COSA DOVREBBE FARE LA DESTRA DEL QUARTO MILLENNIO A OSTIA
STA PROLIFERANDO UNA GENERAZIONE POLITICA CHE DI DESTRA HA GIUSTO LA FRECCETTA DELL’AUTO, INCAPACE DI EVIDENZIARE LE CONTRADDIZIONI DI MINNITI E DI COMBATTERE LA CRIMINALITA’ MAFIOSA
Il quadro che emerge a Ostia è così riassumibile:
1) La città è in mano a tre famiglie mafiose che si dividono gli affari, nella latitanza dello Stato. Il Comune è stato sciolto per le ingerenze della criminalità organizzata, ma a questo non ha fatto seguito alcun atto concreto per ripristinare la legalità e solo un cittadino su tre è andato a votare una settimana fa, manifestando così il proprio disgusto e dissenso.
2) Su 6400 appartamenti popolari di Ostia, sono 2800 quelli occupati abusivamente. Qui il clan Spada impone un pizzo generalizzato. Chi non può pagare, è costretto ad andare via. Se è una donna, è spinta a prostituirsi. In pratica si sono sostituiti al Comune: eseguono sfratti e poi assegnano le case agli amici o a chi li paga. All’ingresso delle case vi sono le vedette del clan, come nella tanto vituperata Scampia, che decidono chi può entrare e chi no.
Questo spiega perchè accadono a Roma episodi di “respingimento” di immigrati regolarmente in graduatoria nelle liste comunali per l’assegnazione degli alloggi: non sono graditi “regolari” perchè gli alloggi sono in mano ai clan mafiosi.
E chi si presta a fare da mazziere e guardia bianca del sistema criminale? Tanto per cambiare certa sedicente destra collusa, sventolando per i pirla la bandiera del “prima gli italiani”.
3) A Ostia sono nate palestre come funghi, senza autorizzazioni, che mai potrebbero avere. Sale scommesse quanto mai equivoche. E droga, usura, estorsioni, attentati, controllo del territorio, omertà , intimidazione dei poteri pubblici e della politica locale.
Recentemente esponenti del clan Spada sono stati condannati per essersi appropriati del più bel stabilimento balneare con metodi illeciti: la società costituita a tal fine aveva tra i soci anche un esponente locale di CasaPound, come risulta dagli atti.
Sarebbe opportuno ricordare che Ezra Pound, quello vero, era contro l’usura e le speculazioni criminali.
4) Con l’arresto di Roberto Spada, disposto peraltro dalla Magistratura, il ministro Minniti, altro mito della destra beota, ha provato a farsi lo spottone: “non esistono zone franche della illegalità ” ha detto, suscitando le risate dei 200.000 abitanti onesti di Ostia, ostaggi da anni dei clan.
Ora vi saranno dieci marce per la legalità , tante quanti i partiti che l’hanno distrutta, e la pratica verrà archiviata come sempre.
Una destra della legalità avrebbe fatto altro:
1) Inviare 500 agenti e carabinieri a bussare casa per casa ai 6.400 residenti delle case popolari: fuori i documenti che attestano il diritto all’alloggio, chi è abusivo fuori, temporaneamente può alloggiare nelle lussuose ville coi cavalli alati degli Spada.
In 48 ore sostituiti da chi è in attesa nelle liste da anni.
2) Verifica immediata di tutte le concessioni balneari, esercizi commerciali, presunte palestre: chi non è in regola immediati sigilli alla porta . Se vogliono continuare a fare sport vadano a correre in spiaggia all’aria aperta che fa bene alla salute.
3) Aprire uno sportello di denunce per i cittadini dove possano rivolgersi le vittime di usura, estorsioni, intimidazioni. Fuori un cartello luminoso: “QUI C’E’ LO STATO”.
4) Controllo del territorio costante, giorno e notte, locali pubblici in regola aperti anche un’ora in più la sera, tutti devono sentirsi sicuri e poter passeggiare anche alle 3 di notte.
Il primo che rompe i coglioni finisce dritto a Regina Coeli, tanto per far capire l’aria che tira.
State tranquilli che alle prossime elezioni a Ostia andrebbe a votare il 90% dei cittadini anche se le urne fossero aperte solo da mezzanotte alle sei del mattino.
E ci fermiamo qui.
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