ECCO UN ALTRO CONDONO, MA STAVOLTA LA MANINA PORTA AL MINISTERO DI TONINELLI
UN EMENDAMENTO M5S SALVA I FURBETTI DELL’EDILIZIA CONVENZIONATA E I NOTAI… E SI RISALE AL CAPO DI GABINETTO DI TONINELLI, D’INTESA CON IL MINISTRO
Un altro condono. E il sospetto di una nuova manina. Il condono è in un emendamento a firma del relatore grillino Emiliano Fenu al decreto fiscale.
Di che si tratta? Ci sono appartamenti in Italia, soprattutto nelle grandi città , pensati per venire incontro alle esigenze delle famiglie e dei giovani con redditi bassi.
E dunque queste case, in edilizia convenzionata, vengono date loro fissando tuttavia, nel caso volessero venderla, un tetto massimo di prezzo.
Per esempio se è stata acquistata a 30mila euro, può essere venduta a 50mila. Ma questo tetto in moltissimi casi non è stato rispettato, solo a Roma potenzialmente sono 200mila gli immobili coinvolti.
Prova ne sono le tantissime cause tra venditori e acquirenti.
Ora i 5 Stelle vorrebbero far passare una norma, con un emendamento all’articolo 25, che prevede un “condono” retroattivo per i venditori di immobili che – con il nulla osta del Comune e dei notai – non hanno rispettato il vincolo del prezzo massimo. Anche la Corte di Cassazione a Sezioni Unite, nella sentenza 18135 del 2015, dice che il prezzo di questi immobili non può invece essere scelto liberamente, bensì è vincolato.
Nel mezzo di queste cause ci sono i notai, accusati da entrambe le parti di aver firmato l’atto di vendita.
La manina che avrebbe spinto l’emendamento dentro i tantissimi tomi all’esame del Senato sarebbe quella di Gino Scaccia, capo di gabinetto del ministero dei Trasporti, guidato da Danilo Toninelli, nonchè il ministero che ha competenza su questi alloggi. Non a caso in questi mesi proprio al ministero di Porta Pia ci sono stati numerosi incontri.
Per esempio Roberta Lombardi, capogruppo M5s alla Regione Lazio, ha accompagnato le associazioni dei venditori a parlare con la segretaria di Toninelli.
E la stessa Lombardi ha incontrato le associazioni degli acquirenti.
Perchè gli avvocati degli acquirenti (vedi un post dello studio legale Perticaro) tirano in ballo Scaccia?
Proprio Scaccia il 28 maggio 2018, poche settimane prima di essere scelto da Toninelli come suo capo di gabinetto, si era occupato di questa materia.
Leggete – in un audio in possesso di Huffpost – cosa diceva quando è stato invitato a parlare davanti a una platea di notai.
Scaccia proponeva “di sollevare un incidente di costituzionalità per ottenere un’interpretazione correttiva della sentenza della Cassazione oppure in alternativa di utilizzare” la stessa eccezione di costituzionalità “per sollecitare il legislatore a un intervento che sia equilibrato” di tutti gli interessi in materia. La seconda ipotesi è un intervento del legislatore, quindi del Parlamento.
Non solo. Il capo di gabinetto di Toninelli ha redatto un parere “pro veritate” di 35 pagine per i notai tirati in ballo nelle tante cause tra venditori e acquirenti.
In questo parere, Scaccia, avvocato ordinario di diritto pubblico, evidenzia profili di incostituzionalità riguardo la sentenza della Cassazione del 2015, quella appunto che verrebbe meno se l’emendamento venisse approvato.
Andando a leggere la relazione è infatti possibile vedere come l’emendamento presentato dagli M5s ricalchi esattamente il parere.
Tuttavia fonti del ministero dei Trasporti precisano “che Scaccia ha scritto quel parere quando ancora non esisteva il governo, non può essere dunque indicato come difensore dei notai e non è in conflitto di interessi poichè è materia parlamentare”.
Comunque sia la proposta di modifica, qualora venisse approvata, rende nulle tutte le cause e di conseguenza anche i notai verrebbero fuori da questo cul de sac.
Con buona pace di chi ha acquistato a un prezzo più alto, anche se viene permesso all’acquirente di venderlo a prezzo di mercato.
(da “Huffingtonpost”)
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