GIAPPONESI COL VIZIO DELLA MANO MORTA
PERSINO UN GIUDICE E’ FINITO IN MANETTE: IL FENOMENO E’UNA PIAGA NAZIONALE… REINTRODOTTI I TRENI PER SOLE DONNE… A TOKYO CE N’E’ INVECE UNO RISERVATO AI PALPEGGIATORI
Pure un giudice è finito in manette, dopo essere stato sorpreso a fare la “mano morta” a bordo di un autobus ai danni di una diciannovenne.
E’ accaduto in Giappone, paese dove il fenomeno è così diffuso che nelle ore di punta, sui treni dove viaggiano i pendolari, ci sono delle carrozze “per sole donne”.
Certo per noi italiani abituati più a essere palpati dai borseggiatori e dai ladri di tutte le etnie, da quelle locali a quelle di importazione, la notizia desta stupore, ma in Giappone di casi analoghi se ne registrano ogni giorno, con le donne che avvertono le autorità e gli uomini che vengono arrestati ( da noi non arrestano neppure quelli che stuprano, figuriamo un po’…).
L’episodio del giudice ha destato scalpore, ma quello che più ha diviso l’opinione pubblica nipponica risale al 2005, quando nella metropolitana di Osaka un uomo di affari è stato colto in flagrante mentre tentava di palpeggiare una ragazza che stava nella sua stessa carrozza. La folla inferocita aggredì il molestatore che, arrivato in ospedale, morì per le percosse subite.
Nel Paese del Sol Levante la mano morta è un vero e proprio disturbo sociale, tanto che nel 2000 sono state reintrodotte sulle linee ferroviarie e in quelle metropolitane le cosiddette “carrozza rosa”, convogli aperti soltanto ai passeggeri donne, che così nelle ore di punta non devono più temere gli assalti degli uomini.
Che i maschi giapponesi abbiano un debole per le avances troppo spinte lo si capisce dal fatto che continuamente, nelle stazioni ferroviarie e in quelle metropolitane, viene ripetuto l’avviso “Non fate i maniaci”.
Ma questo non sembra sufficiente e così si è tornati ai “treni floreali”, cosi venivano chiamate in passato le carrozze dedicate alle sole donne.
Attivo dal 1912 al 1973, il servizio è stato ripristinato sulle ferrovie e sulle linee metropolitane più frequentate dai pendolari.
La prima compagnia dove sono state reintrodotte. nel dicembre del 2000, è la Keio Electric Railway che collega Tokyo con la sua immensa periferia. Nel 2002 è stata la volta di Osaka, seconda città del Paese.
Il fenomeno della mano morta sui mezzi di trasporto pubblico è talmente diffuso tra gli uomini che esiste un apposito termine in giapponese: “Chikan”, che in italiano potremmo tradurre con “palpeggiamento”.
Altra curiosità : dal 2006 è attivo il “Train Cafè”. Si tratta di un convoglio che consente agli uomini di poter fare la mano morta perchè le passeggere sono tutte comparse, pagate apposta per questo.
Il treno parte ogni ora dalla stazione di Ikebukuro, la seconda più grande della capitale nipponica e arriva a Meguro, uno dei quartieri speciali di Tokyo.
Il percorso dura un’ora, sul treno può salire soltanto chi è membro, come in un club. La tassa di iscrizione è di 5000 yen ( 41 euro), una tazza di the costa 2.000 yen (16,50 euro).
A parte c’e’ il biglietto di viaggio che costa 3.600 yen (30 euro) e dura 20 minuti. Consumata la propria porzione di tempo si scende a una delle fermate.
Aggiungendo altri 5.000 euro è possibile scegliere con quale ragazza fare chikan e aver un bonus di 15 minuti.
Ci chiediamo: ma quando vengono in Italia, tutti in fila e disciplinati, con la macchina fotografica d’ordinanza, è per quello allora che i giapponesi viaggiano su autobus a noleggio?
Per evitare di fare brutta figura all’estero, se dovessero prendere un bus di linea? Certo che i nipponici non cessano mai di stupirci.
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