FONDI LEGA, L’ASSOCIAZIONE MAGISTRATI: “DA SALVINI INAMMISSIBILE INTERFERENZE”
IL PROCURATORE CAPO DI GENOVA: “40 ANNI AL SERVIZIO DELLO STATO, MAI SCALFITI, SALVINI ABBIA RISPETTO DELLA MAGISTRATURA”
Anche l’Associazione nazionale Magistrati è intervenuta nella querelle tra la Procura di Genova e il segretario della Lega ( ministro degli Interni), Matteo Salvini, nata dall’inchiesta sui fondi della Lega e dalla ricerca dei 49 milioni di euro che dovrebbero essere sottoposti a sequestro, come disposto dalla Cassazione: «Auspicare forme di risarcimento a carico dei magistrati come conseguenza della loro attività risulta assolutamente fuori luogo e appare come una inammissibile e inaccettabile interferenza nel lavoro dei colleghi genovesi – si legge in una nota dell’Anm – I magistrati svolgono le attività che prevede la legge e sempre per l’accertamento dei fatti e dunque non solo non sprecano il denaro dei cittadini, ma al contrario svolgono la propria azione sempre ed esclusivamente proprio nell’interesse dei cittadini».
In un’intervista a Sky Tg24, Salvini aveva detto di sperare «che poi qualcuno risarcisca gli italiani per questo denaro pubblico speso e sprecato cercando conti inesistenti», parole alle quali aveva subito risposto il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi: «Noi facciamo il nostro, lui fa quello che ritiene. Noi spendiamo quello che dobbiamo per fare un’attività di indagine che è doveroso fare. È una valutazione del ministro che ci sia uno spreco di denaro da parte della Procura. Il giorno che metteranno un limite a questo, oppure un limite di soldi per le attività che uno vuol fare, allora si vedrà . Poi magari in realtà il Parlamento è contento che vengano spesi soldi per il risarcimento che gli spetta, visto che è parte civile nel processo per la maxi truffa…».
Comunque, ha detto ancora Cozzi oggi: «In 40 anni di attività al servizio dello Stato e della giustizia non siamo mai stati condizionati o scalfiti da reazioni ben più pesanti. Trattandosi di personalità con elevato ruolo istituzionale si auspica però che il diritto di critica abbia il dovuto riguardo non per i singoli magistrati quanto per la loro specifica funzione quali appartenenti alla magistratura inquirente».
Nella “partita” si è schierata anche Valeria Valente, vicepresidente del gruppo Pd e membro della commissione Giustizia in Senato: «Più volte il Pd in Parlamento ha chiesto a Salvini, leader di quel partito, e a Bonafede, che di mestiere dovrebbe fare il Guardasigilli, di chiarire e spiegare all’opinione pubblica dove sono finiti quei soldi – ha scritto in una nota – Per ora solo silenzio. E in più Salvini, “dimenticandosi” del suo ruolo istituzionale, attacca e offende la magistratura e la sua autonomia, costringendo l’Anm a prendere posizione. Anche su questo Bonafede non ha nulla da dire?».
(da agenzie)
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