ANCORA ESPLOSIONI IN CRIMEA: UNA BASE MILITARE RUSSA È SALTATA IN ARIA DOPO UNO STRANO INCENDIO IN UN DEPOSITO DI MUNIZIONI
IL CONSIGLIERE DI ZELENSKY PODOLYAK: “LA CRIMEA OCCUPATA DAI RUSSI SIGNIFICA L’ESPLOSIONE DEI MAGAZZINI E L’ALTO RISCHIO DI MORTE PER GLI INVASORI E I LADRI”
Le esplosioni odierne in una base militare vicino alla città di Dzhankoi, nella Crimea occupata dai russi, rappresentano l’inizio della “demilitarizzazione” della penisola: lo scrive su Twitter il consigliere del capo dell’Ufficio del presidente ucraino, Mykhailo Podolyak.
Lo riporta Ukrinform. Da parte sua, il capo del Mejlis del popolo Tataro di Crimea, Refat Chubarov, ha affermato che un magazzino di munizioni russo nella base di Dzhankoi è stato colpito.
“La mattinata vicino a Dzhankoi è iniziata con le esplosioni. Un promemoria: La Crimea di un Paese normale significa il Mar Nero, le montagne, la ricreazione e il turismo, ma la Crimea occupata dai russi significa l’esplosione dei magazzini e l’alto rischio di morte per gli invasori e i ladri. Demilitarizzazione in atto”, ha scritto Podolyak.
La settimana scorsa Kiev ha lanciato un attacco contro la base russa di Saky, in Crimea, usata da Mosca per sferrare attacchi contro le forze ucraine nel teatro meridionale, come ha spiegato un alto funzionario militare di Kiev.
L’attacco è costato a Mosca otto aerei da combattimento e secondo l’intelligence britannica ha “notevolmente ridotto” la capacità aeronautica della Flotta del Mar Nero della Marina russa.
(da agenzie)
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