CONTINUA LA RISSA TRA FDI E FORZA ITALIA, AGLI ATTACCHI DEI MELONIANI, MULE’ REPLICA: “DA VOI SCRITTE NEI CESSI”
MULE’ NON PORGE L’ALTRA GUANCIA, IN FDI C’E’ IL CAOS
“Scriva: questo comunicato di Fratelli d’Italia contro di me equivale alle scritte che si vergano nei cessi degli autogrill”. Bum! Alle nove di sera il vicepresidente della Camera Giorgio Mulé, uno dei dirigenti più in vista di Forza Italia, non ha nessuna intenzione di porgere l’altra guancia. È gelido.
In mattinata, ospite di Rai News, aveva chiesto alla sottosegretaria all’Università, la meloniana Augusta Montaruli, condannata per peculato in Rimborsopoli, di prendere in considerazione le dimissioni. “Lei e il suo partito devono trarre le conseguenze e capire cosa fare, nel suo caso c’è una condanna definitiva, si deve valutare se mette in imbarazzo il governo”, aveva detto Mulé.
Poi Montaruli si è dimessa da sottosegretaria all’Università. E a quel punto “fonti autorevoli” di Fratelli d’Italia davano, sulle agenzie di stampa, dell’ubriacone a Mulé: “Pensava di metterci in difficoltà con le sue provocazioni: invece ha preso uno schiaffo morale dalla Montaruli, la cui impronta gli manterrà la faccia ben più rossa di quanto rubiconda sia già”. Poi, a rincarare la dose, si ricordava che Forza Italia di “pregiudicati eccellenti ne vanta più di uno”.
Schiaffo contro schiaffo. Veleno contro veleno. Dentro la maggioranza di destra che governa il Paese è un ring continuo. Balneari. Super bonus. La commissione d’inchiesta sui giudici, proposta dal forzista Cattaneo e stoppata dai meloniani: i fronti del dissidio sono ormai quotidiani.
Mulé ha aspettato per tutto il pomeriggio una telefonata di scuse da qualche big di FdI. Nessuno lo ha cercato. A quel punto ha dichiarato: “Poiché ritengo impossibile che queste espressioni siano da attribuire a fonti autorevoli mi vedo costretto a sollecitare gli autorevoli esponenti di Fratelli d’Italia a prendere immediatamente le distanze da queste gravissime, velenose e calunniose affermazioni al limite della minaccia. Ove ciò non avvenisse – ma lo escludo – mi appello ai giornalisti affinché rivelino l’identità di queste fonti autorevoli, facendole uscire da un anonimato che sa solo di viltà”.
Saranno sicuramente false, spiegava Maurizio Gasparri, esprimendo solidarietà al compagno di partito. A quel punto le stesse fonti di FdI ricordano che “la vicenda Rimborsopoli in Piemonte ha toccato punti drammatici con il suicidio dell’ex assessore regionale Angelo Burzi, tra i fondatori di Forza Italia nella Regione”. Alle 21 Repubblica ha chiamato Mulé e il deputato è sbottato con la frase sulle scritte nei bagni.
Non è finita qui. In serata tutta la vicenda ha finito infatti per colorarsi di grottesco. In Fratelli d’Italia si accorgono di avere forse esagerato un po’ con quel cazzotto sferrato a Mulé. Allora viene diramata una nota del direttivo del partito: “Anche Fratelli d’Italia non risponde agli anonimi e se avesse dovuto rispondere a Mulé lo avrebbe fatto di persona e non attraverso le agenzie”. Insomma Fratelli d’Italia smentisce Fratelli d’Italia. Il centrodestra italiano è sempre più il partito dell’amore.
(da La Repubblica)
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