DEFINITIVAMENTE CHIUSA LA LOGGIA MASSONICA DEI MAMONE
UN DOCUMENTO UFFICIALE DECRETA LA FINE DELLA LOGGIA CREATA E GESTITA DA COLORO CHE FURONO RICEVUTI NELLA SEDE DI FLI DA ENRICO NAN… DOPO LA DENUNCIA DELLA GIORNALISTA MARIA TERESA FALBO, INTERVIENE “L’OBBEDIENZA DI RITO SCOZZESE ANTICO E ACCETTATO” E SCIOGLIE L’ALLEGRA BRIGATA DI FEGINO
E’ il luglio 2010 quando il nostro giornale Babilonia pubblica l’inchiesta sulla massoneria genovese, un resoconto dettagliato di Maria Teresa Falbo, nostro direttore, che ha tolto il velo agli affari di alcuni personaggi dell’imprenditoria cittadina e regionale.
Condotta nell’arco di circa 9 mesi, l’inchiesta rompe il voto di segretezza su cui la giornalista , infiltratasi, dovette giurare, portando all’attenzione nazionale le particolari manovre del funzionamento di una importante organizzazione, quale quella di Confapi Liguria, Confederazione delle piccole e medie imprese, legata a personaggi attenzionati dalla Dia e indagati per reati connessi ad attività mafiose
Ma la denuncia non sembra, in quel momento, riscuotere l’interesse dei colleghi della stampa, almeno locale, mentre ha una vastissima eco in rete, attraverso canali di informazione alternativa, siti e blog che si occupano concretamente di comunicazione, tanto che, a novembre dello stesso anno, la redazione genovese de La Repubblica, a firma di Marco Preve, pubblica, corredata da documentazione, l’esperienza diretta di Maria Teresa Falbo nella loggia massonica che faceva capo ai Mamone.
Una lunga lista di nomi che coinvolge la famiglia Mamone e la Confapi Liguria con il suo direttore regionale Roberto Parodi, nella quale anche gli stessi Mamone ricoprono ruoli delicati come la vicepresidenza o la presidenza nei settori della Confederazione quale, ad esempio, l’edilizia con Aniem, assegnata a Pietro Capalbo, cognato dei Mamone.
Nessuno aveva la certezza che la loggia “Alberto Fortis” di Fegino, a seguito dell’inchiesta, potesse essere stata chiusa nè si sono mai avute notizie che, in questa direzione, aggiungessero dati alle informazioni dettagliate già rese dalla giornalista.
Ma, determinata a sapere quale tipo di situazione si era configurata successivamente all’inchiesta, la Falbo si attiva per reperire documenti a sostegno di quanto ipotizzava: la chiusura definitiva della loggia Mamone-Confapi.
Accade così che nei giorni scorsi, entra in possesso dei documenti, pubblicati sul bollettino ufficiale dell’Obbedienza di Rito Scozzese Antico ed Accettato ad esclusivo uso interno dei fratelli.
Fitte pagine di attività e notizie, provvedimenti e decreti, tra i quali la chiusura definitiva della Loggia Alberto Fortis di Genova, con “Decreto Sovrano n.790 in data 25 ottobre 2010”.
Mentre, con Decreto Sovrano n. 778 in data 4 agosto 2010, Marco Gladioro 33° della medesima loggia, che lo aveva confermato Grande Maestro il 10 febbraio 2010, “cessa dalla Carica di Delegato del Sovrano Grande Ispettorato Regionale della Regione Massonica Liguria per la Provincia di Genova”.
Questi provvedimenti, a seguito di una visita che il Sovrano Gran Commendatore Potentissimo e Venerabile Renzo Canova, della menzionata Obbedienza, fece a Genova in data 2 agosto 2010.
Nel corso di questa visita, il Venerabile Canova incontrò dunque i Mamone e alcuni fratelli della loggia, per discutere sulla organizzazione e le iniziative future della stessa.
Il risultato di questo incontro sarà la definitiva chiusura della loggia genovese Alberto Fortis.
Un tassello ulteriore che va ad aggiungersi quale contributo per una vita lavorativa e sociale all’insegna dell’onestà , una conquista dell’informazione a tutto svantaggio dell’omertà di varia natura che permea moltissimi ambiti della nostra società .
Amedeo Rodrigo
(da “Babiloniaswingonline“)
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