BERLUSCONI LA BUTTA SUI FESTINI PER NON PARLARE DEI SUOI RAPPORTI CON PUTIN E GHEDDAFI
IL PREMIER: “MAI PARTECIPATO A FESTINI SELVAGGI, SONO CHIACCHIERE DI FUNZIONARI DI TERZO GRADO” E GLISSA SUL RESTO…FRATTINI VEDE LA CATASTROFE MONDIALE, GIANNI LETTA LA VEDE LUNGA: “SE QUESTI SONO I COSTUMI…”…NEI FREQUENTI INCONTRI CON PUTIN E GHEDDAFI, PAOLO GUZZANTI INVECE VEDE “UNA ZONA GRIGIA”, Il FINIANO BRIGUGLIO “UN’ANOMALIA”
Ieri, davanti alle rivelazioni di WikiLeaks, aveva riso.
Oggi, però, reagisce in modo molto meno allegro. “Non frequento festini selvaggi, quelle notizie arrivano da funzionari di terzo grado” tuona Silvio Berlusconi.
Parlando a Tripoli a margine del summit Ue-Africa il premier aggiunge che le nuove rivelazioni “sono riportate dai giornali di sinistra” e “danneggiano l’Italia”.
In quei rapporti si parla di un premier che si lascia andare a “party selvaggi”. Berlusconi, però, non ci sta. E si chiede, polemicamente, chi “chi paga” le ragazze che stanno raccontando come si svolgevano le serate dal Cavaliere. A partire dalla escort emiliana Nadia Macrì.
Per Berlusconi, invece, non c’è nulla da nascondere. “Una volta al mese offro delle cene nelle mie case, dove tutto avviene in modo corretto, dignitoso ed elegante” taglia corto il premier.
Cerchiamo di analizzare le affermazioni del premier con ordine.
Chi è Elizabeth Dibble, la dipomatica americana che ha definito Berlusconi “un incapace, un vanitoso e un inefficiente dedito a festini”?
Una fantozzi a stelle e strisce? I fatti dicono l’opposto: per 4 anni è stata la num.2 dell’ambasciata americana a Roma, il vero capo diplomatico, visto che il num. 1 è sempre un ambasciatore “politico”.
Oggi la Dibble ricopre un importante incarico al Dipartimento di Stato: è la deputaty assistant Secretary of State per gli affari europei, partecipa ad alto livello alla elaborazione della politica americana per l’Europa.
Insomma, non è finita sotto un ponte per incompetenza, come vorrebe far credere il buon Silvio.
Che Silvio non frequenti festini, al di là della interpretazione soggetiva del termine, è smentito da numerose testimonianza convergenti, quindi negare ci sembra “poco elegante”.
I fatti parlano di ragazze che hanno avuto accesso alle sue dimore, compreso Palazzo Grazioli, di diverse escort che si sono intrattenute con lui, come da testimonianze rese alla magiastratura.
Quindi la domanda su “chi le paga” ci sembra retorica, visto le regalie in denaro e monili che hanno dichiarato di aver ricevuto.
E la stessa Ruby ( e non è la sola) ha parlato di festini.
Questi fatti danneggiano l’immagine dell’Italia?
Siamo d’accordo, per quello avrebbe dovuto evitarli, facendo apparire in modo negativo il nostro Paese.
Il problema non è che certe notizie vengono diffuse dai giornali di sinistra, ma che sono patrimonio comune ormai di tutta la stampa internazionale, quella di destra compresa.
Bastava non prestarvi il fianco e nessuno avrebbe potuto scrivere nulla, lapalissiano.
Esposte le nostre considerazione su quanto dichiarato dal premier, prendiamo atto che per il catastrofista Frattini “WikiLeaks vuole distruggere il mondo”.
Oggi attribuisce addirittura al fondatore del sito, Julian Assange, una volontà criminale: “esorto la comunità internazionale a reagire compatta senza commentare e senza retrocedere sul metodo della diplomazia” attacca il titolare della Farnesina.
Più cauta la reazione di Gianni Letta. “Queste cose inducono allo sconforto e allo sconcerto perchè se questi sono i costumi della vita politica c’è da essere atterriti”.
Ma non possiamo non pensare che la risposta di Berlusconi abbia volutamente puntato sui “festini” per far dimenticare la seconda parte delle accuse a lui rivolte, ovvero di avere degli interessi personali nei rapporti di collaborazione con Putin e Gheddafi, su cui la stessa Clinton a gennaio aveva chiesto indagini da parte dell’ambasciata americana.
Nel merito dei rapporto tra Berlusconi e Putin (“il premier sembra il suo portavoce” si legge nei rapporti) entra oggi Paolo Guzzanti.
L’ex senatore del Pdl, da tempo in rotta di collisione con il Cavaliere ed autore di due libri sui possibili affari privati del premier in Russia, parla di “una zona grigia di scambi, di regali e di affari, non soltanto tra Berlusconi e Putin, ma tra un gruppo di persone che comprende Berlusconi, Putin, l’ex presidente tedesco Schroeder (oggi titolare di Gazprom Germania), il primo ministro turco Erdogan, Gheddafi naturalmente e di striscio anche il venezuelano Chavez”.
E anche per il finiano Carmelo Briguglio “I vertici troppo ripetuti fra Berlusconi e Putin, fra Berlusconi e Gheddafi, molto più frequenti degli incontri con gli alleati e con gli Usa costituiscono un anomalia”.
Ma su questi argomenti il premier oggi ha usato non a caso i suoi mezzi di distrazione di massa.
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