BISINELLA VEDE IL SORPASSO E TOSI SI PREPARA A NUOTARE PER 10 KM NELL’ADIGE
“FERMIAMO I RAZZISTI”: FRONTE COMUNE CONTRO LA LEGA A VERONA… E COME DICE SALVINI PER GLI ALTRI: SE PERDI A VERONA TI DEVI DIMETTERE, SE POI PERDI ANCHE A PADOVA VAI A LAVORARE PER UNA VOLTA IN VITA TUA
La differenza a Verona la farà chi saprà convincere gli elettori a tornare al voto il 25 giugno e chi saprà invogliare quel 40% di votanti che ha già snobbato il primo turno. Federico Sboarina, candidato del centrodestra unito, in testa dopo il primo turno col 29,26% dei consensi non le manda a dire: «Votare in piena estate è una scelta scellerata. Spero che i veronesi abbiano voglia di cambiare marcia dopo 10 anni di Flavio Tosi».
Chi ovviamente punta alla continuità è Patrizia Bisinella, senatrice di Fare! che dopo il primo turno segue a ruota con il 23,54% dei voti, ex leghista come Flavio Tosi e compagna del sindaco uscente: «Verona è una città efficiente. Vogliamo che continui ad esserlo».
Apparentamenti dopo il primo turno non ce ne sono stati. Ma c’è più di un endorsement che rischia di contare pesantemente domenica.
Federico Sboarina incassa la dichiarazione di voto della lista civica Verona pulita che al primo turno valeva un importante 5%.
Patrizia Bisinella si prende significative dichiarazioni di voto da parte del Pd veronese che non vuole lasciare la città alla destra ma non solo.
Mercoledì in città c’era il sindaco di Vicenza del Pd Achille Variati, uno che conta molto in Veneto. Con Flavio Tosi firma un importante accordo di collaborazione con le municipalizzate veronesi.
E si sbilancia assai sul prossimo ballottaggio: «Conosco Patrizia Bisinella. Ha una sua personalità . Se fossi veronese potrei anche sostenerla».
Si gioca ovviamente di sfumature. Un apparentamento dopo che per appena 1200 voti la candidata del centrosinistra ha mancato il ballottaggio sarebbe stato improponibile. Ma i segnali di un avvicinamento tra il centrosinistra e l’ex leghista in corsa per Palazzo Barbieri ci sono.
Nell’assemblea del Pd dell’altro giorno al centro Tommasoli è stato stilato un documento unitario in cui si invita i propri elettori ad andare alle urne ma non a votare Federico Sboarina: «I valori della coalizione che lo sostiene, a partire dalla Lega, non sono compatibili con quelli del Partito Democratico».
Altri sostenitori della candidata al centrosinistra al primo turno hanno invece firmato una petizione assai eretica in cui si chiede di andare a votare proprio per l’ex nemica Patrizia Bisinella: «Si può fare… Come in Francia e Germania abbattiamo i muri della contrapposizione destra-sinistra per il bene comune. Non possiamo invece votare per i razzisti e populisti, oggi sconfitti in buona parte d’Europa».
Patrizia Bisinella, nel caso, giura che non aprirà la sua giunta al Pd ma qualche concessione si può fare: «Nella mia giunta, ci saranno figure tecniche che si dovranno occupare di cultura e turismo…».
In ballo c’è poi una commissione Trasparenza del Comune che dovrebbe avere un potere di controllo non vincolante, sul modello di un analogo istituto a Milano, sugli atti di Palazzo Barbieri. Patrizia Bisinella pensa di farla guidare dalla minoranza che non chiama neanche opposizione. E poi ci sono le oltre 140 cariche tra municipalizzate e controllate dal Comune da sistemare dopo il voto.
Si capisce che la partita di domenica è proprio su questo. In una città ricca con il tasso di disoccupazione al 5% e dove la questione sicurezza non è un problema reale si guarda altrove.
L’Arena è commissariata e unico ente lirico in Italia nel 2016 perde 40 mila spettatori rispetto al 2015. In ballo c’è l’ex scalo ferroviario di Porta Nuova che con i suoi 500 mila metri quadrati fa gola a tanti.
Flavio Tosi, che siederà ancora in consiglio comunale ma non in giunta, scommette sulla perdita del candidato del centrodestra: «Se la mia fidanzata Patrizia Bisinella diventerà sindaco di Verona nuoterò per 10 chilometri nell’Adige».
(da “la Stampa”)
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