FACCE COME IL CULO: IN PARLAMENTO FANNO LA BATTAGLIA PER LIMITARE LE SLOT, QUANDO GOVERNANO PROROGANO LE CONCESSIONI
A GENOVA 9.000 MALATI GIOCO, MIGLIAIA DI FAMIGLIE ROVINATE E LA GIUNTA DI CENTRODESTRA IN REGIONE PENSA A FARE MARCHETTE A FAVORE DEI BISCAZZIERI
Da una parte c’è la Giunta Toti, con il suo obiettivo di rinviare l’applicazione della legge contro il gioco d’azzardo.
Dall’altra ci sono i numeri – in costante crescita – di chi con il gioco d’azzardo si rovina la vita.
Secondo i dati dell’Osservatorio Epidemiologico Regionale delle Dipendenze, un organismo tecnico della Regione Liguria che monitora il fenomeno del gioco d’azzardo patologico, i soggetti in carico ai Sert liguri sono triplicati in sei anni: dai 116 del 2011 ai 368 del 2016.
«Naturalmente il fenomeno è sottostimato», fanno sapere dal Dipartimento Salute e Servizi Sociali della Regione. «I soggetti che si rivolgono ai nostri servizi sono solo una modesta percentuale rispetto al reale bisogno».
Nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (il principale manuale di psichiatria in uso nel mondo) il disturbo da gioco d’azzardo rientra tra le patologie da dipendenza.
E infatti sono i Sert le strutture che si occupano di prevenzione, cura e riabilitazione della ludopatia, proprio come accade con alcol e droga.
Dai dati del 2016 emerge come metà dei soggetti in carico ai Sert liguri appartengano alle classi di età dai 50 anni in su, con il 79 percento dei malati di genere maschile.
La Asl 3 genovese nel 2016 ha seguito 116 giocatori patologici.
Giorgio Schiappacasse, direttore del Sert della Asl3, punta il dito contro una piaga sociale che riguarda tutte le fasce di popolazione. «Nel territorio della Asl3 si giocano ogni anno un miliardo e duecento milioni di euro. Le persone che seguiamo sono solo la punta dell’iceberg: a Genova si stima che il problema riguardi 8-9 mila persone, soprattutto anziane».
Nemmeno i più giovani sono esenti dalla ludopatia, tanto che il 6 per cento delle persone seguite dal Sert della Asl 3 ha tra i 20 e i 24 anni.
«E’ difficile che un ragazzo arrivi al Sert a causa del gioco d’azzardo, ma il problema esiste – continua Schiappacasse – L’inquinamento educativo è altissimo: abbiamo pubblicità del gioco d’azzardo con i calciatori, e nonni che fanno grattare il Gratta e vinci al nipotino dicendo “così mi porti fortuna”».
Nel 2015 il 37,1 percento degli studenti liguri – poco più di 20mila giovani, in particolare i maschi nella fascia di età più alta – ha giocato somme di denaro almeno una volta durante l’anno. In Italia la percentuale è del 42 percento.
COME LA PENSAVA LA LEGA SULLE SLOT
Appena due anni e mezzo fa, il governo venne battuto in aula al Senato nella votazione di una mozione della Lega Nord che vietava per un anno l’apertura di nuovi centri per i giochi d’azzardo elettronico, on line e nei luoghi aperti al pubblico.
“Bravi senatori leghisti. E adesso governo a casa!!!”, scriveva su Twitter il segretario federale della Lega Nord, Roberto Maroni.
E mentre gli operatori minacciano il blocco della raccolta, il Codacons si diceva soddisfatto: “Ora chiediamo il blocco immediato delle sale vlt (Videolottery)”.
E come dimenticare le iniziative anche locali della Lega contro il proliferare delle slot presso gli esercizi commerciali genovesi ?
Ma allora erano all’opposizione.
Ora che governano pensano a fare marchette a favore di quegli esercizi commerciali che, incapaci di fare quadrare i conti per la merceologia cui dovrebbero dedicarsi per legge, si sono travestiti da biscazzieri per conto dello Stato.
Se sono a rischio posti di lavoro non è certo lucrando sulla debolezza di persone malate che si risanano i bilanci del commercio: lavorate di più, magari anche quando arrivano i turisti e trovano la domenica Genova sigillata.
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