PROVINCIA DI GENOVA: PRESTO ARRIVERA’ STAFFELLI COL TAPIRO
MA COSA CI COMBINA PRESIDENTE? …NON SI VINCONO LE CAUSE FACENDO ERRORI GROSSOLANI NEI PROVVEDIMENTI DIRIGENZIALI SUVVIA… COME SI FA A NOMINARE L’11 NOVEMBRE 2008 SEGRETARIO DI UNA SELEZIONE UN DIPENDENTE CITANDOLO CON LA QUALIFICA DI “TECNICO SERVIZI AMMINISTRATIVI” QUANDO DIVENTERA’ SOLO IDONEO A ESSERLO IL 21 GENNAIO 2009, RISULTANDO 12° IN UN’ALTRO CONCORSO CHE DOVEVA ANCORA SVOLGERSI?… NON SAPEVAMO CHE IN PROVINCIA CI FOSSE UN PREVEGGENTE…NON SI DISTURBI A RINGRAZIARCI PER LA SEGNALAZIONE, DOVERE
Iniziamo con una piccola informazione: le nostre doti di “maghetti” ci avevano portato a comunicarvi, in relazione alla “Selezione pubblica per sei posti nel profilo di Tecnico servizi amministrativi Categoria C”, di cui avevamo azzeccato il nome di 4 vincitori su 1.200 partecipanti, che “uno dei quattro vincerà anche la selezione per 7 posti di un’altra Area e opterà per quella probabilmente”.
Lo avevamo scritto il 27 gennaio, prima che si svolgessero gli orali, il 5 febbraio sono usciti i 7 vincitori: ci abbiamo indovinato anche stavolta, il candidato è cosi bravo che ha vinto anche il secondo concorso e ora opterà per l’area 9.
Ma, da bravi cittadini che amano segnalare alle Istituzioni le anomalie e gli errori, abbiamo preavvisato il buon Staffelli di tenere pronto un bel Tapiro d’oro per il presidente Repetto per avvicinarlo quanto prima, con l’affermazione d’uso: “Ma cosa ci combina signor Presidente?…”. Repetto abbasserebbe stupito il finestrino dell’auto blu e, dopo aver telefonato a casa per avvisare “ci sono quelli di Striscia, finalmente mi considera qualcuno, mi vedranno anche a Lampedusa”, accetterebbe benevolmente di conoscere il motivo di tanto onore. Cerchiamo di fornirgli noi qualche elemento prima, affinchè non rimanga troppo spiazzato.
Raccontiamo in breve la brutta figura che “nuoce gravemente – come direbbe Repetto – all’immagine dell’Ente” .
Si tratta di un documento, il provvedimento dirigenziale n. 6168, prot. 0130156/2008 Area 02 avente ad oggetto “Nomina della Commissione Giudicatrice della selezione pubblica per la copertura di n. 1 posto nel profilo di Funzionario Amministrativo, cat. D., pos. econ. D1, Organizzazione e Sviluppo, staff Democrazia partecipativa.
In pratica l’atto, datato 11 novembre 2008 e firmato dal direttore del personale, nomina 3 commissari e 1 segretario. Tutto perfettamente nella norma prevista. Salvo un particolare: accanto al nome del segretario viene indicata la sua qualifica interna, indicando “tecnico servizi amministrativi”.
Si dà il caso che tale definizione non si attagli affatto al dipendente scelto che ha solo la qualifica “di addetto”. La differenza è che il tecnico ha la categoria C, l’addetto solo la B.
Nell’ambito di un Ente locale, la differenza si nota, anche a livello retributivo e non passa inosservata.
Ma lo stesso dipendente si era iscritto a una selezione per ” 6 posti di tecnico servizi amministrativi” di area diversa ( sempre quella in cui abbiamo indovinato 4 vincitori). Che però si è svolta qualche mese dopo e in cui risulterà idoneo (12° in graduatoria) solo il 21 gennaio 2009.
Un caso strano: un preveggente l’11 novembre 2008 definisce per iscritto il segretario di una commissione con una qualifica che non ha, ma che avrebbe avuto due mesi dopo, senza che avesse ancora sostenuto la selezione.
Era ancora un addetto con cat. B, ma promosso sul campo cartaceo “tecnico servizi amministrativi” cat. C, senza che nessuno, nemmeno l’interessato, ponesse rimedio all’errore formale.
E il caso ha voluto che lo diventasse due mesi dopo, come se chi l’ha scritto avesse avuto come un’apparizione, una preveggenza.
E poi ci si ostina, in molti ambienti, a non credere a fenomeni sovrannaturali.
Meno male che noi siamo sempre molto vigili e documentati e segnaliamo il caso al Presidente che certamente lo chiarirà alla stregua di altri, ricordandogli che quando si va in battaglia è sempre opportuno sincerarsi che le truppe siano all’altezza, altrimenti poi la ritirata diventa una rovinosa disfatta, difficilmente rimediabile.
E l’immagine dell’Ente non la rovina il cittadino che fa il suo dovere di segnalare le anomalie, ma chi le genera e chi le ignora.
Altro che “bau bau micio micio”…
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