DOPO TANTE PROMESSE, DA OGGI ALL’AQUILA SI TORNANO A PAGARE LE TASSE
LA CONFUSIONE E’ TOTALE: GLI EMENDAMENTI DEL GOVERNO SONO ANCORA DA APPROVARE E IL TEMPO E’ SCADUTO…BUSTE PAGA SUBITO RIDOTTE PER DIPENDENTI E PENSIONATI, SOSPENSIONE FINITA PER BOLLO AUTO E CANONE RAI…..E RITORNANO I PEDAGGI SULLE AUTOSTRADE
Nonostante tante promesse e annunci di proroga, di fronte alle proteste che i cittadini aquilani avevano portato fin sotto le finestre di Palazzo Chigi, nonostante gli emendamenti annunciati per un ulteriore congelamento delle tasse fino al 1 gennaio 2011, alla fine i terremotati dell’Aquila si troveranno le buste paga più leggere, a cominciare dai lavoratori dipendenti e dai pensionati.
Il tutto perchè un conto sono le dichiarazioni di intenti, il “vedremo di provvedere”, il “stiamo predisponendo”, altro è approvare realmente gli emendamenti promessi.
Si è così arrivati al 1 luglio e il governo ha rimediato un’altra figura barbina: solo per non essersi mosso a tempo debito, considerando che chi non ha una casa e un lavoro non si capisce come possa permettersi di pagare le tasse.
L’unica cosa certa è che le prime buste paga tassate, col prelievo a monte di Irpef, contributi e addizionali varie, saranno quelle di pensionati e lavoratori dipendenti, le uniche due categorie che non potranno sperare in ulteriori dilazioni.
Il nuovo torneranno a pagarlo, e da subito: non ci saranno miracoli. .
Non è ancora chiarito poi se la soglia dei 200mila euro di fatturato (volume d’affari del 2008, chi lo supera è considerato, dal governo, in grado di ripagare da subito) resterà legata solo alle imprese oppure anche alle persone fisiche, cioè al popolo delle partite Iva (commercianti, artigiani, professionisti) su cui il commissario Gianni Chiodi ha garantito sulla proroga dell’esenzione, con conseguente slittamento al 20 dicembre 2011.
Questo elemento non è stato chiarito a sufficienza.
C’è intesa solo sul pagamento delle vecchie tasse.
Si tornerà a pagarle da gennaio 2011, in 60 rate mensili, al 100%, mentre nei casi dei terremoti dell’Umbria e delle Marche era stato abbuonato il 60%.
Nelle abitazioni stanno tornando le bollette delle utenze domestiche.
In molti casi annunciate da moduli (come nel caso dell’Enel) che chiedono di conoscere lo stato degli immobili per poter usufruire delle tariffe agevolate.
Torna anche il canone Rai la cui sospensione, scaduta ufficialmente ieri, non comporta l’immediata ripresa del pagamento, serve un nuovo provvedimento per disciplinare la ripresa del pagamento, così come serve che la Regione Abruzzo chiarisca come e da quando dovranno essere ripagati i bolli delle auto.
Beneficio scaduto anche per gli sfollati pendolari, costretti a viaggiare tra la costa e il capoluogo perchè ancora fuori casa.
Con l’esaurimento delle tessere prepagate, e in mancanza di un nuovo provvedimento di proroga, si torna a pagare anche il passaggio ai caselli autostradali di A24 e A25 con tanto di aumenti.
Dottori e ragionieri commercialisti, consulenti del lavoro e tributaristi stanno invece bussando all’Ufficio provinciale dell’Agenzia delle Entrate per esporre al direttore «le difficoltà , in cui clienti e professionisti si trovano nell’adempimento degli obblighi fiscali e contributivi conseguenti al sisma.
Allo stato attuale la normativa di riferimento è lacunosa, si accavalla nelle scadenze e negli adempimenti, non identifica un comportamento univoco a cui attenersi”.
Non solo la ricostruzione non parte e le macerie rimangono, ora la confusione regna ovunque e gli aquilani vengono dimenticati.
Un conto è tagliare gli sprechi, laddove esistono, ma penalizzare chi è stato vittima di un dramma è veramente il colmo.
Ora ci saranno altre proteste, ma non avranno certo lo stesso seguito dai media che aveva avuto la consegna delle C.a.s.e. effettuato dal premier con contorno di spumante, dolcetti e lenzuola firmate.
Chissà come mai Berlusconi da fine gennaio non è più tornato all’Aquila…
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