EMERGENZA RIFIUTI, NAPOLI IN GINOCCHIO: ANCORA A TERRA 3.000 TONNELLATE
LA UE: SENZA UN PIANO SERIO NIENTE FONDI… TROPPI RITARDI E TROPPI INTERESSI: MANCANO LE DISCARICHE E IL PREGRESSO RIMANE A TERRA…IL RISCHIO SANITARIO ESISTE SE NON SI PONE PRESTO RIMEDIO, MA BERLUSCONI SOSTIENE:”IO HO RISOLTO IL PROBLEMA”
Rimane critica la situazione rifiuti a Napoli.
Sono tremila le tonnellate di spazzatura disseminate lungo le strade della città , uno spettacolo avvilente che fa dire al sindaco Iervolino che «la situazione è drammatica».
Il nodo è sempre lo stesso: in assenza di altre discariche, quelle disponibili a stento ingoiano la produzione giornaliera e così il pregresso rimane a terra. L’assessore all’Igiene Urbana del comune di Napoli, Paolo Giacomelli, sollecita risposte: «Come Comune siamo in attesa che la Provincia di Napoli e la Regione Campania ci dicano dove possiamo conferire l’immondizia per azzerare quella non raccolta».
Ma la soluzione non c’è e così il Comune prova a far leva sulla coscienza civica dei suoi abitanti.
L’idea è di cercare delle piccole soluzioni per incentivare la raccolta differenziata e diminuire la quantità di rifiuti prodotti: «Non sono soluzioni risolutive – ammette Iervolino – perchè fino a quando non si sciolgono i grandi nodi, le discariche, non sappiamo come fare e quindi, inviteremo i cittadini a non buttare vetro e predisporremo dei servizi nelle piazze che aiutino a fare la differenziata, invitando i negozianti a depositare i cartoni piegati. Sono poche cose, ma di fronte all’inerzia del Governo e delle altre istituzioni locali facciamo quello che possiamo».
Sul dramma rifiuti impazza la polemica politica.
L’ex presidente del Consiglio Romano Prodi ricorre al sarcasmo: «Mi complimento con il governo Berlusconi per come ha risolto il problema rifiuti a Napoli» dice a Radio Popolare.
Si attende il decreto del governo, da oggi all’esame del Quirinale, ma intanto si profila il rischio sanitario.
È il ministro Fazio a cercare di tranquillizzare annunciando l’organizzazione di una task force regionale: «I problemi ci sono e sono gravi, specie per quanto attiene la vivibilità , ma rischi immediati per la salute non ce ne sono».
Un piano, invece, è quello che chiedono gli ispettori della Ue, al secondo giorno della loro visita nel capoluogo campano, e oggi in Consiglio regionale.
A capo della commissione c’è Pia Buccella: «Le risorse – ha sottolineato – saranno sbloccate solo quando la Campania avrà approvato un piano per i rifiuti credibile che individui anche le soluzioni transitorie nelle more dell’entrata in funzione degli impianti necessari per lo smaltimento dei rifiuti, che richiederanno almeno due-tre anni».
Nel frattempo c’è preoccupazione per i roghi di spazzatura.
I rifiuti che vengono dati alle fiamme producono più diossina di un inceneritore e sono più tossici dei sacchetti di spazzatura ricoli di infezione dovuti ai rifiuti in strada.
E oggi sarà pronta un’ordinanza del sindaco Rosa lervolino per ridurre il volume di rifiuti, che prevede: il divieto della vendita di ortaggi e frutta con foglie, proprio per tentare di limitare la presenza per strada di rifiuti organici (che marciscono, puzzano e attirano animali) e multe applicate con il massimo della pena.
L’attenzione è massima.
Per Giulio Tarro, virologo ed ex primario dell’ospedale Cotugno: «Nell’emergenza rifiuti di due anni fa registrammo un’impennata di casi di epatite A, una malattia che si trasmette come la salmonella o le gastroenteriti per via oro-fecale . La presenza di rifiuti per strada, poi, richiama dalle fogne i topi, che sono veicolo di malattie come la leptospirosi. Anche se parliamo di casi limite, cioè di malattie che si trasmettono nel caso in cui una persona venga morsa da un ratto».
In questo contesto disastroso, l’unica voce in controtendenza è quella di Berlusconi che ieri sera a Ballarò ha sostenuto: “Io ho risolto il problema” e poi ha buttato giù la cornetta, come suo solito.
I napoletani forse non la pensano proprio così…
Leave a Reply