DOSSIER DEI PENDOLARI: “TRATTA GENOVA-MILANO, I RITARDI SONO AUMENTATI DEL 20%”
ALTRO CHE LE PALLE DEL TRENO SUPERVELOCE DI TOTI E MARONI: 14 TRENI GIORNALIERI SU 18 PEGGIORANO LE PRESTAZIONI RISPETTO AL 2016
La proverbiale “goccia” che fa traboccare il vaso è stato il ritardo di 45 minuti, ieri mattina, per un guasto sul Genova-Milano più affollato, quello dei pendolari settimanali. Che si aggiunge alla serata da incubo di sabato scorso, con ritardi a catena causati da incendi sui binari in Piemonte.
Ma secondo i pendolari della tratta Genova-Milano, organizzati da anni con una newsletter molto seguita, il 2017 è stato un “annus horribilis” sulla tratta su cui si sognava, non più di un anno fa, il “treno veloce” da un’ora e dieci minuti.
La realtà invece è questa: 14 treni su 18 (quelli che circolano ogni giorno tra le due città ) peggiorano le prestazioni rispetto all’analogo periodo (da gennaio a settembre, ma ottobre non è andata meglio) del 2016.
Il totale del ritardo accumulato, di cui i pendolari prendono nota per ogni convoglio, supera i 19mila minuti.
«Rispetto allo scorso anno siamo a oltre 2.500 minuti di ritardo in più, un aumento del 20%», snocciola le cifre Enrico Pallavicini, portavoce dei pendolari affiliati ad Assoutenti.
I pendolari da tempo insistono sulla richiesta di un quadruplicamento dei binari nel tratto Milano-Pavia, il più trafficato.
Il Cipe ha finanziato la progettazione di quest’opera, ma fra bando di gara, assegnazione, avvio dei cantieri, fine dell’opera la prospettiva arriva al 2025.
Nel frattempo (secondo il cronoprogramma) dovrebbe essere finito anche il Terzo Valico. «Ma anche se ce lo spacciano come la panacea di tutti i mali porterà , per i treni passeggeri, ad una velocizzazione di appena 8 minuti».
L’altra richiesta è l’innalzamento a 200 km/h della Tortona – Pavia, sulla quale però non risulta nessun finanziamento, nè per la progettazione, nè tantomeno per la realizzazione.
Sul fronte dell’offerta, però, dopo l’esperimento naufragato del treno lombardo-ligure di Maroni e Toti, si muove qualcosa: secondo i rumors dell’ambiente a giugno del prossimo anno potrebbe comparire una coppia di Frecciarossa per collegare Genova con Venezia, ovviamente via Milano.
Una richiesta che sarebbe sostenuta, politicamente, dal senatore Maurizio Rossi. Solo un “si dice”, per il momento, ma che ai pendolari non piace: «Ci sdraieremmo sui binari: a cosa serve una Ferrari se la devi fare andare in un corridoio? Ci sarebbe un recupero di una decina di minuti a fronte di una spesa ben superiore ai venti euro attuali degli Intercity», sostiene Pallavicini.
(da “il Secolo XIX”)
Leave a Reply