CASO RUBY, IL PM DEI MINORI: “LE PAROLE DI MARONI NON CORRISPONDONO ALLA MIA CONOSCENZA DEL CASO”
LA FIORILLO: “MI RIVOLGERO’ AL CSM, PER RISPETTO DELLA LEGALITA’ E DELLA GIUSTIZIA: QUANDO LE VEDO CALPESTATE PARLO, ALTRIMENTI NON POTREI PIU’ GUARDARMI ALLO SPECCHIO”… PER BRUTTI LIBERATI E MARONI IL “CASO E’ CHIUSO”: COME MAI TUTTA QUESTA FRETTA?
Se qualcuno aveva sospettato che la vicenda della minorenne marocchina per la cui “liberazione” si era mosso il presidente del Consiglio in persona, attraverso ripetute telefonate in questura, presentasse diversi lati oscuri, anche dopo le spiegazioni che “tutte le regole sono state rispettate”, ora avrà un motivo in più per dubitare della “versione ufficiale”.
E’ notizia di poco fa infatti che il pm dei Minori Anna Maria Fiorillo si rivolgerà al Csm «in quanto le parole del ministro Maroni, che sembrano in accordo con quelle del procuratore Bruti Liberati, non corrispondono a quella che è la mia diretta e personale conoscenza del caso».
Il Pm si occupò quella notte della vicenda della marocchina Ruby, portata in questura.
Si ritorna quindi a due versioni che non pare collimino: quella della questura che ha affermato di aver avuto il consenso del magistrato per l’affidamento della “nipote di Mubarak” alla Minetti e quella del magistrato che invece avrebbe sempre negato tale possibilità , chiedendo più volte che fosse, come da regolamento, trattenuta per la notte e quindi accompagnata a una comunità di accoglienza, trattandosi di minore.
Ora la sensazione che la questione sia stata un po’ addomesticata per salvare tutti la faccia si fa sempre più strada nell’opinione pubblica.
Anche perchè l’affidamento alla Minetti in realtà è stato solo formale, in quanto la sera stessa la marocchina sarebbe stata sbolognata a una brasiliana.
La stessa brasiliana, diciamo una “ragazza immagine”, che aveva il telefono diretto del premier e che avrebbe dato quindi l’allarme.
A sostegno della tesi di coloro che vedono poca chiarezza nella vicenda ci sono oggi le pesanti dichiarazioni della dott.sa Fiorillo.
«Io non dico più niente, parlerò eventualmente dopo, quando il Csm sarà intervenuto».
«Penso però che sia importante soprattutto il rispetto delle istituzioni e della legalità – ha aggiunto – cosa a cui ho dedicato la mia vita e cosa in cui credo profondamente».
«Proprio per questo rispetto della legalità e della giustizia – ha concluso -, quando le vedo calpestate parlo, perchè altrimenti non potrei più guardarmi allo specchio come un essere umano».
«Non ho nulla da aggiungere a quanto già detto nei giorni scorsi. Per me la vicenda era già chiusa allora» ha commentato da parte sua il procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, precisando che non intende replicare al pm dei Minori Annamaria Fiorillo rispetto alle dichiarazioni di quest’ultima.
Il procuratore Bruti recentemente aveva spiegato di considerare chiarita la vicenda perchè sulla base dell’esame delle carte a disposizione (memorie del pm dei minori e della Questura) la polizia la notte de 27 maggio scorso aveva agito correttamente identificando e fotosegnalando l’allora minorenne Ruby per poi affidarla a Nicole Minetti, consigliere regionale del Pdl.
Ma non aveva mai precisato se il magistrato di turno fosse o meno d’accordo sulla soluzione finale.
Ora qualcuno ha fatto capire che le cose non sarebbero andate affatto così.
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