BOOM DI RICERCHE SUL TERMINE CONGIUNTI, LE UNICHE PERSONE CHE SI POSSONO INCONTRARE
POTETE RIVEDERE GENITORI, SORELLE, FRATELLI, MOGLI, MARITI, FIGLI, ZII, NONNI E NIPOTI… MA NON I VOSTRI PARTNER IN MANCANZA DI UN LEGAME DI SANGUE E/O DI RAPPORTI CIVILI
Gli italiani non vedono l’ora di riabbracciare i propri cari: genitori, sorelle e fratelli, coniugi, nonni, zii ma anche fidanzate e fidanzati.
Il lockdown, imposto per contenere la pandemia del Coronavirus, ha messo a dura prova le nostre relazioni sociali (e non ci sono videochiamate che tengano). Per questo motivo l’apertura di ieri sera del presidente del Consiglio Giuseppe Conte alla possibilità di «far visita ai congiunti» ha aperto un dibattito sul “chi sono i congiunti?”.
L’ultimo Dpcm, infatti, autorizza lo spostamento all’interno della stessa Regione solo per comprovati motivi, ovvero lavoro, salute e casi di necessità ma dal 4 maggio viene introdotta anche «la possibilità di spostamenti (sempre all’interno della stessa Regione, ndr) mirati per far visita a congiunti».
«Siamo consapevoli che le famiglie sono state separate, genitori con figli, nipoti con nonni. E vogliamo consentire loro delle visite ma saranno visite mirate nel rispetto delle distanze, con mascherine. Non stiamo dicendo quindi che saranno consentiti party privati in famiglia» ha precisato il premier Conte, ieri sera in conferenza stampa.
Chi sono i “congiunti”
I “prossimi congiunti” sono per legge «gli ascendenti, i discendenti, il coniuge, la parte di un’unione civile tra le persone dello stesso sesso, i fratelli, le sorelle, gli affini nello stesso grado, gli zii e i nipoti» mentre non si comprendono «gli affini allorchè sia morto il coniuge o non vi sia prole».
Lo dice chiaramente l’articolo 307 del codice penale, parlando di «assistenza ai partecipi di cospirazione o di banda armata» che, prevedendo «la reclusione fino a due anni per chiunque dà rifugio o fornisce vitto, ospitalità o mezzi di trasportano a chi partecipa all’associazione o alla banda non è punibile se commette il fatto in favore di un prossimo congiunto».
I partner non sono “congiunti”
In altre parole, mamme, papà , sorelle, fratelli, mogli, mariti, figli, nonni, zii e nipoti sono “congiunti” mentre fidanzate e fidanzati no, in mancanza di legami di sangue e/o di rapporti civili. L’ultimo dpcm piega che l’apertura ai “congiunti” è comunque consentita solo all’interno della stessa Regione (e comunque fino al 18 maggio), anche se è stata introdotta la possibilità di rientrare al proprio domicilio, abitazione o residenza, anche in una Regione diversa. In altre parole, la parola “congiunti” è ben spiegata in ambito penale ma non in quello civile dove si rischia di generare dubbi e confusione
Le ricerche su Google
Da ieri, esattamente dalle 21, ovvero al termine del discorso di Conte, su Google sono schizzate le ricerche della parola “congiunto” e “congiunti”, come mostrano questi grafici. In tanti, dunque, si stanno chiedendo “chi sono i congiunti”? E il partner può ritenersi un “congiunto”? Purtroppo su quest’ultimo dubbio la risposta è chiara: no, non c’è nè legame di sangue nè legale. Non è facile ma bisognerà attendere ancora un po’.
(da Open)
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