GOVERNO BATTUTO IN COMMISSIONE: STOP AI SENATORI DI NOMINA PRESIDENZIALE
DETERMINANTE IL VOTO DI BIANCONI (FORZA ITALIA), PASSANO DUE EMENDAMENTI (UNO DELLA MINORANZA PD, L’ALTRO DI SEL)
Il Governo è andato sotto in Commissione Affari Costituzionali della Camera, sull’approvazione di due emendamenti, uno di minoranza Pd, l’altro Sel, che prevedono di fatto l’abolizione della figura dei cinque senatori di nomina del Presidente della Repubblica e in carica per sette anni.
Governo battuto quindi su due emendamenti identici all’articolo 2 del ddl riforme, con due voti di scarto.
Il nuovo senato sarà ora formato da 100 tra consiglieri regionali e sindaci.
I relatori e il governo avevano dato parere negativo sugli emendamenti che sono passati con 22 sì contro 20 no.
Andrea Giorgis della minoranza Pd si è astenuto. Questa modifica rimette in discussione l’impianto dell’articolo 2 che, non essendo più in ‘doppia conforme’ con il testo approvato a palazzo Madama, potrà essere rivisto.
Dopo il voto sullo stop ai senatori di nomina presidenziale la Commissione ha sospeso l’esame del ddl di Riforma Costituzionale.
E’ poi iniziata una riunione tra i relatori Emanuele Fiano (Pd) e Francesco Paolo Sisto (Fi) e il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi.
Le due proposte di modifiche approvate hanno ottenuto il consenso anche da parte di M5s e Lega.
In base all’esito della votazione in commissione Affari Costituzionali alla Camera su due emendamenti al Ddl riforme, in particolare all’art.2 – uno degli assi portanti dell’intero impianto delle riforme del governo Renzi – che disciplina la composizione e le modalità di elezione del futuro Senato, a determinare la sconfitta di governo e maggioranza è stato il voto favorevole del ‘frondista’ di Forza Italia Maurizio Bianconi.
Se, infatti, Bianconi avesse votato in accordo con il suo gruppo – che si è espresso contro i due emendamenti di Sel e della minoranza Pd – i voti sarebbero stati pari, cioè 21 a 21 e, in questo caso, in Commissione avrebbe prevalso il voto contrario, come avviene quando si riscontra la parità tra i voti a favore e quelli contrari.
Hanno votato a favore degli emendamenti che eliminano i 5 senatori di nomina presidenziale – facendo sì che il futuro Senato sia composto da 100 senatori eletti dai consigli regionali – tutti gli esponenti della minoranza Pd (solo Andrea Giorgis si èastenuto): Lauricella, Lattuca, Bindi, Cuperlo, Agostini, D’Attorre, Meloni, Naccarato, Pollastrini, Fabbri.
Non ha partecipato al voto, in quanto assente in quel momento, il deputato Pd Francesco Sanna.
Hanno votato a favore Sel, 5 Stelle, Lega, maggioranza Pd e FI (ad eccezione del ‘frondista’ Bianconi). Anche il presidente della Commissione, Sisto (FI), ha votato contro.
(da “Huffingtonpost“)
Leave a Reply