E SE IL CANDIDATO PREMIER DEL M5S FOSSE DI BATTISTA?
IL CASO QUARTO HA RIDIMENSIONATO DI MAIO E LUI ORA SI SENTE IN CORSA
Nel mezzo disastro campano l’unico Cinquestelle ad aver visto accresciuto il proprio peso personale nel Movimento è Alessandro Di Battista. Chi l’ha incrociato martedì mattina, quando il bubbone di Quarto era ormai esploso, l’ha definito carico e concentrato, quasi allegro, come se sentisse che il suo momento, lungamente atteso, fosse lì, a portata di mano.
L’esercizio della leadership, questa vicenda lo dimostra, è cosa riservata alla Casaleggio Associati. Ma per la frontmanship, cioè per un posto da candidato premier del Movimento, la partita è aperta. E lui, “Dibba”, si sente in corsa.
Era partito nel 2013 con le scarpette leggere, senza l’incarico di peso riservato ai due compagni-rivali Di Maio e Fico, benedetti subito dalla vicepresidenza della Camera e dalla presidenza della Vigilanza Rai.
S’era fatto notare e apprezzare un po’ da tutto il parlamento col primo intervento in aula. Poi tante uscite avventate, tanta teatralità , tutto piegato alla maggior gloria di quella camminata un po’ figacciona e un po’ indaffarata: trafelata, ma con garbo.
Così, quando martedì se n’è presentata l’occasione, ha preso per mano Di Maio e Fico e come due pugili suonati li ha portati davanti al pubblico per difenderli, ma dalla faccia sembrava compatirli, e per rafforzare la posizione del Movimento, ma con l’espressione voleva quasi scusarsi.
L’idea del video a tre è venuta a lui. E quando, in chiusura della performance, Di Maio e Fico già respiravano l’aria fuori dall’incubo, eccola, la perfidia.
Lui, che Rosa Capuozzo l’ha incontrata una sola volta in tutta la sua vita. Lui, che da questa vicenda non è stato toccato nè interessato neanche di striscio.
Lui, Alessandro Di Battista, fresco come una rosa ritto tra due gladioli appassiti, ha lanciato l’appello: «Mi raccomando, non vi fermate, pubblicate tutte le intercettazioni, noi siamo perchè si pubblichino, tutte, sempre».
In cauda venenum.
Francesco Maesano
(da “La Stampa”)
Leave a Reply