CI VOLEVA UNA DONNA: LA PRESIDENTE DELLA SQUADRA DI PATERNO’ CHIUDE LA CURVA CONTRO GLI ULTRAS VIOLENTI
HANNO MINACCIATO I GIOCATORI: E LEI PRESENTA DENUNCIA PENALE CONTRO I TEPPISTI: “NON HO PAURA DI LORO”
Il miglior modo di combattere la violenza degli ultras? Non avere paura di loro.
E’ la lezione che arriva dalla Sicilia e dalla presidentessa di una squadra del campionato di Eccellenza. Stefania Amato, avvocato, gestisce il Paternò, storica società della provincia di Catania con un passato in Lega Pro.
Proprio i recenti scarsi risultati della squadra hanno spinto i tifosi a minacciare i giocatori, costretti a togliere la maglia dopo l’ultima sconfitta in campionato.
Inaccettabile per la presidentessa che ha reagito senza fare sconti: curva chiusa agli ultras fino al termine della stagione.
“Questi non sono tifosi ma soltanto facinorosi che danneggiano la società e non fanno sicuramente bene alla squadra. L’avere obbligato e minacciato i giocatori a consegnare loro le magliette è stato un comportamento assurdo”, ha dichiarato la Amato al sito de La Sicilia.
Nel comunicato emesso dalla società si legge che il provvedimento è stato pensato “anche perchè avvenuti nei confronti di una donna, come la presidente Stefania Amato”. Il massimo dirigente della squadra siciliana non ha paura degli ultras e ha deciso di perseguirli a livello penale.
Il Paternò non ha aspettato le decisioni del Giudice Sportivo e ha applicato in modo preventivo una sorta di Daspo ai propri tifosi: “Non tocca a me disporre questo tipo di divieti – chiarisce la presidentessa – ma alle forze dell’ordine alle quali ha esposto denunzia per le minacce nei confronti dei miei giocatori”.
Non è la prima volta che degli ultras costringono i calciatori a togliere le maglie.
Era successo in un Genoa-Siena del 22 aprile 2012, quando i tifosi liguri riuscirono a fermare l’incontro e a farsi consegnare il bottino.
Stefania Amato invece è stata intransigente, anche a costo di scontrarsi con una realtà difficile da gestire: ” Intendo portare avanti il progetto Paternò sul quale c’è un importante investimento. Resterò al timone del Paternò a prescindere, dicendo ai contestatori ‘dura lex sed lex'”.
(da “Huffingtonpost”)
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