FUNERALI DI MARIA PAOLA A CAIVANO, LE PAROLE DI DON PATRICIELLO: “BASTA ODIO, LA PERSONA UMANA VIENE PRIMA DELL’ORIENTAMENTO SESSUALE”
CIRO: “CORREVAMO SOLTANTO VERSO LA NOSTRA LIBERTA'”
Ciro la saluta per l’ultima volta all’obitorio e scrive di pugno un manifesto affisso alle porte della chiesa. “Correvano soltanto verso la libertà ”.
Le amiche indossano magliette bianche con la sua foto che sorride mentre in chiesa don Patriciello, il parroco che l’ha battezzata e oggi ne celebra le esequie, le dice: “Vogliamo chiederti perdono per non essere stati capaci di custodire la tua fragile e preziosissima vita”.
È il momento del dolore, al Parco Verde di Caivano, dove una folla commossa assiste ai al funerali di Maria Paola Gaglione, la ragazza di 18 anni morta dopo essere caduta dallo scooter inseguita dal fratello Michele Antonio, che non accettava la sua relazione sentimentale con Ciro, il 22 enne, nato di sesso femminile ma che si sente uomo e aveva fatto un percorso culminato nella storia d’amore con Maria Paola Gaglione.
Ma durante la funzione, accuse e recriminazioni restano fuori.
In chiesa Ciro non c’è. Saluta Maria Paola all’obitorio, scortato dalla polizia, dall’Arcigay e con il permesso della Procura.
E, gli amici, stendono un grande cartello, scritto a penna, davanti all’ingresso della chiesa di San Paolo Apostolo a Caivano: “Correvamo soltanto verso la nostra libertà o almeno credevamo di farlo”. Firmato, “dal tuo grande amore Ciro”.
Proprio accanto al cartellone con l’ultimo saluto di Ciro spicca il manifesto funebre della famiglia di Maria Paola, firmato dai genitori e dai fratelli, tra cui lo stesso Michele (ora in carcere per omicidio preterintenzionale)
E quindici minuti dopo le 16, il feretro di Maria Paola arriva in chiesa. Ad accoglierlo, un applauso carico di commozione. Poco dopo entra la madre, Pina Gaglione, visibilmente provata e sorretta dal marito e dai familiari.
Per rispettare il distanziamento sociale la chiesa viene riempita solo a metà , ma tanta gente aspetta fuori in silenzio.
“Nella stessa chiesa dove sei stata battezzata da questo prete, oggi si sta celebrando il tuo funerale, Maria Paola”, dice dal pulpito il parroco, don Maurizio Patriciello. E la sua voce si interrompe per l’emozione.
“In chiesa non c’è posto per l’odio”, dice il parroco. E aggiunge: “Quante menzogne vengono dette da mattina a sera” . Poi sottolinea: “Ogni vita è preziosa. Signore, ricordaci che prima dell’ orientamento sessuale, del colore della pelle, del conto in banca, viene la persona umana, creata a tua immagine e somiglianza”.
E conclude: “Perdonaci, Maria Paola, per non essere riusciti a custodire questa tua vita fragile e meravigliosa”.
All’uscita del feretro, un altro applauso, mentre le amiche di Maria Paola lanciano palloncini bianchi e fanno volare piccole colombe. Sulle loro magliette, una ragazza che sorride, in calce la scritta: “Diciotto anni non sono stati abbastanza per amare una persona come te. Buon viaggio principessa”.
(da agenzie)
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