DALLA RESA DEI CONTI AI CONTI: QUANTO VALE LA SCISSIONE
40 DEPUTATI E 20 SENATORI, I NUMERI IN PARLAMENTO DELLA COSA ROSSA DI BERSANI E D’ALEMA
Quanto vale la Cosa rossa in Parlamento?
È una corsa frenetica, in queste ore, per capire quanto possono pesare in Parlamento gli scissionisti potenziali del Partito democratico.
Il Corriere della Sera prova a fare i conti
“La conta in Parlamento dà attualmente una cifra che per la Camera oscilla tra i 40 e i 47 deputati e per il Senato di 20 senatori. Occorrerà capire chi deciderà davvero di compiere il gran salto e chi resterà fedele al partito. I bersaniani sono il gruppo più folto. Oltre a Speranza, ci sono Davide Zoggia, Nico Stumpo, Roberta Agostini, Eleonora Cimbro e i senatori Miguel Gotor, Paolo Corsini e Federico Fornaro. Se anche Emiliano, come pare, decidesse di smarcarsi, con lui ci sarebbero Francesco Boccia e Dario Ginefra”.
Non solo. C’è poi, sottolinea il Corriere della Sera, c’è “l’incognita Rosy Bindi, silente in questi giorni, che però per ricandidarsi nel Pd avrebbe bisogno di un’ennesima deroga, che i renziani ormai dominanti non sarebbero entusiasti di concedere”.
E soprattutto c’è anche Massimo D’Alema, il cui consenso, almeno a vedere il parterre del movimento “ConSenso”, spazia dalla Cgil all’Arci.
A questa galassia si aggiunge poi il governatore della Toscana, Enrico Rossi che “non conta su una rappresentanza parlamentare, ma sta lentamente costruendo una rete capillare sul territorio”.
Repubblica dà già il nome dei gruppi parlamentari che nasceranno dalla scissione nel Pd: Nuova sinistra-diritti e lavoro.
I numeri: “alla Camera vengono dati per sicuri 22 deputati bersaniani in uscita.
Si uniranno ai 16 che firmarono per la candidatura di Arturo Scotto alla segreteria di Sinistra italiana. Scotto si è poi legato al nuovo progetto Pisapia e unirà le forze con i fuoriusciti del Pd.
Così si costituisce un gruppo di 38 deputati. Al Senato Scotto non ha truppe. Ma i bersaniani sono tra i 12 e i 15, sufficienti per formare un gruppo autonomo, avere un capogruppo, ottenere i finanziamenti destinati alle forze presenti alle Camere”.
(da “La Repubblica”)
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