Agosto 10th, 2010 Riccardo Fucile
…E GRAZIE
Ci prendiamo qualche giorno di ferie, certi che mercoledì 18 agosto vi ritroveremo con
noi.
Grazie a voi, il nostro/vostro sito, voce libera nella palude del conformismo politico che ha cloroformizzato la destra sociale nel nostro Paese, ha raggiunto traguardi impensati: migliaia di contatti giornalieri, anche attraverso forum e aggregatori, attenzione dei media, articoli sempre tra i più votati persino su “Tocqueville”, il principale aggregatore dei blog di area, dove pur va per la maggiore l’appiattimento dei berluscones.
Per troppi anni la destra sociale nel nostro Paese è stata solo enunciata, mai vissuta con corenza: per arrivare a essere rappresentata, per dirla alla Buttafuoco, da un sindaco di Roma che a un premio letterario, per non apparire troppo di destra, si vergogna persino di votare per Antonio Pennacchi.
O come chi ha assalito la casa del “Grande Fratello” in nome di “valori” diversi, dipingendo Berlusconi come il male terreno, salvo poi cambiare opinione per poter entrare a Palazzo Grazioli per fare le pulizie e per un posto da assessore al comune di Roma.
O come chi urlava in Tv “Berlusconi le donne le vuole solo orizzontali”, salvo prostrarsi dopo pochi mesi sui cuscini del sultano.
Una cosa ce la concederete: abbiamo spesso anticipato di mesi sommovimenti e stati d’animo che a destra stavano implodendo e che solo la vigliaccheria dei troppo cortigiani voleva tenere nascosta, come la polvere sotto il tappeto.
Scandali e corruzione, interessi e lobbie, mancanza di etica politica e di senso dello Stato, interessi e leggi ad personam hanno caratterizzato un governo forzaleghista, sempre più lontano dal programma del Pdl e dal comune sentire del popolo di destra.
Lo abbiamo ribadito più volte: al governo non c’è una coalizione di destra, ma un raggruppamento aziendalista-xenofono, interessato solo a spartirsi prescrizioni, lodi e potere locale.
Se destra è legalità , socialità , senso delle Istituzioni, rispetto di magistratura e forze dell’ordine, etica politica, lotta alla casta, solidarietà sociale, unità del Paese, amore per la propria nazione, meritocrazia vera, lotta alla corruzione, nulla di tutto di ciò è riferibile all’attuale governo.
E’ poi arrivata l’iniziativa di Fini, volta a far capire che esiste non “un’altra destra possibile”, ma una destra moderna e repubblicana.
Lo ribadiamo, abbiamo lottato venti anni contro Fini a suo tempo, quindi sbaglia indirizzo chi ci accusa di collusione con il “nemico”.
Noi abbiamo come riferimento le idee e i valori, non le persone. Continua »
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Maggio 28th, 2010 Riccardo Fucile
LA CASTA DEI PARTITI PRIMA PROMETTE DI DIMEZZARE I RIMBORSI ELETTORALI, POI SE NE FOTTE…PRENDONO 130 MILIONI, DOVEVANO RIDURLI A 65, ALLA FINE LI HANNO TAGLIATI SOLO DI 13….ERA NELLA MANOVRA ANTI-CRISI, MA I SACRIFICI LI DEVONO SOLO FARE GLI ITALIANI
Del passo indietro compiuto dal governo, se ne sono accorti ancora in pochi e alla fine la maggioranza degli italiani non ne saprà mai nulla.
La vicenda riguarda 65 milioni di euro, esattamente la metà della somma che tutti i partiti devono ricevere come rimborso elettorale per le elezioni politiche 2008 e quelle europee 2009, ovvero 130 milioni di eurini.
In una prima versione della manovra sui conti pubblici era stata diffusa la notizia dal Governo che il piano Tremonti prevedeva il taglio del 50% della somma e la cosa aveva avuto risalto anche sui media, Tg compresi.
Nella versione finale invece, come per magia, il taglio si è ridotto al 10%, pari ad appena 13 milioni.
Come al solito, si sono venduti lo spottone, salvo poi fare retromarcia e tenersi i dobloni in cassaforte.
Anche perchè è risaputo che non di rimborsi elettorali reali si tratta, a fronte di spese certificate da fatture, ma di un rimborso forfettario che grida vendetta, risultando di almeno tre volte superiore alle spese reali, come ampiamnete ammesso da molti osservatori e tecnici.
Una forma per trapassare il finanziamento ai partiti, su cui gli italiani avevano già espresso un voto referendario nettamente negativo. Continua »
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Marzo 30th, 2010 Riccardo Fucile
IL CENTRODESTRA HA PERSO CONTRO UNA SINISTRA CHE HA SAPUTO FARE GIOCO DI SQUADRA…LA LEGA RESTA CON LA MOSCHEA AL NASO, IL PDL COMPOSTO DA SOLI SOLISTI PERDE TUTTI I CANDIDATI DI AREA AN: “OCCORRE UN PARTITO CHE FACCIA POLITICA TRA LA GENTE, NON NEI SALOTTI”
Il candidato governatore del centrodestra Sandro Biasotti tornerà a Roma a fare il
deputato: anche questa volta Claudio Burlando lo ha battuto con un 52,14% contro il 47,85% da lui raccolto.
Nonostante i sondaggi li dessero sul filo di lana fino a qualche settimana fa, la capacità di “fare gruppo” del centrosinistra ha avuto la meglio sulle troppe individualità che albergano nella coalizione di centrodestra.
Rispetto alle elezioni europee di un anno fa, il Pdl è sceso dal 34,40% al 29,33%, un 5% però recuperato dalla lista Biasotti (6%) .
Ma la Lega in Liguria non ha sfondato, anzi ha sbattuto il naso contro le mura della moschea tanto contestata e che alla fine non ha reso elettoralmente un bel nulla: la Lega passa dal 9,9% al 10,2%, percentuali inferiori persino all’Emilia Romagna, con un misero 8,5 in Genova città .
Persino nel quartiere dove hanno contestato la costruzione di una moschea i leghisti hanno preso solo un 3% in più di consensi, mentre il centrosinistra raggiunngeva il 60% di voti.
Biasotti ha fatto l’errore di rincorrere la Lega su un terreno che di consensi non ne porta, ma al contrario contribuisce a consolidare l’immagine di una destra becera e reazionaria, priva di modernità e di sguardo al futuro.
Il sedicente “vicepresidente” Bruzzone, capolista leghista, rappresentante della lobbie dei cacciatori, a questo punto si ritroverà a sparare ai passeri, senza potersi fregiare dell’ambito titolo che incautamente aveva usato già in campagna elettorale.
Si consolerà con la considerevole diaria regionale e la solita oscura opposizione, mentre Biasotti che dieci anni fa vinse presentandosi come “l’uomo del rinnovamento”, tornerà alla Camera a fare il peones. Continua »
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Marzo 26th, 2010 Riccardo Fucile
DALLA SANTANCHE’ A STORACE, FINO ALLE SIGLE MINORI, E’ UN CORRERE PER PORTARE ACQUA AL CAPITANO CHE LI AVEVA MESSI FUORI SQUADRA…. ORA CHE HA PRESO LA “COTTA”, I GREGARI LO SPINGONO IN SALITA: SE VINCE IL GIRO FORSE HANNO UN GAZEBO GRATIS E UNA POLTRONA FRAU A TESTA
Una volta esisteva una destra, anzi diciamo varie destre: così potrebbe iniziare la fiaba della
nonna moderna.
Negli ultimi anni, alle varie scadenze elettorali, l’elettore di destra poteva scegliere tra quella nostalgica, ultracristiana, tradizionalista, sociale, anticapitalista, antagonista e chi più ne ha, più ne metta.
Spesso sulla scheda è capitato di trovarne anche tre, tutte o quasi destinate allo 0,5% dei voti.
Eppure la volta successiva riapparivano sempre con lo stesso fine di testimonianza.
Solo il cartello elettorale tra la Destra di Storace e la Fiamma tricolore aveva raggiunto il 2,6%, alle scorse politiche, rimanendo comunque vittima dello sbarramento.
Come in tutti gli ambienti dove conta più la dignità e la coerenza, iniziò subito una lenta diaspora, se non una fuga verso la vittoria (leggi poltrona).
Mirabile fu lo scatto immediato della Santanchè che dopo averci riempito la testa con le arringhe contro colui che le donne le vuole “solo orizzontali”, dopo pochi mesi già bussava al castello del sire, con il cipiglio della dama ferita in battaglia e pronta alla resa condizionata (dalla ammissione a corte con relative prebende).
Altrettanto ricca di contenuti ideali la tesi del sire che, a chi storceva il naso per la conversione, faceva notare: “la Daniela vale 800.000 voti”.
Un tot a peso la carne, un tot a peso la coerenza, insomma.
Storace non poteva ancora fare istanza di accesso al castello, ma le sue truppe, dopo l’umiliante 0,6% alle Europee dell’anno scorso, ormai mordevano il freno.
La biada per i cavalli stava finendo, come si sarebbe potuta affrontare un’altra battaglia?
Come un buon venditore sa, c’è sempre il momento adatto per vendere il prodotto, basta aspettare.
Ma invece che attendere che si creasse uno spazio elettorale per far crescere la sedicente destra sociale, peraltro già data in garanzia da Alemanno in passato come pass verso la Frau, Storace non è uomo capace di stare lontano troppo tempo dalle stanze che contano.
E i suoi referenti di periferia ancora meno.
Queste elezioni regionali sono cadute a fagiolo: in alcune regioni la differenza tra le due coalizioni è minima e un apporto anche modesto potrebbe essere determinante.
Basta indossare il saio del penitente, magari di ampia misura, ed ecco anche Epurator in pellegrinaggio a Palazzo Grazioli. Continua »
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Marzo 3rd, 2010 Riccardo Fucile
RENATA PERDE DUE PUNTI, EMMA RESTA FERMA, GUADAGNANO UN 2% A TESTA STORACE E UDC, LA LISTA POLVERINI SALE AL 14%…LE DUE COALIZIONI ALLA PARI: CENTRODESTRA AL 48,5%, CENTROSINISTRA AL 48,2%… GLI INDECISI SALGONO IN UN GIORNO DAL 20,7% AL 33,4%
“Non c’è stato il temporale che mi aspettavo” ha commentato Luigi Crespi, esaminando i risultati dell’ultimo sondaggio, realizzato dal suo istituto di ricerca 48 ore fa, dopo l’esclusione della lista del Pdl dalla competizione elettorale regionale nel Lazio.
Il dato più rilevante è che la Polverini ha perso solo due punti rispetto alla candidata radicale, scendendo dal 40% al 38%, mentre la Bonino è rimasta stabile al suo 39%.
Il problema a questo punto è tutto interno alla coalizione del centrodestra: senza la lista principale del Pdl, aumentano gli indecisi che passano dal 20,7% al 33,4%, salgono le quotazioni de La Destra di Storace (dal 3% al 4,9%) e dell’Udc (dal 5,5% al 7,8%), cresce la lista personale della Polverini che supera il 14%. Ovviamente la ricerca di Crespi si basa sulla possibilità che la lista Polverini venga alla fine ammessa (come da logica e da numerosi precedenti giurisprudenziali in materia), mentre considera fuorigioco quella del Pdl.
Diamo un’occhiata alle coalizioni.
Quella di centrodestra che appoggia la leader del’Ugl scende dal 51,5% al 48,5% (con ampia fascia di nuovi indecisi), ma quella di centrosinistra che appoggia la Bonino non riesce a fare il sorpasso, pur salendo dal 46,4% al 48,2%.
Chi voterà centrodestra potrà avere quattro alternative: o votare solo la Polverini o una delle tre liste che la appoggiano, compresa quella civica. Continua »
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Febbraio 8th, 2010 Riccardo Fucile
SLITTA ANCORA LA NOMINA A SOTTOSEGRETARIA DELL’EX PASIONARIA DE “LA DESTRA”, NONOSTANTE LA SPONSORIZZAZIONE DEL PREMIER: “GUARDATE CHE DANIELA DEVE ENTRARE”…. TREMONTI E’ PERPLESSO, SACCONI NICCHIA, SCAJOLA E’ DISPONIBILE, MA NESSUNO VUOLE FARSENE CARICO…”E’ UNA FIGURA INGOMBRANTE” IN QUALSIASI RUOLO
Anche la quarta riunione di governo utile per la designazione, data per scontata dall’inizio dell’anno, è sfumata: fumata grigia per la nomina a sottosegretario di Daniela Santanchè, ex pasionaria de “la Destra”, attuale leader del “Movimento per l’Italia”, famosa per aver definito pedofilo Maometto e aver affermato che “il premier le donne le vede solo orizzontali”. Eppure la Daniela ha da tempo uno sponsor d’eccezione proprio in Silvio Berlusconi che preme per la sua promozione: “Guardate che la Daniela deve entrare, in qualche modo dovete trovare una soluzione” è stata la sfuriata verso i suoi ministri.
Non si sa in che posizione farla entrare forse, se orizzontale o verticale?
A giudicare da qualche commento, forse il problema sta qui.
“La verità è che nessuno se ne vuole fare carico, parliamo di una persona ingombrante che ancora poche settimane fa ha dato quasi del pedofilo a Maometto: anche la delega più innocua ai Rapporti con il Parlamento con lei rischia di trasformarsi in un boomerang a ogni question time” ha confidato ai giornalisti un ministro.
Insomma si tratterebbe di un “collo” davvero ingombrante, da maneggiare con cura e da far entrare in una posizione idonea, ma non ancora stabilita.
Di fronte alla prospettiva di nominarla sottosegretaria “a qualcosa” per ordini superiori, Tremonti ci mette la faccia e sostiene che “non mi pare il caso”, Sacconi nicchia e resiste, Scajola è possibilista. Continua »
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Febbraio 2nd, 2010 Riccardo Fucile
RENATA DIFENDE GLI IMMIGRATI, PROPONE NORME A TUTELA DEI DIRITTI DELLE COPPIE NON SPOSATE, PARLA DI EDILIZIA POPOLARE: NEL PDL E’ PSICODRAMMA…”SI ATTENGA AL PROGRAMMA” DICONO GLI EX SOCIALI ALEMANNO E STORACE… “NEI MANIFESTI NON HA MESSO IL SIMBOLO DEL PDL E NEMMENO IL NOME DI BERLUSCONI”: MEGLIO, FORSE COSI’ PRENDE QUALCHE VOTO IN PIU’
Sinistra spiazzata, centrodestra in pieno psicodramma: “meno male che Renata c’è”, verrebbe da cantare, mutuando i salmodianti cori forzaitalioti.
E’ bastato che la candidata del Pdl alla presidenza della Regione Lazio parlasse di “edilizia popolare e riforma della sanità al fine di dare una casa decente e un servizio ospedaliero adeguato al popolo laziale” e già i notabili del partito hanno avuto una crisetta, pressati dalle telefonate di qualche loro amico costruttore e di qualche proprietario di cliniche private.
Quando poi ha contestato giustamente (dati alla mano) l’improvvida frase del premier “meno immigrati=meno criminalità “, sostenendo che “immigrazione non è assolutamente sinonimo di violenza”, la Polverini ha suscitato i latrati dei leghisti della padagna del magna magna e dei suonatori di corte di Palazzo Grazioli.
Ora è uscita con un concetto semplice sulle coppie di fatto, ovvero quelle che convivono senza essere unite in matrimonio.
Ecco il testo: ” Al centro della mia politica c’è e ci sarà sempre la famiglia, istituzione cardine della nostra società .
Sono nettamente contraria a qualsiasi forma di unione che possa apparire come un’altra forma di matrimonio o come un surrogato della famiglia tradizionale. Ma credo che chi compie scelte differenti debba poter trovare delle forme di tutela per diritti fondamentali, che sono del resto previste dalla Costituzione e dal codice civile.
Non si tratta di una scelta ideologica, ma di una semplice questione di buon senso. Chi sceglie di non contrarre matrimonio, religioso o civile che sia, oggi è costretto a seguire strade tortuose per veder concretizzati diritti e doveri reciproci”.
Se questi concetti, che valgono in tutti i Paesi civili, di dare norme che regolino anche le unioni di fatto, ha scatenato le fobie di qualcuno nel centrodestra, sono problemi loro.
Fa specie che tra i primi a lagnarsi sia stata una delle ex coppie di fatto più note della Capitale, ovvero il sindaco Gianni Alemanno e l’ex presidente della Regione, Francesco Storace. Continua »
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Settembre 30th, 2008 Riccardo Fucile
LA DANIELA HA RITROVATO LA STRADA ORIZZONTALE DI CASA E SPERA NON LE ABBIANO CAMBIATO LA SERRATURA… FRANCESCO ATTENDE I SALDI DI FINE STAGIONE MA NON TROVA UNA LINEA POLITICA
Sarà anche che in Italia c’è crisi degli alloggi, ma nella destra politica italiana di esponenti che cambiano di continuo casa ( e non certo popolare) ne possiamo annoverare parecchi.
Considerando le difficoltà nel trovarne una adeguata alle proprie esigenze ed aspirazioni ( non parliamo della canna fumaria), la macchinosità che comporta pur sempre un trasloco con relativi stracci che volano, i tempi di ambientamento nel nuovo sito e il riordino di almeno bagno e cucina, ci si aspetterebbe che lascino trascorrere almeno cinque anni prima di metabolizzare l’esperienza e ripartire a guardare gli annunci su nuovi immobili in vendita.
Invece in questo caso è bastato non ritornare in Parlamento e tanti sono entrati in “crisi di astinenza” dalla poltrona.
Parliamo dell’esperienza de “la Destra”, nata un anno fa su imput di Berlusconi che aveva indotto Storace a uscire da An, nel momento in cui erano tesi i rapporti tra Silvio e Gianfranco. Continua »
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Luglio 5th, 2008 Riccardo Fucile
PROVE TECNICHE DI REDENZIONE PER LA SANTANCHE’…. A STORACE LA PRESIDENZA DI “ROMA CAPITALE”… A LUGLIO A ORVIETO FINISCE L’ISOLAMENTO
Con la nomina di Francesco Storace a Presidente della commissione speciale
capitolina “Roma Capitale”, su indicazione del sindaco Gianni Alemanno, è arrivato a “la Destra” un importante segnale di apertura, come peraltro avevamo preannunciato un mese fa. Si trattava di pazientare, dopo l’incidente elettorale che aveva visto Berlusconi costretto a un rapido dietrofront nei confronti de “la Destra” e dopo aver partecipato entusiasta alla loro Assemblea programmatica di Trieste. L’improvvisa accelerazione del PdL e l’immediata disponibilità di Fini, avevano finito per emarginare l’ala dissidente di Storace, costretta a correre in solitaria con il pesante handicap dello sbarramento del 4% alla Camera. Finito il tempo delle accuse, appoggiato Alemanno nella corsa a Sindaco di Roma, il duo Santanchè-Storace, incassato il finanziamento pubblico al Partito che permette loro di “respirare”, hanno scelto tra le due anime de “la Destra”, quella originaria, moderata, che avrebbe voluto un’alleanza con il PdL, senza troppe scosse programmatiche. Continua »
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