COTA: SU 36 SEDUTE DEL CONSIGLIO REGIONALE, PRESENTE SOLO 8 VOLTE: PASSA PIU’ TEMPO A ROMA (E IN TV) CHE IN PIEMONTE
COTA RISCHIA DI PERDERE LA POLTRONA DA GOVERNATORE PER IL RICONTEGGIO DEI VOTI: FORSE E’ SEMPRE A ROMA PER ABITUARSI E NON FARSI FREGARE UNA FUTURA POLTRONA… HA PURE ALLESTITO UNA SEDE DISTACCATA DELLA REGIONE PIEMONTE A DUE PASSI DAL SENATO…IN COMPENSO HA PARTECIPATO A 15 TRASMISSIONI TELEVISIVE SU PROBLEMI NAZIONALI
Le ultime notizie non sono buone, non tanto per la democrazia evocata da Bossi, quanto per il governatore Cota: anche le schede di Torino, dopo quelle del resto del Piemonte, premiano la speranza della Bresso di ribaltare il risultato delle regionali.
Nelle 850 sezioni torinesi riconteggiate finora, su un totale di 2.318, nell’ 80% dei casi manca il voto “diretto” a Roberto Cota.
Quindi quei voti saranno sottratti dal Tar a quelli ottenuti a marzo e il vantaggio di 9.372 voti che Cota poteva vantare sulla Bresso è destinato ad evaporare.
Se il trend rimanesse questo, la Bresso potrebbe vincere con oltre 2.000 voti di margine.
Sull’esito del riconteggio, il Tar dovrebbe deliberare il 4 novembre (salvo rinvio), annullando le elezioni e riportando il Piemonte al voto, oppure restaurando la zarina in Piazza Castello.
Ma se anche il Consiglio di Stato, su istanza di Cota, cambiasse i termini di valutazione delle 15.000 schede esaminate, Cota non avrebbe scampo sulle 27.000 della lista tarocco dei Pensionati, dati a una lista “inesistente” e per la quale si sta procedendo penalmente nei confronti di Michele Giovine, reo di aver presentato firme false persino dei candidati.
Il rischio (e la quasi certezza) è che queste 27.000 schede vengano tutte dichiarate annullate, in quanto la lista non aveva titolo a presentarsi.
Qualcuno si pone il quesito: Cota è vittima o no di un attentato alla democrazia?
Diciamo subito che ha vinto per 9372 voti, usufruendo di 4 liste tarocco che hanno portato 42.000 voti.
La cronaca racconta che i “Verdi verdi” e la lista dei “Pensionati” avevano offerto i loro servigi anche alla Bresso che ha avuto l’intelligenza di rifiutare, mentre Cota li ha utilizzati.
E che altre due liste pro Cota, “Al centro con Scanderebech” e “Consumatori per Cota” dovevano raccogliere le firme e non l’hanno fatto, quindi anch’esse sono state dichiarate irregolari.
I maligni dicono che Cota si sia stia in ogni caso organizzando.
Dal 3 maggio ad oggi, su 36 sedute del Consiglio regionale del Piemonte ha partecipato solo a 8, disertando tutte le riunioni di commissione e dando occasione all’opposizione di polemizzare, issando sulla solita sedia vuota del governatore una sua gigantografia.
Cota è sicuramente apparso più spesso in Tv che in Regione, in ben 15 trasmissione televisive dove ha parlato non del Piemonte, ma di problemi nazionali.
E soprattutto viene avvistato ormai spesso a Roma: era presente persino al famoso pranzo della riconciliazione con la Capitale, sempre accanto a Bossi tra un rigatone e un altro.
Persino la nuova sede distaccata della Regione Piemonte l’ha voluta a due passi da Palazzo Madama.
Che sia per sorvegliare che i suoi colleghi di partito non lo lascino col culo per terra, qualora perdesse la carica di governatore?
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