CORRUZIONE E INEFFICIENZA NELLA SANITA’, UN CONTO DA 13 MILIARDI
COINVOLTA UN’AZIENDA SU QUATTRO… IN TESTA LE LISTE DI ATTESA, LA SEGNALAZIONE DEI DECESSI E I FAVORITISMI AI PAZIENTI PROFESSIONISTI
Il vaccino anticorruzione nella sanità italiana ha iniziato a entrare in circolo, ma è ancora a metà strada: nell’ultimo anno la malattia corruttiva ha coinvolto il 25,7% delle Aziende sanitarie.
Non alla stessa maniera sul territorio: la maglia nera va al Sud, dove le strutture in cui risulta almeno un episodio di corruzione sono il 37,3% del totale.
E’ in estrema sintesi quello che emerge dal lavoro che ha coordinato Transparency International Italia, con Censis, ISPE Sanità e RiSSC hanno riassunto nel Rapporto Curiamo la Corruzione 2017, presentato a Roma per gettare una luce sulla percezione della corruzione in sanità , sulla valutazione delle contromisure adottate e analizzare gli sprechi e le inefficienze nelle aziende sanitarie.
Il progetto vuole proprio supportare il Servizio sanitario italiano, offrendo una cassetta degli attrezzi adeguata; ma parte dalla constatazione che poco più della metà delle aziende sanitarie osservate non ha adottato piani anti-corruzione adeguati.
“Il sistema sanitario italiano si è attrezzato per gestire i rischi di corruzione e minimizzarne gli effetti, ma bisogna fare di più e continuare a investire su ricerca, formazione, dialogo e nuove tecnologie perchè un fenomeno complesso come la corruzione possa essere combattuto in modo efficace. Soprattutto, bisogna migliorare gli strumenti di analisi e la quantità e qualità dei dati disponibili. Inoltre, bisogna ridurre le differenze tra regioni che emergono in modo significativo anche nella lotta alla corruzione e agli sprechi”, sostengono i ricercatori.
La percezione della corruzione
Secondo le risultanze dell’indagine, nel 25,7% delle Aziende sanitarie si sono verificati episodi di corruzione nell’ultimo anno.
E’ altissimo (63,2%) il numero dei responsabili per la prevenzione della corruzione intervistati, la corruzione in sanità rimane stabile.
Una quota simile crede però che i problemi siano altrove: il 64,7% dei responsabili per la prevenzione ritiene che il rischio nella propria azienda sia moderato, solo il 5,9% lo giudica elevato. I settori ritenuti maggiormente a rischio dagli intervistati sono quello degli acquisti e delle forniture; le liste d’attesa e le assunzioni del personale.
Rischi di corruzion
Oltre la metà (51,7%) delle Aziende Sanitarie non si è adeguatamente dotata di strumenti anticorruzione, come previsto dalla legge del 2012. Quando si tratta di rischi di corruzione più frequenti, l’elenco è così composto:
violazione delle liste d’attesa (45%)
segnalazione dei decessi alle imprese funebri private (44%
favoritismi ai pazienti provenienti dalla libera professione (41%)
prescrizione di farmaci a seguito di sponsorizzazioni (38%)
falsificazione delle condizioni del paziente per aggirare il sistema delle liste d’attesa (37%
I rischi di corruzione più elevati sono:
sperimentazione clinica condizionata dagli sponsor
prescrizione di farmaci a seguito di sponsorizzazioni
la violazione dei regolamenti di polizia mortuaria
favoritismi ai pazienti provenienti dalla libera professione
segnalazione dei decessi alle imprese funebri privat
La ricaduta economica degli sprech
i ricercatori, se si sommano gli impatti di sprechi e corruzione con un indicatore di inefficienza si raggiunge il 6% delle spese correnti annue del SSN: l’ammontare delle potenziali inefficienze nell’acquisto di beni e servizi sanitari nel Ssn è stimato in circa 13 miliardi di euro.
(da “Huffingtonpost“)
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