FISCO, RIDOTTO L’ACCONTO IRPEF, CORSIE PREFERENZIALI PER LE NORME ANTICRISI
ITER PARLAMENTARI “AGEVOLI, CONDIVISI E VELOCI”…RIDOTTA UNA PARTE DI TASSE DA PAGARE ENTRO IL MESE: CIRCA EURO RESTERANNO IN MEDIA OGNI FAMIGLIA PER LE SPESE NATALIZIE
Entrerà in vigore a giorni il decreto approvato lunedì dal Consiglio dei ministri in cui si stabilisce che entro novembre dovrà essere pagato solo l’82% – anzichè il 99% – dell’acconto Irpef per il 2011, mentre la differenza sarà versata a giugno.
Alla vigilia del periodo natalizio, resteranno dunque temporaneamente nelle tasche di oltre 7 milioni di oltre 3 miliardi di euro, circa 400 a testa, che potrebbero dare impulso alla spesa in consumi.
Il governo però accelera anche per le altre misure anti-crisi.
Il premier Mario Monti ieri ha incontrato i presidenti di Camera e Senato, Fini e Schifani, per concordare un iter parlamentare “più agevole, condiviso e veloce” per i provvedimenti in materia economica a contrasto della crisi; tra questi, a quanto si è appreso, è inclusa la riforma costituzionale relativa all’introduzione nella Costituzione del principio del pareggio di bilancio.
In serata, poi, il premier è salito al Quirinale per parlare con il presidente Giorgio Napolitano dei provvedimenti anticrisi e degli incontri che Monti avrà oggi a Strasburgo con Angela Merkel e Nicolas Sarkozy.
Considerato che da qui a Natale ci sono poco più di tre settimane di lavoro effettivo, si sarebbe convenuto sul fatto che le principali questioni vengano affrontate e approvate entro quella data.
E’ possibile perciò che alcune misure possano essere già discusse dal consiglio dei ministri di venerdì, anche se fonti di governo escludono che possa già parlarsi entro la fine di questa settimana del pacchetto ‘emergenza’ con le misure su Iva e Ici.
Sembrerebbe invece confermato che le riforme che riguardano il mercato del lavoro e la previdenza saranno rinviate a gennaio.
Nel merito, allo studio dell’esecutivo ci sarebbero i dettagli sui punti indicati pubblicamente da Monti: ritocco dell’Iva (del 10% e del 21%), revisione delle rendite catastali e dell’imposizione fiscale sugli immobili, reintroduzione dell’Ici sulla prima casa che tenga conto dello ‘stato’ dei contribuenti cui sarà applicata.
Si lavorerebbe infine a una misura sul tetto all’uso del contante, ma la soglia dovrebbe essere innalzata rispetto ai 300-500 euro ipotizzati in un primo momento.
Taglio all’acconto Irpef.
Tornando alla decisione in materia fiscale, il decreto varato prevede una riduzione di 17 punti, dal 99% all’82%, dell’acconto Irpef dovuto per il 2011; le somme “risparmiate” adesso andranno in pagamento con il saldo a giugno 2012.
Ai contribuenti che hanno già effettuato il pagamento dell’acconto nella misura del 99% spetta un credito d’imposta pari alla differenza pagata in eccesso da utilizzare in compensazione con il modello F24.
Secondo il Tesoro, il taglio vale 3.050 milioni, oltre 3 miliardi, di euro e consentirà una “temporanea maggiore disponibilità ” di risorse da parte dei contribuenti e dunque potrà aiutare i consumi alla vigilia delle feste di fine anno, magari compensando l’eventuale aumento dell’Iva dal 21 al 23%.
Oltre 7 milioni i contribuenti interessati. Secondo una stima della Cgia di Mestre, saranno poco più di 7,2 milioni i contribuenti interessati dalla riduzione dell’acconto Irpef. Soprattutto imprenditori, lavoratori autonomi, quanti hanno un reddito da partecipazione in una società , chi percepisce un affitto, oppure lavoratori dipendenti o pensionati che percepiscono altri redditi (ad esempio una collaborazione occasionale).
Plaudono Rete Imprese Italia (che associa Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti) sottolineando come si tratti di “una decisione molto importante che, oltre a consentire maggiore disponibilità finanziaria ai contribuenti Irpef in un momento di estrema difficoltà , permette alle numerose imprese personali, la cui situazione economica è peggiorata nel corso del 2011, di non anticipare tributi che potrebbero risultare non dovuti”.
La Coldiretti sottolinea invece come iI risparmio sull’acconto Irpef di novembre servirà a riempire la tavola degli italiani nel periodo natalizio.
E’ infatti di poco inferiore ai 3 miliardi la spesa stimata dall’associazione tra pranzi, cenoni di Natale, Vigilia e Santo Stefano.
Gli italiani – conclude Coldiretti – non intendono rinunciare all’appuntamento con la tavola più tradizionale dell’anno, quella del Natale, che oltre il 90% trascorre in famiglia.
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