DOMANI IL DEBUTTO DI GRASSO, IL SUO NOME NEL SIMBOLO: “MA NON SARA’ UNA COSA ROSSA”
L’ALLEANZA DI SINISTRA LANCIA LA SUA CANDIDATURA A PREMIER
Sarà un discorso all’Italia, fatto dal presidente del Senato che decide di proporsi come leader al Paese.
Ma anche un discorso rivolto al popolo del centrosinistra deluso da questi anni di governo, orfano di quei valori che Pietro Grasso aveva visto nel vecchio Pd, ma non in quello di Renzi.
Starà dentro a questo «delicato equilibrio» il discorso con cui Grasso domenica attorno a mezzogiorno scioglierà la riserva e si metterà alla guida del nuovo partito del lavoro.
Il nome ancora oscilla tra «Liberi e uguali», «Libertà e uguaglianza», «Italia solidale» e altre formule che hanno al centro la parola «lavoro».
Il vertice di ieri a palazzo Giustiniani con Roberto Speranza e Nicola Fratoianni non ha ancora sciolto la riserva. Di certo c’è che il simbolo domani non sarà presentato, ma conterrà la formula «con Grasso presidente».
Bersani, D’Alema, Vendola e gli altri big saranno in platea, insieme con la leader Cgil Susanna Camusso (invitati anche i segretari di Cisl e Uil).
Una scelta per sottolineare che al palazzetto Atlantico dell’Eur di Roma nascerà una «proposta nuova», non un cartello delle sinistre radicali. «Non sarà l’ennesima Cosa rossa», spiegano da Mdp. Domenica non sarà il giorno dei vecchi leader che hanno rotto con Renzi, ma il «Grasso day».
Una formula che sta a indicare «non la nascita di un partito personale», raccontano, «ma un progetto per l’Italia che avrà Grasso come guida e garante».
Il presidente del Senato, dopo il varo della manovra giovedì, sera si è messo al lavoro sul discorso. Un intervento che arriverà dopo quelli dei tre segretari Roberto Speranza (Mdp), Nicola Fratoianni (Sinistra italiana) e Giuseppe Civati (Possibile), ma soprattutto dopo alcune testimonianze del mondo del lavoro.
Sul palco ci saranno operai impegnati in delicate vertenze (Melegatti, Fiat), ricercatori precari del Cnr, le tre segretarie di Arci, Anpi e Legambiente, Francesca Chiavacci, Carla Nespolo, e Rossella Muroni.
Presenti anche esponenti del mondo dell’impresa perchè, come ha sottolineato Guglielmo Epifani, «noi ci rivolgiamo anche agli artigiani, ai piccoli imprenditori, ai professionisti, non saremo il “Partito del no”».
Sei-sette interventi in tutto, per porre sul tavolo le principali questioni cui il nuovo partito intende dare risposte. Grasso sta lavorando sugli appunti presi nelle ultime settimane, forte dell’esperienza di cinque anni alla guida del Senato che gli ha consentito di farsi un’idea chiara dell’Italia e dei suoi problemi.
Solo in un secondo piano il tema di come «riorganizzare il campo del centrosinistra». Grasso ha già spiegato in varie occasioni cosa non condivide del Pd a guida renziana, cosa lo distingue da quella leadership in termini di contenuti e anche di cultura istituzionale. Al centro ci sarà la lotte alle diseguaglianze, «un tema che coinvolge anche larghe fette del ceto medio impoverito e spaventato dal futuro», spiegano da Mdp.
E la necessità di un riequilibrio che è «indispensabile per far ripartire l’economia». Ad ascoltarlo ci saranno circa 2 mila persone (1500 i delegati eletti lo scorso fine settimana), previsti anche maxischermi all’esterno del palazzetto, lo stesso dove Mario Monti tenne una delle principali convention di Scelta civica prima delle elezioni del 2013.
La tappa di domani sarà solo il primo passo. Da lunedì il nuovo leader si doterà di una piccola struttura organizzativa, e inizierà un tour dell’Italia, una campagna di ascolto. Sarà a lui a dire l’ultima parola sulle liste, e a indicare cinque-sei candidati di peso della società civile che saranno utili a «delineare il profilo della lista». Un lavoro che sarà fatto da qui a gennaio, quando partirà la campagna elettorale vera e propria.
(da “La Stampa“)
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