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VENTENNE AUSTRIACO DI ORIGINI ALBANESI: CHI E’ KURTIN, UNO DEI TERRORISTI DI VIENNA

Novembre 3rd, 2020 Riccardo Fucile

ERA GIA’ NOTO AI SERVIZI SEGRETI

Era un ventenne nato a Vienna, l’autore dell’attacco terrorista di ieri in Austria. Lo scrive il giornale “Der Falter”, aggiungendo che l’uomo, di origini albanesi, era conosciuto ai servizi segreti austriaci. Inoltre, a detta degli 007 di Vienna, l’uomo faceva parte di un gruppo di circa 90 islamisti austriaci che aveva manifestato l’intenzione di recarsi in Siria.
Secondo quanto scrive su Twitter Florian Klenk, giornalista di Falter, l’attentatore si chiamava Kurtin S., i suoi genitori provengono dalla Macedonia del Nord e non si sarebbero mai fatti notare dal punto di vista di eventuali tendenze islamiste.
“L’odio non può essere la risposta. L’odio porta altro odio”. Lo ha detto l’arcivescovo di Vienna, il cardinale Christoph Schoenborn, all’emittente televisiva Orf usando le parole di una dei sopravvissuti al Bataclan per condannare gli attentati di ieri sera a Vienna. “Non avrete mai indietro il nostro odio, non risponderemo con l’odio”, aveva detto la sopravvissuta.
L’arcivescovo ha poi annunciato per oggi una messa nella cattedrale di Santo Stefano in ricordo delle vittime, sottolineando che verranno rispettate le misure anti Covid entrate in vigore ieri sera in Austria. La funzione verrà  trasmessa via streaming.
“E’ necessario trovare una pace interiore per comunicare con i fedeli senza andare nel panico”, ha proseguito il religioso, dicendo che “questa notte ho ricevuto molti messaggi, sms, fedeli che mi dicevano di pregare per Vienna e per l’Austria. Queste sono le forme di solidarietà  positive di cui abbiamo bisogno”.
“Noi da tempo dobbiamo rispettare delle distanze, ma questo non vale per i nostri cuori”, ha concluso invitando alla solidarietà  nel mezzo della pandemia causata dal coronavirus.

(da “Huffingtonpost)

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ATTACCO A VIENNA, 4 MORTI, 17 FERITI

Novembre 3rd, 2020 Riccardo Fucile

ALMENO 4 ATTENTATORI, UNO E’ STATO UCCISO: UN GIOVANE RADICALIZZATO

Cinque persone sono morte, 4 civili e uno degli aggressori. Almeno 17 le persone rimaste ferite nell’attentato di ieri sera a Vienna, prima che iniziasse il lockdown per il coronavirus. Il ministro dell’Interno Karl Nehammer ha detto in tarda notte che due uomini e due donne sono morti per le ferite riportate. I cittadini sono stati esortati a rimanere a casa
I feriti, molti in pericolo di vita
Il direttore sanitario della capitale austriaca Michael Binder ha precisato che sette persone sono in pericolo di vita, una decina è sotto shock. Tutti i feriti sono stati colpiti da armi da fuoco. Rimangono stabili ma critiche le condizioni del poliziotto colpito che si trova in terapia intensiva. Anche le misure di sicurezza negli ospedali sono state intensificate, come ha affermato il direttore dell’ospedale: “Sono ben protetti”. Al momento non ci sono indicazioni di italiani coinvolti nell’attacco.
Cinque le vittime, compreso l’attentatore
Il ministro dell’Interno austriaco, Karl Nehammer, ha confermato a notte fonda che le vittime dell’attacco sono 5 incluso un attentatore. Due uomini e due donne sono morti per le ferite riportate. Una delle due donne di età  compresa fra i 40 e i 50 anni   è deceduta
Perquisizioni e arresti in corso, almeno 4 gli attentatori
La polizia austriaca sta effettuando “perquisizioni e arresti in questo momento”, ha dichiarato il sindaco di Vienna Michael Ludwig. Gli inquirenti austriaci ritengono che gli attentatori di Vienna potrebbero essere almeno quattro. Nehammer, ha riferito all’agenzia di stampa Apa che sono state effettuate 15 perquisizioni domiciliari e diverse persone sono state arrestate.
Attentatore ucciso: 20enne radicalizzato
Il ministro dell’Interno ha detto che il terrorista ucciso era   un “simpatizzante dello Stato islamico radicalizzato” rifiutando però di approfondire, citando l’indagine in corso. L’appartamento in cui viveva è stato comunque perquisito dalle forze dell’ordine che hanno usato una carica esplosiva per accedervi.
I media tedeschi riportano diverse versioni. Si tratterebbe di un giovane di 20 o 30 anni forse di origini albanesi ma nato e cresciuto in Austria. Ha attaccato pesantemente armato ma la cintura esplosiva attorno al corpo si è rivelata finta. In passato aveva provato ad andare a combattere in Siria. Le informazioni non sono confermate dalle autorità .
Per il giornale Der Falter l’uomo era conosciuto ai servizi segreti austriaci. Inoltre, a detta degli 007 di Vienna, faceva parte di un gruppo di circa 90 islamisti austriaci che aveva manifestato l’intenzione di recarsi in Siria. Secondo quanto scrive su Twitter Florian Klenk, giornalista di Falter, si chiamava Kurtin S., i suoi genitori provengono dalla Macedonia del Nord e non si sarebbero mai fatti notare dal punto di vista di eventuali tendenze islamiste.
Il Kronen Zeitung entra più nel particolare e pubblica una foto pixellata tratta dal suo profilo Ig, si tratta, scrive, di un rifugiato che aveva prestato giuramento di fedeltà  al nuovo leader dell’Isis Abu Ibrahim al-Hashimi al-Quraishi. Anche secondo quanto scrive la Bild l’attentatore avrebbe annunciato su Instagram il suo gesto, postando alcune foto lunedì.
L’attacco in sei diversi punti della città  vecchia
La prima sparatoria, attorno alle 20, è avvenuta nella via in cui si trova la principale sinagoga della capitale, chiusa in quel momento e teatro nel 1981 di un attentato con due vittime, vicina a una zona di locali molto frequentata. Gli attentatori hanno sparato a chi sedeva nei “dehors” dei locali del centro della città ; alle 20,09 è stato ucciso dalla polizia uno degli aggressori. Gli attacchi sono avvenuti in sei diversi punti della città  vecchia, tutti molto vicini, nel Primo distretto della capitale austriaca. Mentre l’attacco era ancora in corso, i testimoni hanno postato sui social circa 20 mila video; immediatamente è stato chiesto di non diffonderli e una squadra speciale di agenti li sta analizzando.
La caccia all’uomo
Un migliaio di uomini, fra poliziotti e militari, sta ancora partecipando alla caccia all’uomo, con elicotteri e posti di blocco intorno alla capitale, 75 soldati sono stati posti a guardia degli edifici “sensibili” mentre anche le vicine Germania e Ungheria hanno annunciato l’invio di forze speciali.

(da agenzie)

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ATTACCO TERRORISTICO A VIENNA IN SEI PUNTI DELLA CITTA’: ALMENO DUE MORTI E DIVERSI FERITI, ALCUNI ATTENTATORI IN FUGA

Novembre 3rd, 2020 Riccardo Fucile

LA POLIZIA HA UCCISO UN ATTENTATORE…”SPARAVANO A CASO NEI LOCALI”… KURZ NON ESCLUDE IL MOVENTE ANTISEMITA

L’Austria sotto attacco. Un commando terroristico in serata ha preso di mira passanti e avventori dei locali nel centro di Vienna, non lontano da una sinagoga.
Gli assalitori hanno sparato sulla folla con fucili. La polizia conferma un morto tra i passanti e diversi feriti gravi, tra cui un agente.
Un terrorista armato con un fucile d’assalto è stato ucciso dalle forze speciali. “Aveva una cintura esplosiva”, ha detto la tv austriaca Orf.
Il cancelliere Kurz lancia l’allarme: “Diversi attentatori ben armati sono ancora in fuga”. E non escluse il movente antisemita.
I primi spari sono stati esplosi verso le 20 nella Seitenstettengasse, nei pressi della principale sinagoga della città .
Poi il commando terrorista, composto da almeno quattro attentatori, avrebbe iniziato a fuggire sparando in sei punti diversi della città . La polizia di Vienna sul suo profilo Twitter scrive di “molti sospetti armati di fucile”. Alcuni media hanno parlato anche di una presa di ostaggi in un ristorante giapponese, ma questa notizia non è stata confermata.
Il ministro dell’Interno, Karl Nehammer, che ha parlato in diretta alla nazione, non ha voluto esprimersi sulla presunta presa d’ostaggi ancora in corso, chiedendo comprensione data la gravità  della situazione. “Restate a casa”, è stato il suo appello alla popolazione. In azione ci sono le forze speciali Vega e Cobra ed è sceso in strada anche l’esercito. I soldati stanno presidiando i luoghi sensibili della città .

(da agenzie)

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L’ATTENTATORE “ISLAMICO” DI AVIGNONE ERA IN REALTA’ UN MILITANTE DI ULTRADESTRA: COSA ASPETTANO SALVINI E LA MELONI A CONDANNARE L’ATTENTATORE SOVRANISTA?

Ottobre 30th, 2020 Riccardo Fucile

LE FIGARO RIVELA: “L’UOMO UCCISO AD AVIGNONE INDOSSAVA UN GIUBBOTTO DEL GRUPPO SOVRANISTA GENERAZIONE IDENTITARIA”

Le Figaro parla dell’uomo che ieri, ad Avignone, è stato ucciso dalla polizia dopo che ha minaccianto con una pistola le persone per strada.
Il fatto avveniva contemporaneamente all’attentato di Nizza, e la stampa quindi ha dato per scontato che le due cose fossero collegate e che anche l’uomo di Avignone fosse un terrorista islamico, tanto da riportare che l’uomo, prima di morire, avrebbe detto ‘Allah Akbar’.
In realtà , scrivono i giornali a un giorno di distanza, l’uomo era parte di un gruppo di estrema destra molto attivo in Francia, Generazione Identitaria.
I membri di Generazione Identitaria sono dichiaratamente razzisti nei confronti dei musulmani, spesso sono saliti agli onori delle cronache per le loro imprese di ‘pattugliamento’ dei confini con l’Italia, dove intercettano e respingono i migranti che tentano di oltrepassarli.
Il nome di Generazione Identitaria compariva nel manifesto di Brenton Tarrant, autore dell’attacco terrorista alla moschea di Christchurch dove sono morte 51 persone.

(da Globalist)

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NIZZA, ATTACCO A NOTRE DAME: TRE MORTI, DECAPITATI UNA DONNA E UN UOMO

Ottobre 29th, 2020 Riccardo Fucile

MATRICE TERRORISTICA: L’AGGRESSORE FERITO

L’incubo del terrorismo torna a colpire la Francia. Questa mattina un uomo armato di coltello ha sferrato un attacco nella cattedrale di Notre-Dame a Nizza: secondo BFM-TV, il bilancio è di tre morti e diversi feriti.
Due delle vittime, un uomo e una donna, sono state “decapitate” o “sgozzate” all’interno della cattedrale; l’altra vittima, una donna, sarebbe stata uccisa mentre cercava di scappare.
La polizia ha arrestato il responsabile – armato di coltello – e una squadra di artificieri si è recata sul posto. Non si esclude la presenza di complici.
Secondo alcuni media, ci sarebbe un secondo assalitore in fuga e ricercato. Il centro della città  è totalmente chiuso e tutti i negozianti e i clienti sono rintanati in uffici e negozi. “Non abbiamo dubbi che si tratti di un attentato: l’assalitore, quando veniva ricoverato, non faceva altro che gridare ‘Allah Akbar, Allah Akbar”, ha dichiarato il sindaco di Nizza, Christian Estrosi.
L’attacco è iniziato intorno alle 9 del mattino. L’attentatore è stato ferito e arrestato dalla polizia, che ha sparato almeno sette colpi. Il sindaco Estrosi ha twittato: “Siamo sconvolti per le tre vittime, due delle quali sono morte all’interno della basilica. Tra loro anche il custode tanto apprezzato dai parrocchiani. Nizza ha pagato un prezzo troppo alto, come il nostro Paese negli ultimi anni”.
Il presidente della Repubblica Emmanuel Macron sarà  alle 10.30 a Place Beauvau, dove è stata installata la cellula di crisi interministeriale per l’attacco a Nizza. Poi si recherà  sul luogo dell’incidente.
Il primo ministro francese Jean Castex ha lasciato l’Assemblea nazionale, dove si trovava per discutere il nuovo lockdown nazionale, per raggiungere la cellula di crisi aperta al ministero dell’Interno. La procura antiterrorismo francese è stata incaricata di indagare sull’accoltellamento.
È stata aperta un’inchiesta per omicidio con movente terroristico, tentato omicidio con movente terroristico e associazione di gruppo terrorista criminale.
L’attacco arriva a 13 giorni dall’uccisione di Samuel Paty, il professore di storia e geografia decapitato a Conflans-Sainte-Honorine dopo aver mostrato ai suoi studenti le vignette di Charlie Hebdo durante una lezione di educazione civica.

(da agenzie)

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AUTOCISTERNA SI LANCIA CONTRO IL CORTEO DI PROTESTA A MINNEAPOLIS

Giugno 1st, 2020 Riccardo Fucile

L’ATTENTATORE E’ STATO SOTTRATTO A FATICA AL LINCIAGGIO: E’ UN SOSTENITORE DI TRUMP CON PRECEDENTI PENALI

Un’autocisterna contro la folla. È questa l’ultima testimonianza che arriva dagli Stati Uniti e che racconta quanto sia alta la tensione nelle proteste iniziate dopo la morte di George Floyd.
A Minneapolis lungo l’autostrada 35W un uomo di 35 anni, Bogdan Vechirko, ha guidato un’autocisterna contro una folla di persone che stava manifestando.
Come si vede dalle immagini, dopo la carica iniziale il veicolo ha cominciato a rallentare. Diverse persone sono salite davanti all’abitacolo e hanno cercato di fermare il conducente. Altri sono riusciti ad aprire le portiere e trascinare Bogdan Vechirko fuori dal mezzo.
Qui è iniziato il pestaggio che è durato fino a quando qualcuno è riuscito a fermare la folla e consegnare l’uomo alle forze speciali.
Ora Vechirko è in arresto. L’uomo risiede a Otsego, una piccola città  vicino a Minneapolis. Al momento sono poche le informazioni che si conoscono su di lui e soprattutto sui motivi che lo hanno spinto a compiere questo gesto.
Quello che si conosce è che aveva procedenti penali ed era un sostenitore di Donald Trump. Nel 2018 e nel 2019 ha finanziato con piccoli donazioni le campagne del Presidente e del partito repubblicano.

(da agenzie)

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LA RUSSIA E’ IL MANDANTE DELL’ATTENTATO ALL’AEREO CIVILE ABBATTUTO IN UCRAINA NEL 2014

Aprile 30th, 2020 Riccardo Fucile

E’ STATO UN ALTO UFFICIALE DEI SERVIZI SEGRETI RUSSI A CONSEGNARE IL MISSILE CHE PROVOCO’ LA MORTE DI 298 PERSONE SUL VOLO DI LINEA DELLA MALAYSIAN AIRLINES, VITTIME INNOCENTI DELLA FOLLIA SOVRANISTA

E’ stato un alto ufficiale dei servizi segreti russi   Fsb, che una volta si chiamavano Kgb, a ordinare il trasporto del missile che il 17 luglio 2014 ha abbattuto il volo della MH17 della Malaysian Airlines nei cieli dell’Ucraina orientale, provocando 298 morti.
Lo sostiene il sito di giornalismo investigativo Bellingcat che accusa il generale Andrey Burlaka, il cui nome in codice era “Vladimir Ivanovich”, di aver organizzato il rifornimento di armi ai separatisti pro-russi nel Donbass, durante l’inizio della guerra civile in Ucraina.
Una prova di peso per dimostrare la responsabilità  non solo dei separatisti ma anche del Cremlino, nel processo che si è aperto due mesi fa nel tribunale olandese di Schiphol contro quattro guerriglieri filo-russi (che hanno trovato rifugio in Russia).
Secondo l’inchiesta voluta dagli olandesi è stato un missile Buk a provocare la strage, sparato dalla regione nelle mani dei separatisti.
I giornalisti di Bellingcat sono riusciti a intercettare diverse telefonate tra “Vladimir Ivanovich” e i separatisti del Donbass mentre discutevano delle operazioni militari sul terreno.
In una telefonata, Alexander Borodai, il “primo ministro” dell’autoproclamata repubblica popolare del Donbass, dice che “Vladimir Ivanovich” gli ha chiesto di eliminare una delle fazioni della rivolta. «Da altre chiamate nei giorni successivi appare evidente che “Vladimir Ivanovich” altro non era se non l’alto ufficiale del Fsb che dall’inizio luglio 2014 sovrintendeva le operazioni militare in Ucraina», scrive Bellingcat.
Analizzando la voce di Ivanovich il sito investigativo è riuscito a identificarla con quella del generale Andrey Burlaka, e lo ha fatto seguendo i tracciati di un cellulare che risulta essere di “Vladimir Ivanovich Burlak”.
Hackerando i messaggi del cellulare, Bellingcat s’è accorto che in realtà  apparteneva a qualcuno che si faceva passare come un pezzo grosso del Fsb e il cui nome di battesimo era Andrey.
Dall’analisi forense, la voce di Ivanovich è risultata identica   a quella del generale Andrey Burlaka in un’intervista tv rilasciata nel giugno 2018.
Secondo Bellingcat senza l’intervento di Burlaka, il missile Buk missile e il lanciagranate per spararlo non avrebbero potuto attraversare la frontiera russo-ucraina all’alba di quel 17 luglio. «Questo dimostra il ruolo chiave di “Vladimir Ivanovich” nella catena di comando che ha permesso di posizionare il missile Buk nell’Ucraina separatista e quindi la sua colpevolezza nell’abbattimento del volo MH17», conclude il sito.

(da agenzie)

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LO STRAGISTA NAZISTA DI HANAU: 11 MORTI IN NOME DEL “STERMINARE GLI STRANIERI”

Febbraio 20th, 2020 Riccardo Fucile

L’ENNESIMA DIMOSTRAZIONE CHE LA TOLLERANZA VERSO CHI ISTIGA ALL’ODIO PORTERA’ A SEMPRE PIU’ A TRAGICHE CONSEGUENZE

Notte di sangue alle porte di Francoforte. Secondo la polizia, sarebbe di undici morti e quattro feriti gravi il bilancio provvisorio di una strage avvenuta a Hanau, venti chilometri a est dalla capitale finanziaria.
Tobias Rathjen, responsabile del massacro di 11 persone ad Hanau sparando all’impazzata davanti a due locali di narghilè, ha lasciato un video e uno scritto di rivendicazione prima di uccidersi in casa sua. Secondo quanto riporta la Bild lo stragista avrebbe scritto che alcuni popoli, che non si possono più espellere dalla Germania, devono essere annientati.
Sono nove le persone uccise in sparatorie che hanno preso di mira gli avventori di due bar frequentati perlopiù dalla comunita’ curda ad Hanau, alle porte di Francoforte, in Germania: lo ha riferito oggi la polizia, dopo il ritrovamento del corpo senza vita dell’uomo sospettato degli omicidi.
Secondo questa ricostruzione, l’attentatore è giunto in centro città  a bordo di un’automobile e ha aperto il fuoco attorno alle 10 di ieri sera. Oltre alle vittime diverse le persone ferite.
Stando al quotidiano Bild, la persona sospettata era un cittadino tedesco che aveva il porto d’armi. Il suo corpo sarebbe stato ritrovato nella sua abitazione, insieme con quello di una seconda persona. I locali presi di mira sono shisha bar, dove si fuma il narghilè. Nel documento, Tobias R. ha sostenuto, tra le altre cose, “la necessità  di distruggere certe persone la cui espulsione dalla Germania non è più possibile”.
Hanau dista 20 km da Francoforte sul Meno ed è un centro da 100 mila abitanti. Stando ai media locali, intorno alle 22, i primi colpi sono stati esplosi in un locale del centro storico della città , il Midnight a Heumarkt, secondo la Bild online.
Qui un testimone ha detto di aver sentito fra gli otto e i nove colpi da arma da fuoco. Subito dopo, è stato preso di mira un secondo locale di narghilè nel quartiere di Kesselstadt, l’Arena bar & Cafè, nella Karlsbader Strasse: il killer avrebbe bussato alla porta, per poi aprire il fuoco attorno a sè nell’area fumatori.
La notizia di un terzo agguato a Lamboy è stata invece smentita. “Il probabile autore è stato trovato senza vita nella sua casa di Hanau — ha scritto su Twitter la polizia dell’Assia sud-orientale -. Le forze speciali di intervento della polizia hanno anche scoperto un altro corpo nello stesso luogo. L’inchiesta è in corso. Attualmente non ci sono indicazioni che ci sono altri autori” della strage.
Anche la madre del killer di Hanau è stata trovata morta nell’appartamento, in cui è stato rinvenuto poche ore fa il cadavere dell’uomo. Sui social network circola un video, attribuito a Tobias Rathjen, in cui l’uomo sostiene in un messaggio agli americani che gli USA sono sotto il controllo di società  segrete e invisibili e li invita a svegliarsi. Prosegue sostenendo che ci siano basi militari segrete dove si tortura e si uccide e li invita “a combatterle adesso”. Il video è stato nel frattempo rimosso da Youtube
“Questo è il mio personale messaggio a tutti gli americani. Il vostro paese è sotto il controllo di società  segrete invisibili. Utilizzano metodi sconosciuti e malevoli come il controllo delle menti e un moderno sistema di schiavitù. Se non credete a ciò che vi dico, fareste bene a svegliarvi in fretta”, affermava l’uomo.
“Nel vostro Paese — continuava Tobia R. — esistono delle cosiddette basi segrete militari. In alcune celebrano il diavolo in persona. Abusano, torturano e uccidono i bambini. Una quantità  incredibile di queste cose accadono ormai da molti anni. Svegliatevi. Questa è la realtà  di quanto accade nel vostro Paese”. “Spegnete i media mainstream, loro non sanno nulla. Il primo passo è informarsi. Per credermi forse dovrete leggere o ascoltare queste cose di nuovo anche da altre fonti. Ma ora lo sapete. Il secondo passo è agire. Localizzate queste basi, raccogliete una massa di persone e assaltatele. E’ il vostro dovere come cittadini americani mettere fine a questo incubo. Combattete ora”, conclude il messaggio.

(da agenzie)

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PACCO BOMBA “POTENZIALMENTE MORTALE” INVIATO AL MINISTRO LAMORGESE CON I RITAGLI CHE INNEGGIANO A SALVINI

Dicembre 5th, 2019 Riccardo Fucile

LA NOTIZIA TENUTA SEGRETA… IL PACCO, INTERCETTATO AL CENTRO SMISTAMENTO DI ROMA, CONFEZIONATO DA MANI MOLTO ESPERTE… GLI INQUIRENTI ESCLUDONO LA PISTA ANARCHICA, SI INDAGA SU ALTRI AMBIENTI

Un pacco bomba “potenzialmente mortale” è stato spedito al Viminale ma è stato intercettato prima che arrivasse negli uffici del Ministero dell’Interno.
A rendere nota la notizia, fino ad oggi rimasta segreta, è Emilio Orlando su Leggo. L’ordigno non fortunatamente non è esploso e non è mai arrivato al Ministero, è stato disinnescato dagli artificieri al centro di smistamento delle Poste nel quartiere Ostiense.
Secondo gli artificieri l’esplosione del plico bomba avrebbe potuto avere esiti mortali. Il mittente del pacco è un gruppo che si è firmato “Nemici dello Stato” ma non c’è stata alcuna rivendicazione del gesto.
L’ordigno artigianale, confezionato con una modalità  che secondo gli inquirenti farebbe escludere la pista anarco-insurrezionalista, era composto di due parti.
Una era il detonatore con le batterie per l’innesco, l’altra una scatola metallica delle dimensioni di un hard disk al cui interno era contenuto l’esplosivo.
Ed è stata proprio la scatoletta ad attirare l’attenzione dell’addetto che stava esaminando i pacchi ai raggi X.
All’interno del pacco erano stati inseriti anche alcuni ritagli di giornale che «inneggiavano al ritorno di Matteo Salvini al Viminale».
L’episodio è avvenuto alla fine di ottobre ma è stato mantenuto il massimo riserbo, probabilmente per non intralciare le indagini per risalire all’identità  degli attentatori condotte dall’antiterrorismo e dalla scientifica. Scrive Leggo che «il pacco bomba era stato confezionato «da mani molto esperte».

(da agenzie)

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