CHI SONO I “RESPONSABILI” DI CONTE
A PALAZZO MADAMA I TELEFONI DEI PRESUNTI RESPONSABILI RIBOLLONO… “TUTTO PRONTO?”
Il telefono del senatore azzurro Andrea Causin è perennemente occupato. Chissà perchè. E’ lui uno degli indiziati speciali della scialuppa di responsabili, disposti a salvare a Palazzo Madama l’esecutivo dell’avvocato Giuseppe Conte.
E allora, forse per questa ragione, risulta essere fra i più ricercati.
Classe ’72, di Mestre, omone occhialuto, già presidente nazionale del movimento giovanile delle Acli, eletto nel 2013 con Scelta Civica, il contenitore montiano, un passaggio con Angelino Alfano, poi, oplà , eccolo fra le fila del partito di Silvio Berlusconi. “Con chi parlo?”, è l’incipit della sua voce. C’è aria di crisi di governo e si torna a parlare di “stabilizzatori”, “responsabili”
E anche se nel frattempo Matteo Renzi ha deciso di fare l’ennesima giravolta nel segno della “responsabilità ” – Italia Viva darà infatti il suo sostegno in caso di fiducia – qualcosa si muove tra Montecitorio e il Senato.
Scalpitano, brigano. I telefoni ribollono. I bar della Capitale attorno ai palazzi si trasformano nei centri di crisi della strategia contiana. Su tutti il caffè Rosati, a pochi passi da piazza del Popolo. Eccome se si muove qualcosa al punto che Causin ragiona con fare democristiano: “Non mi sembra il caso di litigare sulla prescrizione”.
Se questo è la premessa, poi c’è lo svolgimento: “Conte? Umanamente mi è simpatico. E’ un uomo intelligentissimo. D’altro canto, è stato presidente del Consiglio di due governi. Un’impresa del genere riusciva solo al mio vecchio leader democristiano che di nome faceva Giulio Andreotti”.
E allora torniamo alla domanda di partenza: è possibile un Conte-Ter con i responsabili al posto di Italia Viva? Causin ci lascia così, sospesi, senza una risposta, ma solo con una risata.
La stessa risata che fa dire a Paolo Romani, da sempre berlusconiano fin dai primi passi del Cavaliere nel mondo della politica, grande ciambellano del fu Patto del Nazareno, che “siamo ancora alla prima mano di una partita di poker”.
E lui che sa di saper giocare a poker in virtù anche della grande esperienza nel Palazzo non svela la prossima mossa: “Se per caso dovesse nascere un gruppo che non si riconosce più in Forza Italia, anche perchè Forza Italia al prossimo giro non esisterà più, saremmo 11, 12, 13”. Tradotto, è tutto pronto? “Risentiamoci martedì”. E perchè proprio martedì? “Perchè martedì riapre il Parlamento”. Passo e chiudo.
Undici, dodici o tredici non sono certo numeri da giocare al Lotto ma rappresentano gli stabilizzatori della stagione contiana.
Forse potranno addirittura essere di più. Ed è un numero variabile che annovera al suo interno appunto Romani, i tre udiccini Antonio De Poli, Paola Binetti e Antonio Saccone, e poi ancora i berlusconiani Andrea Causin, Massimo Mallegni, Roberto Berardi, Franco Dal Mas, Andrea Cangini (anche se l’ex direttore del Quotidiano nazionale smentisce categoricamente) e Barbara Masini.
Tutti ufficialmente si tengono a debita distanza. Ma si vocifera che nella lista potrebbe esserci anche Sandro Biasotti. Ecco, il ligure Biasotti al solo sentire la parola responsabile scandisce “non dico niente” e poi chiude la cornetta e ringrazia.
Punto e a capo. In verità dopo la retromarcia di Renzi tutti questi quasi responsabili potrebbero tornare sotto coperta. E riemergere alla prossima scossa.
(da “Huffingtonpost”)
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