CHE FINE HA FATTO ROCCO CASALINO? LAVORA ANCORA PER IL M5S, MA NON SI VEDE PIU’ INSIEME A CONTE
ASPETTA UNA CANDIDATURA AL PARLAMENTO EUROPEO
Mistero Rocco. Il presente è nell’ombra, il futuro pieno di interrogativi. Sarà un eurodeputato o ha altre ambizioni?
Per ora Rocco Casalino, plenipotenziario della comunicazione M5S da quasi un decennio, preferisce il silenzio e stare lontano dalle luci della ribalta mediatica. Strano per un uomo abituato fino a poco tempo fa a ritagliarsi un ruolo talmente ingombrante da meritarsi l’etichetta di Richelieu di Palazzo Chigi. Più di un semplice portavoce: un’ombra accanto a Giuseppe Conte nei suoi due governi, sempre presente – come testimoniano le foto sul suo profilo Instagram – con i big della terra, da Xi Jinping a Emmanuel Macron, da Vladimir Putin a Melania e Donald Trump, al Ceo di Apple, Tim Cook. «Sono un sopravvissuto», ha scherzato più volte Casalino in questi mesi.
Il talento di Rocco
E in effetti, “Rocco” – nel Movimento basta solo il nome – lo è. L’ultimo di una specie. Scelto da Gianroberto Casaleggio («la persona più grande che abbia mai incontrato», insieme a Conte, scrive nella sua autobiografia), spin doctor fondamentale nel Movimento guidato da Luigi Di Maio – al punto da suggerire i nomi dei ministri del governo gialloverde – è l’unico big della prima generazione stellata sopravvissuto al cambio di pelle dei Cinque Stelle, da forza anti-sistema a partito progressista. Perché? Abilità nel destreggiarsi con cura tra le personalità anche ingombranti del Movimento e la sua esperienza (e i contatti) nel mondo televisivo. Rocco forma e decide da dieci anni chi va in tv tra i Cinque Stelle («Il mio talento? Individuare chi è comunicativo»), organizza strategie e campagne («Peccato che non mi abbiano mai riconosciuto i meriti per tutta la campagna comunicativa di prevenzione durante il lockdown», c’è chi lo ha sentito rimbrottare). Insomma, è il deus ex machina verso la celebrità. «Senza Rocco, non si va da nessuna parte», dicono gli stellati: un potere che è causa, anche, di attriti e invidie. Tensioni difficili da sedare.
Vecchie etichette
Eppure, paradossalmente, proprio la tv è una nelle spine nel fianco di Casalino. Perché è la tv che gli ha dato la fama. Una fama legata alla sua partecipazione alla prima edizione del Grande Fratello , che il Richelieu stellato ora vorrebbe cancellare. Lui, teorico di una «comunicazione popolare» che sappia andare oltre le maglie rigide degli spazi riservati alla politica, ora sogna un colpo di spugna sul suo passato: «È una etichetta che mi porto addosso nonostante siano passati ventitrè anni e abbia raggiunto traguardi ben più importanti». Televisione, croce e delizia. Proprio le parole dette nel corso della sua ultima apparizione sul piccolo schermo a Belve lo hanno riportato nell’occhio del ciclone interno al Movimento. Lui che, da quando Conte ha lasciato Palazzo Chigi, ha scelto di tenere un basso profilo. Il rapporto con l’ex premier è sempre stato preponderante, a tratti ingombrante, da quando Rocco ha sposato la causa contiana nel 2018. Un binomio solido, specie durante la pandemia. È ancora così? Negli ultimi mesi, secondo le indiscrezioni, qualche parlamentare ha fatto girare voci di contrasti con il presidente Cinque Stelle. Lo scopo – malignano nel Movimento -: indebolire Casalino e riuscire a staccarlo da Conte cosi da togliergli il suo spin doctor più fidato per le campagne elettorali.
La marcia indietro
Lo scorso agosto Casalino avrebbe potuto correre per diventare un parlamentare stellato, ma all’ultimo – dopo che aveva preparato già la documentazione necessaria per prendere parte alla selezione dei Cinque Stelle – ha fatto marcia indietro. Salvo poi mangiarsi le mani. «Sono pentito di non aver partecipato. L’ho fatto per il bene di Conte e del Movimento. Lui mi ha detto: scegli tu, ma è meglio se resti nella comunicazione», ha spiegato a Belve . «Mi è presa l’ansia». D’altronde Rocco ha adottato una massima che è un sistema di vita: «Non conviene mai andare controvento» e anche ora con Giorgia Meloni premier meglio tenere Conte un po’ coperto. Dietro le quinte ha guidato la campagna elettorale delle Politiche 2022 («un risultato inaspettato per tutti, tranne che per me che credo sempre nel Movimento, nessuno pensava di ottenere il 15%») perché «decidere le strategie è uno dei miei compiti».
Nuove occupazioni
Poi è passato a guidare la comunicazione stellata a Palazzo Madama, seguendo le tv e i senatori, rimanendo al fianco di Conte quando si tratta di negoziare le sue presenze sul piccolo schermo e accompagnandolo sempre negli studi televisivi durante le registrazioni. Non a caso è stato immortalato spesso dai fotografi. «Nella sostanza non è cambiato molto. Mi occupo sempre della comunicazione del Movimento e di Conte curando le strategie comunicative. Non c’è stato un reale allontanamento», ha detto. Salvo poi spiegare a luci spente: «Non farmi più vedere a fianco a lui davanti alle telecamere serve a entrambi, chi voleva colpire lui, lo faceva anche usando me».
Chi gli è vicino, parla di contatti costanti, di telefonate fiume con l’ex premier, specie nelle ultime settimane, quando il Movimento in alcune aree del Paese ha toccato alle Amministrative percentuali quasi – per dirla come avrebbero detto Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio qualche anno fa – «da prefisso telefonico». Intanto, Casalino ha fatto di necessità virtù. Il suo stipendio, si dice, è stato tagliato di un terzo rispetto ai tempi d’oro. L’ufficio al Senato è diventato un “fortino” di suoi uomini fidatissimi, pretoriani del casalinismo come modo di comunicazione (e di vita)
Grandi offerte
Ma Rocco c’è o non c’è? Nelle sue stanze ci sono le sue piantine verdi di casa, indizi di una presenza. I rumors di palazzo lo vogliono ancora legato al M5S al punto da rinunciare – lui e il suo compagno – a offerte cospicue a cinque zeri per partecipare ad alcuni reality. «Nessuno crede nel Movimento come ci credo io. E anche in Conte. L’obiettivo è arrivare al 2027 senza esporsi troppo in questa fase», ha spiegato ai collaboratori. Insomma, stare sottocoperta ora perché la strada verso le prossime Politiche è lunga e i leader a livello mediatico si bruciano velocemente specie con un vento che soffia al contrario. Tuttavia c’è chi giura di aver sentito Casalino annunciare più o meno candidamente che scenderà in campo, correrà alle prossime Europee. Circoscrizione Sud, assicurano i ben informati. L’ex portavoce, in teoria, in una competizione dove le preferenze fanno la differenza dovrebbe avere gioco facile a sbaragliare la concorrenza interna e ad assicurarsi uno dei pochi seggi sicuri per il M5S, che fa del Meridione la sua roccaforte.
Oltre le Europee
Lui ufficialmente ripete a tutti di non essere al momento interessato a candidarsi, di «guardare oltre» le Europee. La strada è ancora lunga, esporsi potrebbe essere nocivo. Gioco delle tre carte, un’altra strategia per depistare gli avversari e i detrattori interni o verità? Difficile sciogliere i dubbi. All’appuntamento per Bruxelles manca ancora un anno. Di sicuro Casalino è molto legato all’Italia e a Roma in particolare. Altrettanto certamente l’ex portavoce studierà con attenzione l’andamento delle intenzioni di voto del Movimento nei prossimi mesi. L’ha sempre fatto, Casalino, dettando svolte epocali per i Cinque Stelle, come quando richiamò tutti – big compresi – a non usare toni no vax o a abbandonare l’uscita dall’Euro. Il vero obiettivo potrebbero essere le prossime Politiche, in teoria in programma nel 2027 o al più tardi nella primavera 2028. Per lui, l’uomo che sussurrava i nomi dei ministri, ci potrebbe essere un’altra svolta. «Credete che Rocco voglia davvero andare a Bruxelles?», domanda ironica una persona che lo conosce bene. «Macché Bruxelles, lui punta a farsi eleggere in Parlamento e a diventare ministro».
(da agenzie)
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