LA POLVERINI “SPOLVERA” IL CENTRODESTRA E FA ARRABBIARE LA COPPIA DI FATTO ALEMANNO-STORACE
RENATA DIFENDE GLI IMMIGRATI, PROPONE NORME A TUTELA DEI DIRITTI DELLE COPPIE NON SPOSATE, PARLA DI EDILIZIA POPOLARE: NEL PDL E’ PSICODRAMMA…”SI ATTENGA AL PROGRAMMA” DICONO GLI EX SOCIALI ALEMANNO E STORACE… “NEI MANIFESTI NON HA MESSO IL SIMBOLO DEL PDL E NEMMENO IL NOME DI BERLUSCONI”: MEGLIO, FORSE COSI’ PRENDE QUALCHE VOTO IN PIU’
Sinistra spiazzata, centrodestra in pieno psicodramma: “meno male che Renata c’è”, verrebbe da cantare, mutuando i salmodianti cori forzaitalioti.
E’ bastato che la candidata del Pdl alla presidenza della Regione Lazio parlasse di “edilizia popolare e riforma della sanità al fine di dare una casa decente e un servizio ospedaliero adeguato al popolo laziale” e già i notabili del partito hanno avuto una crisetta, pressati dalle telefonate di qualche loro amico costruttore e di qualche proprietario di cliniche private.
Quando poi ha contestato giustamente (dati alla mano) l’improvvida frase del premier “meno immigrati=meno criminalità “, sostenendo che “immigrazione non è assolutamente sinonimo di violenza”, la Polverini ha suscitato i latrati dei leghisti della padagna del magna magna e dei suonatori di corte di Palazzo Grazioli.
Ora è uscita con un concetto semplice sulle coppie di fatto, ovvero quelle che convivono senza essere unite in matrimonio.
Ecco il testo: ” Al centro della mia politica c’è e ci sarà sempre la famiglia, istituzione cardine della nostra società .
Sono nettamente contraria a qualsiasi forma di unione che possa apparire come un’altra forma di matrimonio o come un surrogato della famiglia tradizionale. Ma credo che chi compie scelte differenti debba poter trovare delle forme di tutela per diritti fondamentali, che sono del resto previste dalla Costituzione e dal codice civile.
Non si tratta di una scelta ideologica, ma di una semplice questione di buon senso. Chi sceglie di non contrarre matrimonio, religioso o civile che sia, oggi è costretto a seguire strade tortuose per veder concretizzati diritti e doveri reciproci”.
Se questi concetti, che valgono in tutti i Paesi civili, di dare norme che regolino anche le unioni di fatto, ha scatenato le fobie di qualcuno nel centrodestra, sono problemi loro.
Fa specie che tra i primi a lagnarsi sia stata una delle ex coppie di fatto più note della Capitale, ovvero il sindaco Gianni Alemanno e l’ex presidente della Regione, Francesco Storace.
E meno male che proverrebbero entrambi dalla “destra sociale” di An (in quei tempi occorreva dare una pennellata identitaria per giustificare una corrente interna), quella sensibile ai diritti civili, all’edilizia popolare, all’integrazione nel rispetto della legalità .
La ex coppia di fatto in effetti poi si separò, Alemanno scoprì il massimo dell’identità nel suo “identificarsi” con una poltrona ministeriale prima e con quella di sindaco poi, Storace invece fu tratto in inganno da un cartello stradale sbagliato che Silvio rimosse all’ultimo minuto e invece che fare le scarpe a Fini dovette ripiegare a correre con il tacco 12 dietro alla Santanchè. Poi le coppie scoppiarono: la Daniela è tornata da Silvio per un posto da sottosegretaria all’Energia, il buon Francesco si è rimesso con Gianni per fare l’assessore, magari in Regione Lazio, d’intesa con la casa madre Pdl.
Erano queste forse le coppie di fatto che la Polverini intendeva aiutare, peccato non l’abbiano compreso: ed ecco i due lamentarsi che tale tema “non era nel programma”.
Un motivetto già sentito, peccato che nel programma del Pdl non ci fossero neanche lo scudo fiscale, una politica razzista sul tema immigrazione, il legittimo impedimento e l’andamento lento (del governo).
Ma non vogliamo qua divagare: segnaliamo che tra le voci di malumore verso la Polverini ci sarebbe anche quella di aver affisso dei manifesti senza il simbolo del Pdl e il nome di “Berlusconi presidente”.
A parte che la candidata presidente è la Polverini e non Berlusconi, almeno in queste elezioni, dove stà il problema?
Anzi, magari così prenderà qualche voto in più.
La sinistra invece pare spiazzata dalle dichiarazioni della marziana Polverini: forse da quelle parti qualcuno non ha ancora compreso che su certi temi nessuno ha il monopolio.
Se continuano a ritenere che a destra non vi sia senso della socialità e proposte concrete contro lo strapotere liberista, si ritroveranno anche loro disarmati di fronte a una destra popolare (altra cosa quella populista).
Per questo occorre il confronto senza steccati: se qualcuno vuole ancora il filo spinato emigri in qualche regime dittatoriale, ce ne sono per tutti i gusti, sia di destra che di sinistra.
Altrimenti sappia confrontarsi con una destra sociale moderna che lo stesso Tremonti, pochi giorni ha, ha riconosciuto con queste parole: “Il futuro è nella destra che ascolta le istanze sociali”.
I vecchi tromboni della destra potranno affossare la Polverini alle regionali, ma i loro destino è ugualmente segnato.
Ne hanno ancora per poco.
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