DEBITI E INGIUNZIONI, I CASINI GENOVESI DEL PADRE DI RENZI: DUE SEDI, UNA “FUGA” E L’IRA DEI CREDITORI
LA SOCIETA’ AVEVA ASSUNTO IL SINDACO PRIMA DELLE ELEZIONI, GARANTEDOGLI COSI’ LA PENSIONE… L’AZIENDA VENDUTA, SVUOTATA E POI AVVIATA AL FALLIMENTO DOPO IL CAMBIO DEL TITOLARE
Non è proprio elegante andarsene via senza pagare tre mesi di affitto, lasciare gli uffici sottosopra e portarsi via persino le barriere di plastica che negli open space delimitano una scrivania dall’altra.
E non è nemmeno consentito dalla legge, ha poi riconosciuto un tribunale.
Peccato che per i creditori la sorpresa si sia manifestata al momento del risarcimento: l’azienda nel frattempo è stata venduta, svuotata e e poco dopo avviata al fallimento.
Mentre un’impresa gemella, guidata dai precedenti titolari, è nata altrove.
E’ passato qualche anno da quei fatti, il contenzioso inizia nel 2006, e gli ex proprietari della Chil srl (7 milioni fatturati nel 2007), ditta che si occupava di distribuzione di giornali e campagne pubblicitarie, radicata anche sotto la Lanterna, sono ben più noti di allora.
Il fondatore Tiziano Renzi, padre del sindaco di Firenze Matteo, ha ceduto le quote a un imprenditore genovese poco prima del fallimento.
E proprio Chil srl è stata al centro di polemiche perchè il “rottamatore”, a 11 giorni dalla discesa in campo per l’elezione a presidente della Provincia di Firenze, fu assunto come dirigente della società , appena dopo averne ceduto il 40% delle quote. Una mossa che gli ha consentito di incassare i realtivi contributi per 9 anni, a spese dello Stato.
L’annuncio della sua candidatura è del 7 novembre 2003.
Poco prima la ditta cambia pelle: per cinque anni era stata intestata a Matteo e a una delle sorelle.
Il 17 ottobre 2003 Matteo cede le sue quote al padre Tiziano e alla madre Laura Bovoli, il 27 ottobre diventa dirigente, il 13 giugno 2004 viene eletto, accede al distacco e alla società di cui risulta dirigente vengono erogati i contributi previsti dall’art 86 del testo Unico.
Nel frattempo la Chil srl abbandona gli uffici genovesi di via Fieschi lasciandoli in pessime condizioni e senza pagare gli ultimi mesi di affitto (circa 8.000 euro).
Parte un decreto ingiuntivo e il tribunale condanna la Chil a risarcire 11.000 euro più le spese.
Segue un’altra condanna per essersi appropriato di materiale non suo: altri 8.000 euro di ammenda..
I creditori bussano alla porta della ditta ed ecco la sorpresa: Tiziano Renzi nel dicembre 2010 ha ceduto un ramo d’azienda alla nuova sigla di famiglia, Eventi 6 srl, che fa sostanzialmente le stesse cose.
Chil srl nel frattempo passa a un certo Franco Massone, 75 anni, “titolare di licenza di commercio ambulante”.
Conclusione: a marzo 2013 la Chil srl è dichiarata fallita e lascia tutti all’asciutto: proprietario dei muri e creditori vari.
Marco Grasso
(da “il Secolo XIX“)
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