COSI’ I PARLAMENTARI VOLTAGABBANA ARRICCHISCONO FORZA ITALIA
SILVIO GONGOLA: SOLO TRA GIUGNO E LUGLIO I FORZISTI HANNO GUADAGNATO 300.000 EURO
I conti di Forza Italia sorridono, quelli di chi ha abbandonato Silvio Berlusconi un po’ meno.
Come a dire che la lontananza dall’ex Cavaliere ha tutt’ora conseguenze importanti, anche economiche. In Parlamento di sicuro.
Per quel che riguarda Forza Italia, con l’appressarsi delle elezioni, il noto effetto-calamita del Caro Leader ha prodotto cospicui ritorni a casa, con giovamento della cassa azzurra. Poichè infatti ogni deputato vale 49 mila euro annui di contributi da parte di Montecitorio, l’adesione a Fi di sette transfughi solo tra giugno e luglio significa all’incirca un guadagno di 300 mila euro fino a fine legislatura per il gruppo guidato da Renato Brunetta, che adesso in totale vale quasi tre milioni di euro (2 milioni e 793 mila secondo un preciso calcolo realizzato dall’agenzia Adnkronos).
Va ancora meglio a Palazzo Madama: ogni senatore vale 59 mila euro di contributi annui in favore del gruppo d’appartenenza, dunque l’innesto di sei eletti negli ultimi dodici mesi porta un incremento di 350 mila euro al gruppo forzista, per un totale di 2,5 milioni di euro.
Più o meno le stesse cifre vanno invece sottratte ai gruppi di Area Popolare – Nuovo Centrodestra, che negli ultimi tempi hanno subito forzosi dimagramenti.
In generale, il divorzio da Silvio appare economicamente nefasto. Vedasi ad esempio Direzione Italia di Raffaele Fitto: pur contando undici deputati, non è titolare di un gruppo parlamentare (sta nel Misto) e già solo per questo incassa la metà del gruppo di Fratelli d’Italia, che pure ha lo stesso numero di deputati.
(da “L’Espresso”)
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