APPALTI PER IL TERREMOTO: ABRUZZESI GIA’ FUORI GARA
LE 150 PIATTAFORME ANTISISMICHE DA 28 MILIONI DI EURO AGGIUDICATE A IMPRESE DEL NORD.….L’OFFERTA PIU’ ECONOMICA ERA DI UN’AZIENDA ABRUZZESE, MA SI E’ PREFERITO SPENDERE 2 MILIONI DI EURO IN PIU’ PER 10 GIORNI IN MENO NELLA CONSEGNA….E SE NON VENISSE RISPETTATA?
La vicenda è stata resa nota da un quotidiano locale abruzzese, il Centro, che ovviamente segue da vicino la vicenda “ricostruzione” relativa al terremoto che ha colpito l’Aquila e zone limitrofe.
Una settimana fa sono state aperte le buste del primo appalto della ricostruzione.
In ballo c’erano 15 milioni di euro. L’offerta economica più vantaggiosa è di un’impresa abruzzese, ma vince una ditta del Nord.
Il giorno successivo viene assegnato il secondo appalto da 13 milioni di euro. Anche questa volta l’offerta economica migliore per lo Stato è abruzzese, ma per la seconda volta in 24 ore vince un’impresa del Nord e gli abruzzesi sono “respinti”.
Gli appalti delle piattaforme antisismiche, quelle speciali basi di cemento armato, pilastri di acciaio e solai basculanti, capaci di neutralizzare le frustate ondulatorie e sussultorie del terremoto, vanno alla Gruppo Bison, in associazione temporanea di impresa con la Gdm costruzioni di Milano e alla Zoppoli e Pulcher spa del Nord Est.
L’appalto prevedeva 80 giorni di tempo per realizzare 150 piattaforme, ciascuna lunga 50 metri, larga 21 e alta 50 centimetri sui venti siti della ricostruzione.
Piattaforme su cui è possibile poggiare case di legno, moduli e abitazioni.
Ma la Bison-Gdm, nell’offerta tecnica, ha dichiarato che riuscirà a costruire le promesse 65 basi in 70 giorni e sono bastati questi 10 giorni in meno per aggiudicarsi la gara, nonostante un ribasso dell’11,6% contro il 21% dell’unica abruzzese in corsa, la ditta Imar, oppure il 19% della Saicam.
La Protezione Civile quindi ha preferito spendere circa 2 milioni di euro in più, applicando il criterio (discutibile) di un punteggio più basso per l’offerta economica e doppio per l’offerta tecnica sui tempi di realizzazione, anche se il margine di giorni è minimo.
Ma l’impresa milanese dovrà portare in Abruzzo 400 operai propri, per i quali sarà necessario allestire alloggi di cantiere, servizi di allaccio acqua e luce.
Occorrerà quindi più tempo e non ci sarà spazio per gli operai abruzzesi che la mattina sarebbero andati al lavoro in auto senza necessità di occupare baracche di cantiere.
I due appalti sono passati sotto traccia: nessuno ne ha pubblicizzato l’esito, nessuna ha saputo nulla. Alla prima gara hanno partecipato in sei e l’ha vinta la Bison-Gdm con 81 punti ( 26 per il ribasso e 55 per la relazione tecnica) .
Nella seconda gara, per i restanti 59 moduli, hanno partecipato in quattro e ha vinto la Zoppoli e Pulcher ( con un ribasso di appena il 9,8%) che ha battuto la abruzzese Imar che pur aveva offerto un ribasso del 28%, sempre dando valore doppio all’offerta tecnica.
La cosa singolare è che la Imar ha presentato due relazioni tecniche identiche per i due lotti, la prima valutata 36, la seconda 35.
E il secondo appalto l’ha vista soccombere proprio per un punto… Non c’e’ qualcosa di strano?
E nel caso che poi la ditta vincitrice ( che ha vinto proprio per aver garantito 10 giorni di meno nella consegna) non mantenesse questi tempi che penale è prevista?
Equivalente a 2 milioni di euro? Ne dubitiamo proprio…
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