FACCIAMO I CONTI ALLA CORTE DEI CONTI
DENUNCIA GIUSTAMENTE SPRECHI E PRIVILEGI, MA COSTA 300 MILIONI DI EURO L’ANNO, CINQUE VOLTE PIU’ DI QUELLA SPAGNOLA… 3.270 DIPENDENTI, 615 MAGISTRATI, 30 AUTO BLU, 160.000 EURO L’ANNO LO STIPENDIO DI UN GIUDICE CHE SPESSO HA PURE DOPPI INCARICHI E CONSULENZE
La relazione annuale della Corte dei Conti (vedi articolo ad essa dedicato) è ormai un classico, un appuntamento fisso per giornalisti e media in genere: un’indigestione di denunce di sprechi, miliardi al vento, ruberie, corruzione, nulla sfugge agli occhiuti controllori dei fatti altrui.
Purtroppo le loro osservazioni non servono a nulla, non riportano il figliol prodigo corrotto a casa, spesso servono ad un annuale lavaggio di coscienza collettivo, ma i furfanti restano e i quattrini dei contribuenti spariscono lo stesso.
E’ ormai un rito secolare, come il discorso di Napolitano a capo d’anno, tutti lo ascoltano e poi pensano ad abbuffarsi al cenone.
Qua tutti fanno finta di indignarsi sul malaffare nella Pubblica Amministrazione, poi via con le consulenze agli amici. Come prima, più di prima consulterò…
Ma quanto ci costa mantenere questa Sacra Inquisizione?
Il conto non è proprio da trattoria casalinga, diciamo più da locale esclusivo. Esattamente 300 milioni l’anno. Non è che i giudici della Corte dei Conti stanno a digiuno ieratico, per intenderci. Costano ad esempio cinque volte di più della Corte dei Conti spagnola, hanno un “modesto” parco macchine di 30 auto di rappresentanza. Vediamo qualche cifra: il personale è composto da 3.270 unità , di cui 615 sono magistrati ( quelli impegnati sul campo però sono appena 450) e assorbe l’80% dei costi.
Come se non bastasse, appellandosi alle buste paga di altri colleghi togati, hanno gli stipendi medi più alti di tutti.
Nel 2005 ben 156mila euro l’anno contro i 101.800 dei magistrati ordinari, 21mila in più rispetto all’anno prima.
Poi sono stati aumentati del 3,69% per gli anni 2007 e 2008 ( per stare al passo dell’inflazione e non renderli indigenti).
In molti casi assieme ai giudici del Consiglio di Stato e a quelli del Tar partecipano alla fiera dei doppi incarichi e delle consulenze, in pratica un magistrato su due è uso averne.
Le parcelle sono ufficiali ma per darvi un’idea il consigliere Claudio Gorelli, al quale è stato conferito l’incarico di direttore generale dell’Agenzia Industrie del Ministero della Difesa ha un onorario annuo di 180mila euro fino al 2010.
Massimo Romano, direttore dell’Agenzie delle Entrate percepisce 350mila euro fino a fine 2009. Ermanno Granelli prende 148.518 euro come vice Alto commissario per la lotta alla corruzione e altri 85mila euro in qualità di capo di Gabinetto del Ministero delle Politiche agricole.
Il consigliere Antonello Colosimo ha collezionato 22 incarichi negli ultimi 3 anni e si attesta sui 200mila euro.
Ora Brunetta vorrebbe riformare, dice, anche la Corte dei Conti, farlo diventare un corpo di 007, braccio investigativo del governo, specializzato nello scovare chi amministra male gli uffici pubblici, intralcia la rapida chiusura dei provvedimenti e non rispetta le direttive comunitarie, nonchè quelle del governo.
Ma ci si è già arenati ( ti pareva…) sulla figura del presidente.
La riforma Brunetta dà , infatti, al presidente il potere di assegnare e revocare gli incarichi extra istituzionali, quelli che rendono molto per capirci. E ovviamente si è già scatenato l’inferno e il fuoco di sbarramento.
Tanto per concludere in bellezza, sapete quanto costa l’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti?
Appena 15mila eurini… tanto per risparmiare.
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