DALLA “BAMBOLA GONFIABILE” AI DUBBI SULLO STUPRO DI FIRENZE FINO ALLE MINACCE ALLA FORNERO: I PENSIERI “NITIDI” DI SALVINI SULLE DONNE
SARANNO QUESTI ELEMENTI AD AVER “COLPITO” GIULIA BONGIORNO PER ASSICURARSI UNA POLTRONA IN PARLAMENTO
“C’è una sosia della Boldrini qui sul palco”, disse indicando una bambola gonfiabile, “non so se sia già stata esibita”.
È improbabile che tra i “nitidi pensieri” che l’avvocato Giulia Bongiorno ha detto di apprezzare del suo neoleader Matteo Salvini ci sia anche questo, espresso a luglio 2016 durante la festa della Lega a Soncino.
Di certo però la decisione dell’ex legale di Giulio Andreotti con un passato in politica accanto a Gianfranco Fini sta facendo discutere.
Perchè l’impegno della Bongiorno nella difesa delle donne è ben noto, essendo dal 2007 alla guida della Onlus Doppia Difesa insieme alla conduttrice Michelle Hunziker.
E la sua adesione al progetto leghista stona, e non poco, con diverse dichiarazioni fatte dal leader del Carroccio.
Le discutibili uscite di Salvini all’indirizzo delle donne, e in particolare della presidente uscente della Camera, hanno rappresentato – e abbassato – spesso il livello del dibattito pubblico.
Basti pensare al recente caso di Firenze, dove due turiste americane avevano denunciato a settembre di essere state stuprate da due carabinieri. Vicenda che ha fatto scalpore e su cui la magistratura sta ancora cercando di far luce.
Tuttavia la posizione assunta a caldo da Salvini fu subito a difesa dei militari: “Se due di questi carabinieri a Firenze, in divisa e in servizio, hanno fatto sesso con due ragazze, anche se loro erano d’accordo, hanno fatto un errore enorme e dovrebbero immediatamente lasciare il lavoro e la divisa. Se poi si trattasse di stupro – aggiungeva Salvini – dovrebbero essere trattati come tutti gli altri infami che mettono le mani addosso a donne o bambini”.
Alla fine del suo post su Facebook arrivava però la sua opinione su tutta la vicenda: “Permettetemi però, fino a prova contraria, di avere dei dubbi che si sia trattato di uno ‘stupro’, e di ritenere tutta la vicenda molto ma molto strana. Sono l’unico a pensarla così?”, chiese quasi a voler aizzare i suoi follower a fare commenti poco edificanti.
Polemica che arrivò a distanza di qualche giorno dalla dichiarazione offensiva di un esponente di Noi con Salvini su Facebook in relazione allo stupro avvenuto l’estate scorsa sulla spiaggia di Rimini, vittima una donna polacca. “Ma alla Boldrini e alle donne del Pd, quando dovrà succedere?”, scrisse Saverio Siorini, che di lì a poco sarebbe andato incontro all’espulsione dal movimento, misura considerata dalle deputate dell’Intergruppo per le donne “insufficiente”.
Tornando al leader della Lega, di certo non piacque al mondo femminile anche il suo attacco alla marcia delle donne con cortei in tutto il mondo a gennaio di un anno fa per protestare contro il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, in più occasioni accusato di sessismo: “Che tristezza”, disse Salvini, “vedere queste cantanti multimiliardari che gridano al complotto mette una profonda tristezza. Mettessero a disposizione un po’ dei loro soldi per fare qualcosa. A sinistra se voti come piace a loro sei democratico, se non voti come piace a loro sei populista e razzista”.
Di certo a far discutere più di altre “provocazioni” è stata la bambola gonfiabile “sosia” di Laura Boldrini. Soprattutto perchè, investito dalle polemiche, non si scusò per quel paragone: “Ipocrita, buonista, razzista con gli italiani. Dimettiti!” con tanto di foto e sopra la scritta “#sgonfialaboldrini”, scrisse su twitter in risposta alla presidente della Camera. Foto e hashtag che sono diventate la copertina del profilo facebook di Salvini.
Alla Sky Salvini aggiunse: “Non chiedo scusa alla Boldrini, i problemi sono Salvini e una bambola? La Boldrini è indegna come politico e come presidente della Camera, e se si dimette domani fa solo un piacere al Paese”.
Parole che fecero piovere sul leader leghista uno scroscio di critiche, anche molto dure, per le sue esternazioni definite “oscene”.
Ma Boldrini non è stata l’unica donna oggetto di violenza verbale da parte di Salvini. Su tutte svetta sicuramente Elsa Fornero, madre della riforma delle pensioni che oggi il leader della Lega si propone di abolire qualora uscisse vincitore dalle elezioni del prossimo 4 marzo. Un abbraccio “a tutte le donne”, disse intervenendo l’8 marzo 2016 a Radio 24. A tutte tranne l’ex ministra del Lavoro del governo Monti: “Alla Fornero niente mimose, bisogna tirargliele addosso”.
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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