“CONFISCARE I BENI AI CORROTTI”: LA PROPOSTA DI NINO DI MATTEO CHE NON VERRA’ MAI APPROVATA
“ESTENDERE LA NORMATIVA ANTIMAFIA ALLA CORRUZIONE SAREBBE UN SEGNALE E UNA SVOLTA EPOCALE”
Estendere la normativa antimafia sulla confisca di beni ai corrotti sarebbe “una svolta epocale”, “un terremoto”.
A parlare in un’intervista al Fatto Quotidiano è Nino Di Matteo, magistrato siciliano in prima linea contro Cosa Nostra, dal 1993 sotto scorta.
“Segnerebbe un momento di svolta allo stesso modo in cui segnò una svolta epocale l’approvazione della legge La Torre del 1982: dalle intercettazioni sappiamo che le ossessioni costanti dei boss erano quelle di abolire o attenuare quell’impianto normativo. Ed era una delle condizioni che Salvatore Riina poneva attraverso il papello per far finire le stragi insieme all’abolizione dell’ergastolo. per il sistema della corruzione e per la gestione lobbistica del potere, questa legge costituirebbe un terremoto capace di sovvertire delicati equilibri criminali fondati sulla garanzia di impunità e sulla valutazione dei costi benefici rischi che fa pendere la bilancia a vantaggio della scelta corruttiva”
Secondo Di Matteo sostenere questa proposta è una prova anche per la classe politica.
“Sul sostegno a questo progetto di legge si gioca l’ennesima occasione di riscatto del ceto politico che ha bisogno di riacquistare credibilità e autorevolezza cominciando a privilegiare l’onestà ”
(da agenzie)
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