GENOVA, SCONTRI CON FERITI, C’E’ UNA REGIA POLITICA CHE CERCA IL MORTO?
CITTA’ NEL CAOS PER IL COMIZIO DI CASAPOUND: CENTINAIA DI AGENTI, DUEMILA MANIFESTANTI, TRENTA AL COMIZIO, FERITO DALLA POLIZIA ANCHE UN GIORNALISTA… UNA GESTIONE DELL’ORDINE PUBBLICO INADEGUATA
Manganellate e fumogeni contro i tentativi degli antagonisti di sfondare la zona rossa posta a difesa di piazza Marsala dove era in programma il comizio di Casapound.
Stefano Origone, cronista di Repubblica che stava seguendo fin dall’inizio il presidio all’inizio di via Assarotti è stato investito da un gruppo di poliziotti in tenuta antisommossa. Come ha raccontato lui stesso è stato ripetutamente colpito con manganellate e a calci anche quando è caduto a terra e ha urlato “Sono un giornalista”: solo l’intervento di un ispettore della Questura di Genova che lo conosce personalmente ha interrotto l’incredibile pestaggio. Secondo le prime informazioni raccolte ha due dita rotte ad una mano e contusioni ed ecchimosi sulla testa e su tutto il corpo.
Tutto evitabile, ma tutto secondo la regia prevista.
1) CasaPound aveva diritto, in base alla legge elettorale, a fare la sua manifestazione: la sinistra che ora si scandalizza aveva tutti gli strumenti per chiederne da anni lo scioglimento e non l’ha mai fatto.
2) La soluzione era semplice e nei poteri del prefetto: spostare la riunione in un luogo al chiuso (come in precedenti occasioni) e non sarebbe successo nulla.
3) Occorre chiedersi perchè non è stato fatto e si è preferito forzare la mano: è evidente che l’ordine è arrivato dal Viminale.
Quanto è costato alla comunità genovese questa “prova di forza”? Oltre 300 agenti dei reparti mobili fatti convergere su Genova, traffico nel caos, disordini, attacchi dei manifestanti, manganellate persino a giornalisti, ambulanze a sirene spiegate, feriti, centro città militarizzato, danni al commercio tanto caro al centrodestra di Toti e Bucci.
4) L’area del comizio impacchettata da alari è senza senso: vi immaginate se i contestatori avessero fatto piovere una ventina di molotov nel piccolo quadrilatero e fossero andati a fuoco i mezzi della polizia con le uscite bloccate?
5) La polizia avrebbe dovuto difendere semplicemente l’area interdetta evitando di fare cariche fuori zona, usando gli idranti come fa persino Orban in Ungheria.
Se l’ordine dall’alto è dare manganellate a chi dissente è la fine della democrazia e produce solo l’effetto di far odiare le forze dell’ordine e di far iniziare un periodo buio che chi ha qualche anno ancora ricorda, quello del terrorismo.
Oggi qualcuno a Genova ha cercato il morto?
Questa è la domanda che i media e gli italiani dovrebbero cominciare a porsi.
Avanti così ed è solo questione di tempo.
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