AN VUOLE CHE CANTI “NON SON DEGNA DI TE, NON TI MERITO PIU’… “
BARBARA CIABO’, CONSIGLIERE COMUNALE DI MILANO, CAMBIA IL TERZO PARTITO IN UN ANNO: DA AN A LA DESTRA E ORA A FORZA ITALIA… “E’ MORALMENTE INDEGNA, NON LA VOGLIAMO NEL PDL” TUONANO DA AN, NON HANNO CAPITO CHE NON CONTANO PIU’ NULLA… “NON SI ENTRA ED ESCE DAI PARTITI COME FOSSERO GABINETTI” DICE PROSPERINI DI AN… PARLA LUI CHE E’ USCITO DALLA LEGA… CHE COMICHE SENTIR PARLARE DI MORALITA’…
Si era fatta convincere da Daniela Santanchè ad aderire l’anno scorso a la Destra, dopo una lunga militanza in Alleanza Nazionale. Parliamo della “fata turchina” Barbara Ciabò, subito immortala dalle foto delle new entry da top model al seguito della Daniela.
Le cose poi non sono andate come la Santanchè sperava e ora siamo al “sciogliete le fila”.
Non si può dire che la Barbara fosse stata tenera nelle sue dichiarazioni al momento di lasciare il partito di Fini: “An è un partito paurosamente maschilista che dovrebbe fare autocritica e chiedersi perchè tutte le donne se ne vanno. Un partito senza più coraggio ed ideali, che non ha alcun rispetto per le persone e il merito e che penalizza, invece che premiare, chi prende i voti”.
Ci verrebbe da obiettare che più che chiedersi perchè una se ne va, forse ci si dovrebbe porre anche la domanda perchè una entra e ci sta a lungo, ma oggi siamo buoni e andiamo avanti.
A quelle parole, aveva reagito Nosferatu Ignazio: “Chi se ne va dal partito per opportunismo merita di essere espulso per indegnità morale”.
Anche qua sarebbe interessante sapere che pena merita invece chi resta per opportunismo, ma dubito che Ignazio sarebbe preciso al riguardo. In quando all’espulsione per indegnità morale, forse è valida quando uno è ancora iscritto, dopo è come espellere da un campo di calcio un giocatore che è già da tempo negli spogliatoi… Ma siamo sempre buoni, suvvia, e procediamo nella ricostruzione.
Tre giorni fa, nel supplemento del calciomercato, altro colpo di scena: la Barbara cambia casacca per la terza volta in un anno, lascia la Destra ed entra in Forza Italia con tutti gli onori. Lo fa in tempo, prima che diventi PdL e quindi partito unico con An.
Il capogruppo di Forza Italia chiosa “Si tratta di una persona valida e pertanto non possiamo che essere contenti di averla tra noi”.
Gli aennini invece sono in preda a convulsioni. Dalla Regione l’ex leghista Prosperini, da tempo in An, un esperto in materia di “passaggi”, sembra morso dalla tarantola: “Esiste un accordo tra FI ed An che prevede che nessuno possa entrare e uscire dai partiti come fossero gabinetti. Senza il consenso di La Russa ( che sia diventato anche addetto ai bagni? N.d.R.), la Ciabò non può rientrare e noi non abbiamo bisogno di lei. E’ un atto vile ed ignobile”.
Non è finita… A quel punto sguaina la scimitarra pure il coordinatore regionale di An, Massimo Corsaro, nome emblematico ( che sia il figlio del Corsaro Nero, seppellito in nome dell’antifascismo?) e annuncia ” Siamo costernati. Il presidente del Consiglio è stato ingannato, qualcuno gli aveva parlato di un consigliere comunale che avrebbe voluto passare con noi, ma senza fargli il nome. Lui ha avallato, in quanto non sapeva di chi si trattasse”.
Poi lancia i suoi fulmini ” gli acclarati responsabili della mancata doverosa informazione al Premier non potranno assumere alcun ruolo apicale nel PdL, nè tantomeno importanti ruoli amministrativi”. In pratica il colpevole la pagherà cara.
Arriva a stretto giro la risposta del capogruppo di Forza Italia, Gallera: “Il gruppo ha accolto la richiesta della Ciabò dopo aver verificato la disponibilità del partito al suo inserimento e dopo aver avuto rassicurazioni sul parere positivo dei massimi vertici”.
Nessun inganno quindi, Roma sapeva.
Se An sperava che la Ciabò cantasse “Non sono degno di te…non ti merito più… ” è andata delusa. Anzi forse facevano meglio a stare zitti. Se qualcuno avesse avuto ancora dei dubbi su quanto conterà la componente aennina nell’ambito del PdL ne ha avuta una prova: una mazza.
In attesa del repulisti alle future elezioni nei vari Enti locali dove, grazie a una forza tripla in termini di voti e al gioco delle preferenze, la componente ex aennina sarà molto ridimensionata all’interno del PdL…
Sarà il caso che un Corsaro lanci a quel punto il grido del “Si salvi chi può… tutti in mare”.
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