOTTO ACCUSA CONVOCA LA GIUNTA… CIVATI: “L’UNICO RICATTATORE E’ RENZI”… GIOVANARDI: “LA COLPA DEL CLIMA E’ ANCHE DI RENZI”… MOSSE LEGA E SEL PER OTTENERE IL VOTO SEGRETO
L’aula del Senato alle 15 è pronta a trasformarsi per il secondo giorno in una trincea. E’ battaglia emendamento su emendamento, ci si sfida a colpi di regolamento. L’intera giornata di ieri è stata segnata da accuse incrociate, contestazioni, urla, cori e insulti che hanno fatto sì che a fine giornata solo 5 emendamenti fossero stati votati (e bocciati).
Certo, il no a uno di questi ha fatto decadere automaticamente altre 1400 proposte di modifica analoghe, ma ne restano più o meno 6mila e i lavori di Palazzo Madama si annunciano di nuovo complicatissimi alla ripresa della seduta.
Il compito più difficile è quello del presidente Piero Grasso, contestato non solo da Movimento Cinque Stelle e Lega Nord, ma anche da Sel e da alcuni esponenti del Pd, come Felice Casson.
Al centro della polemica, in particolare, proprio la cosiddetta “legge del canguro”, cioè il salto di quei 1400 emendamenti “decaduti” perchè analoghi a quello bocciato. Così oggi alla ripresa dei lavori l’argomento è stato ripreso da diversi senatori, in particolare Mario Mauro dei Popolari per l’Italia, Paolo Corsini e Massimo Mucchetti del Pd e Augusto Minzolini di Forza Italia, tutt’e tre “dissidenti” rispetto alla linea del partito sul tema delle riforme.
La questione centrale è la cosiddetta “legge del canguro” sulla quale alla fine Grasso ha deciso di convocare una giunta per il regolamento, sospendendo la seduta dell’Aula almeno fino alle 11,30.
Il “canguro” è una tecnica usata per lo sfoltimento degli emendamenti, che considera superate le proposte di modifica analoghe a quelle già votate e consente così di ‘saltarè a quelle successive.
Ieri Grasso ha applicato questo meccanismo agli emendamenti all’articolo 1 del disegno di legge costituzionale e la sua decisione ha fatto decadere 1.400 proposte di modifica al testo.
L’opposizione ha protestato e ha chiesto che sul tema si pronunciasse la giunta per il regolamento e la richiesta è stata accolta oggi.
La tensione resta comunque alta anche alla luce di quanto avvenuto la notte scorsa a fine seduta si è sfiorata la rissa sfiorata tra senatori del Pd e del M5s, nei corridoi e nelle sale di Palazzo Madama.
I contendenti sono stati però separati da altri colleghi e dai commessi. Già durante la seduta c’erano state forti tensioni per gli interventi dei senatori del M5s contro gli esponenti del Pd, tanto che il capogruppo democratico Luigi Zanda aveva protestato con Grasso: “questa seduta è servita solo per farci insultare”.
All’uscita è stato preso di mira dai senatori grillini soprattutto il sottosegretario alle Riforme Luciano Pizzetti, già oggetto di attacchi verbali in Aula.
In sua difesa sono intervenuti alcuni senatori del Pd e ne è nato uno scontro verbale, che si è protratto nella sala Mazzini e nella sala Garibaldi, antistanti all’uscita dell’Aula.
I toni di entrambe le parti sono via via cresciuti e quando i senatori dei due schieramenti sono arrivati ad avvicinarsi fisicamente, percorrendo il corridoio dei busti, si è sfiorata la rissa, evitata grazie all’intervento di altri parlamentari dei due stessi partiti e di alcuni commessi che si sono frappost
Lega riscrive emendamento su taglio deputati per evitare voto palese
Ottenere il voto segreto sul taglio del numero dei deputati. E’ l’obiettivo del senatore della Lega Stefano Candiani, che questa mattina ha riformulato il suo emendamento che riduce a 500 i deputati, con un nuovo testo “blindato”.
Candiani ha infatti riscritto la norma in modo che, assicura, non si possa separare la parte del testo che parla di minoranze linguistiche (e si deve perciò votare a scrutinio segreto) da quella che taglia i deputati.
L’emendamento dovrebbe andare in votazione nel pomeriggio. “Stanno cercando in tutti i modi di evitare il voto segreto sul taglio dei deputati — spiega il senatore leghista — e invece per come abbiamo riscritto il testo la norma, che si occupa anche delle minoranze linguistiche, non può essere ‘spacchettata’ e deve essere votata a scrutinio segreto. Ma — aggiunge — vedendo come sono andate già ieri le cose, dobbiamo aspettarci un colpo di mano”.
“Il voto segreto garantisce l’insindacabilità del parlamentare nell’espressione della propria funzione — afferma Candiani — volerlo negare è un attentato alla libertà dei cittadini”.
Giovanardi (Ncd): “La colpa di questo clima è anche di Renzi
“La responsabilità di questo clima è anche del presidente del Consiglio Matteo Renzi, le cui dichiarazioni riportate con grande evidenza da tutta la stampa descrivono il dibattito parlamentare come una battaglia per mantenere la poltrona”. Così il senatore del Ncd Carlo Giovanardi
Giuseppe Civati, deputato Pd, da sempre uno dei maggiori critici di Renzi, ha risposto alle accuse del premier: “Non c’è nessun ricatto, gli unici ricatti sono quelli che fa Renzi”. Per Civati il presidente del Consiglio finora non ha attuato nessuno dei cambiamenti promessi: “Renzi cerca solo il consenso con la retorica e gli slogan popolari che lo contraddistinguono e la riforma del Senato è brutta e non funziona”. Ha ribadito la volontà di rendere pubblico il testo del Patto del Nazareno e, riguardo la spaccatura tra Sel e Pd, ha espresso la sua vicinanza al partito di Vendola, direttamente proporzionale alla sua ostilità ai partiti di destra. E ha concluso: “Quasi quasi fondo il movimento dei gufi, sono curiosi e sinceri e forse la selva oscura della politica italiana in questo momento ne ha bisogno”
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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