ERITREO FERITO A ROMA, INDAGATA PER LESIONI AGGRAVATE LA DONNA CHE AVEVA DETTO DI ESSERE STATA SEQUESTRATA
LA VERITA’ VIENE A GALLA, DOPO LE BALLE RACCONTATE AI MEDIA… CHISSA’ COME MAI ORA NESSUNO NE PARLA PIU’
Il cerchio si stringe intorno a Pamela, la donna di 40 anni, accusata di aver aggredito e ferito alla schiena – nella notte tra martedì e mercoledì scorso nel quartiere Tiburtino Terzo, periferia est di Roma – Yacob M., eritreo di 40 anni.
La donna è stata iscritta sul registro degli indagati questa mattina, quando i carabinieri della Compagnia di Montesacro hanno consegnato un’informativa con tutte le testimonianze raccolte nei giorni scorsi, al pm Alberto Galanti.
La donna aveva ammesso durante una testimonianza la lite con l’eritreo che invece ha sempre dichiarato di «non ricordare nulla dell’aggressione».
La procura di Roma ha deciso di indagare la donna con l’accusa di lesioni aggravate dall’utilizzo di arma, ma non viene contestata l’aggravante dell’odio razziale che invece – almeno inizialmente – appariva più che fondata.
Secondo le dinamiche accertate dai carabinieri il nipote di 12 anni che era con lei – e che a sentire alcuni testimoni sarebbe stato l’autore dell’aggressione – avrebbe tirato il «tondino di ferro» contro Yacob solo successivamente non procurandogli alcuna ferita.
Significativi il silenzio della grancassa sovranista e degli assaltatori del centro della Croce Rossa che non c’entrava una mazza: avevano solo trattenuto la donna che aveva ferito l’eritreo in attesa dell’arrivo della polizia perchè non fuggisse, come avree fatto qualsiasi cittadino normale.
(da “NextQuotidiano”)
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