CORTEO DELL’USB, SFILANO LAVORATORI, STUDENTI E IMMIGRATI: “ALZATE I SALARI”
IN PIAZZA A ROMA 5.000 LAVORATORI, SLOGAN CONTRO SALVINI E LANCIO DI PETARDI CONTRO IL MINISTERO DEI TRASPORTI
Gli operai, lavoratori pubblici, i migranti dei centri di accoglienza. E gli studenti. Sono oltre tremila le persone scese in piazza per la manifestazione indetta dall’Usb nel giorno dello sciopero generale.”Via il governo Meloni, alzate i salari, abbassate le armi” si legge sopra uno degli striscioni presenti a piazzale Tiburtino, punto di partenza della manifestazione che si chiude in via Goito. Nel corso del corteo sono stati esplosi petardi a ridosso della sede dell’Aeronautica e davanti al ministero dei trasporti.
Non è un caso. La protesta, infatti, arriva dopo il braccio di ferro tra l’Usb e il ministro dei trasporti Matteo Salvini, che ieri aveva tentato di precettare lo sciopero. Il Tar del Lazio, pero, ha dato ragione al sindacato.
A Salvini sono dedicati molti dei cori dei manifestanti: “Questo ministro non si occupa di trasporti, ma solo di sagre e tortellini”. Mentre dal megafono vengono messe sotto accusa le politiche del governo. “Hanno fatto diventare il lavoro solo sfruttamento. Si lavora solo in cambio di salari da fame. Il governo ci sta negando il futuro e ci stra trascinando in un’economia di guerra. Intanto le fabbriche chiudono”.
In piazza ci sono lavoratori da tutta Italia. “Noi siamo qui per chiedere più diritti” spiega Babu, operaio del Bangladesh impiegato in una lavanderia industriale. “Lavoro li da 13 anni e lo stipendio è sempre lo stesso. Così non si può vivere. Abbiamo avuto per la prima volta i buoni pasto sei mesi fa, questo perché ci siamo rivolti al sindacato. Non sapevamo nemmeno che ci spettassero”.
Presenti anche molti giovani dei centri d’accoglienza. Tra loro c’è Adrako, 37enne del Togo. “Io sono sbarcato un anni fa a Lampedusa, poi mi hanno mandato nel centro di accoglienza di Trevi, dove stiamo senza fare niente. Possiamo solo dormire. Siamo qui in piazza perché chiediamo diritti e lavoro. Senza documenti non è possibile avere integrazione, un lavoro, una casa, una famiglia, pagare le tasse. Con le leggi di questo governo l’unica soluzione è finire in strada e diventare un delinquente. Ma non è questo quello che vogliono le persone che sono qui”.
(da agenzie)
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